Blend: perché continua a crescere la fintech USA che digitalizza i mutui per le banche
La società fondata a San Francisco nel 2012 aiuta le banche a digitalizzare tutte le operazioni e integrarle in un’unica piattaforma. Ma è in continua evoluzione.

Sfruttare la tecnologia per facilitare il processo di sottoscrizione dei mutui ipotecari: è stato, sin dalla nascita, il focus della startup fintech statunitense Blend, che ha raccolto $300 milioni nel suo ultimo round di investimenti, di Serie G, conclusosi a metà gennaio e guidato da Coatue e Tiger Global Management. La valutazione della compagnia sale così $3,3 miliardi.
Con la sua Digital Lending Platform, Blend offre software specifici pensati per aiutare le grandi banche a migliorare l’automatizzazione dei loro processi in modo da poter servire più clienti e migliorare la produttività riducendo comunque costi e tempistiche.
Fin dalla sua fondazione, a San Francisco nel 2012, il focus principale di Blend è sempre stato posto sulla necessità di sfruttare la tecnologia per facilitare il processo di sottoscrizione dei mutui ipotecari. Con Blend banche, cooperative di credito e istituti di credito ipotecario possono digitalizzare tutte le proprie operazioni e integrarle in un’unica piattaforma. Il risultato, quindi, è un processo più semplice da gestire per gli operatori, e un’esperienza d’uso semplificata per gli utenti.
Il servizio principale offerto da Blend è la sua Mortgage Suite, pensata appositamente per le istituzioni che si occupano di mutui ipotecari. Questa permette di digitalizzare l’intero processo di apertura, rateizzazione ed estinzione di un mutuo, in modo che le banche possano gestire più operazioni e ridurre allo stesso tempo i costi operativi.
Blend Reporting è poi la piattaforma virtuale che analizza i dati e crea automaticamente report sempre aggiornati: le banche possono così avere sempre sottomano una dashboard che evidenzia la situazione generale del settore, insieme a documenti che analizzano nello specifico l’andamento di parametri minori.
Partita dai mutui, con il tempo Blend ha ampliato la propria offerta per coprire operazioni anche in altri settori bancari o finanziari, come i prestiti auto o i conti di deposito.
Nel 2018 la startup si è infine lanciata nel settore assicurativo avviando un programma pensato appositamente per migliorare l’esperienza di acquisto per le assicurazioni casa negli Stati Uniti. Ancora una volta, il focus è tutto sulla digitalizzazione: la missione di Blend è infatti rivoluzionare le operazioni legate all’acquisto e alla gestione delle polizze, facendo in modo che tutti i passaggi siano controllabili con un dispositivo elettronico.
Il 2020 è stato un anno chiave per Blend. Collaborando con 285 partner, nel 2020 la startup ha agevolato prestiti per $1,4 miliardi – più del doppio rispetto all’anno precedente – e ha ampliato il proprio team assumendo più di 200 nuovi dipendenti, un aumento del 60%. Tra i clienti di Blend figurano molte delle principali banche americane, da TCF National Bank a CityBank, che in totale gestiscono il 30% dei mutui rilasciati negli Stati Uniti. In Wells Fargo, l’ente principale in ambito ipotecario, si stima che il 75% dei mutui venga aperto a partire dalle applicazioni gestite tramite la piattaforma di Blend.