AppQuality: cos’è il crowdtesting, chi lo fa in Italia
L’84% di coloro che hanno provato un’app difettosa non la riprova una seconda volta. Per questo c’è il crowdtesting. Lo fa AppQuality, suite di servizi che, attraverso una community di 200.000 tester qualificati, verifica che il prodotto digitale arrivi nelle mani dell’utente finale senza bug.

Solo il 22% delle aziende sono felici dei loro tassi di conversione, ma soprattutto, le aziende che investono sulla UX hanno una crescita del fatturato pari al doppio di chi non lo fa. I bug sono il più potente conversion killer. Basti pensare che l’84% degli utenti che hanno provato un’app non funzionante non la riprova una seconda volta. Aiutare le aziende a eliminare i bug dai prodotti digitali e a ottimizzare la usability e di conseguenza la User Experience si può. Come? Con il Crowdtesting.
Chi non si affida al Crowdtesting tendenzialmente usa solo il testing interno, ma questo di solito non basta. Il Crowdtesting si propone di accompagnare il testing interno e di aumentarne esponenzialmente i benefici. Come prima cosa, il team interno ha meno risorse e meno tempo. Avere un crowd di tester esperti che cerca i bug significa avere più device, più “occhi”, più tempo, più sistemi operativi, più configurazioni, più esperienze e background. A questo si aggiunge il fatto che il team interno conosce già il prodotto e non ha un approccio “fresh eyes” che una community di tester può garantire.
Un enorme vantaggio è dato anche dalle tempistiche. I tester lavorano quando lo sviluppatore non lo fa: nei weekend, di notte, nelle feste, d’estate. E ci mettono anche meno tempo: in soli 3 giorni, infatti, con il crowdtesting si possono già fornire ai clienti i report sullo stato dell’arte del prodotto digitale e le indicazioni per migliorare il servizio/prodotto.
La storia di AppQuality inizia nel 2015 grazie all’investimento di Club Italia Investimenti e successivamente di Italian Angels for Growth. Due argomenti in particolare hanno catturato la curiosità dei fondatori: la allora “scarsa” qualità dei servizi mobile e le difficoltà dei team di sviluppo di gestire i processi di testing in un mondo digitale sempre più complesso. È in quel periodo storico che è nata l’idea: perché non fare testare app e siti direttamente agli utenti finali? Così nel 2016 hanno lanciato il prodotto e dopo solo un anno si sono già fatti spazio nel mercato. Da allora hanno cominciato a crescere e, raddoppiando il fatturato di anno in anno sono arrivati, nel 2018, ad essere leader del settore nel mercato italiano facendo i primi passi nel mercato internazionale. Ad oggi 80 aziende corporate di grandi dimensioni hanno scelto di affidarsi ad AppQuality per migliorare la qualità dei loro prodotti digitali, aziende del calibro di Pirelli, Sky, Costa Crociere, Intesa SanPaolo, T-Mobile, Moncler, Axa ed hanno e hanno conquistato la fiducia del colosso dell’energia Enel che recentemente ha inserito AppQuality tra i propri asset strategici. Pur essendo un’azienda di piccole dimensioni, è stata in grado non solo di adattarsi alle esigenze delle grandi corporazioni, ma anche di soddisfare appieno le loro aspettative sia in termini di risultati che di tempistiche. Le campagne vengono lanciate entro pochi giorni dal kick-off meeting, i primi risultati possono essere condivisi dopo 24 ore e diversi clienti hanno riportato come anche le valutazioni sullo store, dopo la collaborazione con AppQuality, sono migliorate sensibilmente.
Questi risultati AppQuality li ha raggiunti grazie a una suite di servizi che, attraverso una community di 200.000 tester qualificati, reclutati e certificati in tutta Italia e in Europa, consente di verificare in tempi rapidi che qualsiasi prodotto digitale arrivi nelle mani dell’utente finale senza difetti e dalla User Experience memorabile. Grazie all’utilizzo di un modello a commissione, ai “fresh eyes” dei tester esterni, agli algoritmi di gestione e monitoraggio evoluti, si ottengono risultati veloci, affidabili e non influenzati che permettono di raccogliere grosse quantità di dati utilizzati per l’ottimizzazione del prodotto digitale. Applicando un approccio allo sviluppo “shift left” e una logica decisionale “user driven” permette di affrontare la complessità nello sviluppo di prodotti digitali (app, siti Web ma anche Chatbot, IoT e sistemi di pagamento) sia per indirizzare correttamente la User Experience attraverso User Test remoti sia per governare la complessità tecnologica del mercato (come per esempio testare l’elevato numero di device mobile presenti nelle mani dei consumatori).
“I nostri test puntano a scovare bug che intaccano funzionalità, usabilità e performance dei prodotti digitali dalla fase di prototipazione fino al rilascio e la manutenzione. Durante i test, i nostri tester categorizzano i bug per livelli (critical, high, medium e low) per permettere agli sviluppatori di prioritizzare la fase di fixaggio, e per tipologia (malfunzionamento, typo, non corrispondenza rispetto a quanto progettato dagli sviluppatori, ecc.). I nostri clienti, sempre per questioni di prioritizzazione, possono scegliere insieme ai nostri Quality Leader di far evidenziare ai tester solo un certo tipo di bug (ad esempio solo quelli high o critica).”