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La firma elettronica? Ormai non basta più. Dalla biometria al riconoscimento dell’iride: le nuove frontiere dell’autenticazione digitale

La startup Cyberneid per autenticarsi chiede di "fare l'occhiolino alla telecamera" mentre Toothpic garantisce identità non clonabili. E poi c'è Biomeye, realtà che utilizza come chiave d'accesso l'iride dell'utente. Le realtà italiane in prima linea nella protezione dei dati personali custoditi online

marzo 2025
3 min
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Smartphone custode dell’identità
Nata all’interno del Politecnico di Torino, Toothpic utilizza la camera degli smartphone per rendere le identità digitali non clonabili, sfruttando le caratteristiche dei sensori. 
In particolare, Toothpic, con 4 brevetti internazionali, opera nei settori bancario, aziendale, finanziario, assicurativo, della pubblica amministrazione, sanitario, dei media e della difesa. 
Recentemente ToothPic ha lanciato Passkey Provider, un’app per Android 14+ che rende l’accesso più sicuro e semplice tramite passkey. ToothPic garantisce sicurezza, credenziali non clonabili, semplicità d’uso, facilità d’integrazione e scalabilità. 
Il lancio di IT Wallet ha rappresentato per Toothpic un grande passo in avanti in quanto vede al centro lo smartphone come custode della nostra identità digitale. In questo caso è fondamentale che quell’accesso sia fatto nel modo più corretto possibile.

Biometria e autenticazione iris-based
Fondata nel 2022 con l’obiettivo di sviluppare tecnologie di biometria contactless basate sull’intelligenza artificiale, le soluzioni di Biomeye nascono per garantire la sicurezza dei clienti in modo innovativo abilitando servizi per il mondo offline come gli accessi e i pagamenti digitali biometrici, principalmente tramite riconoscimento oculare a distanza. 
Biomeye permette l’accesso ai servizi tramite un wallet biometrico, facilitando l’adozione di nuove soluzioni tecnologiche anche attraverso la semplificazione di processi e puntando a ridurre il carico cognitivo degli utenti e migliorare, complessivamente, l’esperienza d’acquisto. Per Biomeye l’introduzione dell’IT Wallet rappresenta un passo avanti per l’abilitazione proprio degli strumenti su cui si focalizza come, ad esempio, la firma dei contratti e i pagamenti biometrici. L’introduzione dell’IT Wallet risulta utile nell’abilitazione rapida e non invasiva ai servizi, garantendo la possibilità di unire più strumenti in un unico “wallet”. Così permette di aumentare l’interoperabilità e favorire l’adozione di nuove soluzioni tecnologiche che semplificano i processi, riducono il carico cognitivo degli utenti e migliorano l’esperienza fisica complessiva, rendendola fluida e sicura.

Un occhiolino per farsi riconoscere
Specializzata in intelligenza artificiale, identità elettronica e tecnologie blockchain, Cyberneid lavora sull’identità elettronica, tra cui la firma digitale. La firma digitale viene richiesta per un’innumerevole serie di servizi. Cyberneid si sta concentrando sull’identità elettronica riusabile (“la capacità di utilizzare un’unica identità digitale per accedere a vari servizi online senza la necessità di creare nuovi account o di fornire ripetutamente informazioni personali”) volta al risparmio dei processi con il risparmio di CO2. In questo modo si garantisce al cittadino la propria identità, contrastando eventuali furti e falsificazioni dei documenti. Per fare tutto questo, Cyberneid utilizza l’AI. 

Cyberneid ha sviluppato il proprio identity wallet condiviso con l’Istituto Poligrafico, che si è occupato in prima persona di IT Wallet. Questo sistema è istituzionale e utile negli scambi tra la pubblica amministrazione e il cittadino, ma diventa difficile usarlo in ambito corporate ed enterprise. In questa direzione, Cyberneid ha sviluppato un wallet equivalente che è stato anche esteso sulla blockchain con token e NFT non trasferibili usati come attributi per l’identità elettronica. 
Nel portfolio di Cyberneid c’è anche Wink&Go, una soluzione di accesso che, basandosi sulla registrazione biometrica del volto, permette, agli utenti autorizzati, di accedere in modo rapido e sicuro a sedi aziendali o private con un occhiolino rivolto alla telecamera. Si tratta di un login keyless lanciato l’anno scorso.