Newsletter #29

marzo 2025

16 articoli
33 min totali
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Blank, conto online per partite IVA, annuncia l’IBAN italiano

Blank compie un anno in Italia e annuncia nuovi servizi e l’IBAN italiano per il 2025.

Blank è una applicazione digitale nata per semplificare la gestione finanziaria di liberi professionisti e microimprese, attraverso un conto aziendale online. Oltre al conto online, Blank include servizi di pagamento, assicurazioni complete e funzionalità di gestione finanziaria e, al momento, IBAN francese.

L’offerta è su abbonamento mensile. Il pacchetto di base, Essenziale, prevede un canone di 9 euro al mese e include una carta di debito Visa Business, 30 bonifici SEPA, strumenti di supporto contabile, come la scansione di ricevute e note spese, oltre a coperture assicurative: viaggio, malattia, incidenti, uso fraudolento della carta.

A partire dal pacchetto Comfort (17 euro al mese, segue il pacchetto Completa a 39 euro al mese) è disponibile anche l'assicurazione per il mantenimento del reddito, l’assistenza stradale in Europa e l’assistenza medica e alla persona.
Inoltre è presente un servizio di assistenza via telefono, email e WhatsApp.

Nuove funzionalità sono in arrivo. Il pagamento di F24 e la fatturazione elettronica tramite app saranno disponibili a breve, con un’offerta che si arricchirà di mese in mese e si arricchirà ulteriormente dopo l’introduzione dell'IBAN italiano all’inizio del 2025.


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Banner Hero diventa istituto di pagamento: lancia conto business e credito. Zero canone per i primi 5mila clienti
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Hero diventa istituto di pagamento: lancia conto business e credito. Zero canone per i primi 5mila clienti

La fintech francese HERO ha ottenuto da ACPR (Autorité de Contrôle Prudentiel et de Résolution) l’autorizzazione per operare come istituto di pagamento. E annuncia il lancio di un conto di pagamento per professionisti, supportato da pacchetti di finanziamento.

HERO può ora operare in tutti i Paesi dell’Unione Europea, offrendo un “conto business all in one” in Francia e in Italia: include una carta di debito Visa Platinum, soluzioni di incasso online, diverse opzioni di credito a breve termine, tra cui il finanziamento delle fatture dei fornitori.

Per i primi 5.000 clienti è previsto il canone zero.


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Banner Polizze digitali, balzo in avanti degli acquisti. E cresce l’interesse per gli assistenti AI
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Polizze digitali, balzo in avanti degli acquisti. E cresce l’interesse per gli assistenti AI

Nel 2023 l’acquisto di polizze digitali è cresciuto del 47% rispetto al 2022. Il 65% dei consumatori le preferisce per convenienza e semplicità. In aumento l’interesse per servizi extra-assicurativi. 

Nel 2023 il numero di utenti che acquista polizze digitali è aumentato (60%), con un balzo rispetto al 47% del 2022. Questo è uno dei dati presenti nella terza edizione della Ricerca sul Consumatore Digitale realizzata da Italian Insurtech Association (IIA) e Join Business Management Consulting, in collaborazione con Reale Mutua e Liferay.

Ma vediamo nel dettaglio la ricerca.

Polizze digitali: i vantaggi sono convenienza e semplicità
Secondo lo studio, il settore assicurativo ha registrato una crescita costante, con una penetrazione complessiva di polizze che ha ormai superato il 76%. Col comparto Motor che continua a guidare il mercato, è il ramo Non Motor, trainato dalla protezione casa, a mostrare i tassi di crescita più significativi.
La digitalizzazione è sempre più al centro delle scelte dei consumatori: il 60% delle polizze viene oggi sottoscritto online, con un balzo significativo rispetto al 2022 (47%). Crescono anche gli acquisti da smartphone che hanno raggiunto il 36%, rispetto al 25% dello scorso anno.
La preferenza per le polizze digitali è motivata principalmente dalla convenienza economica e dalla semplicità dei processi di acquisto, come confermato dal fatto che il 65% dei consumatori digitali le preferisce a quelle tradizionali. Inoltre, l’interesse per le soluzioni digitali è in costante aumento, con il 79% dei consumatori che dichiara di voler acquistare una polizza digitale in futuro.

Polizze digitali: autonomia e personalizzazione nella gestione delle assicurazioni
I consumatori mostrano una crescente preferenza per l’autonomia nella gestione delle proprie assicurazioni, con l’85% che predilige un percorso di acquisto self-service, supportato da un operatore solo in caso di necessità. Per soddisfare queste esigenze, è fondamentale offrire un processo digitale chiaro e personalizzabile. In particolare, il 57% degli intervistati ha indicato la chiarezza dell’offerta come fattore chiave, mentre il 54% ha sottolineato l’importanza della personalizzazione.
Per quanto riguarda la denuncia dei sinistri, sebbene vi sia una propensione crescente verso i canali digitali (31%), è necessario guidare l’utente con processi intuitivi e snelli per aumentare l’adozione. Gli assistenti AI suscitano un interesse crescente: il 55% dei consumatori si dichiara pronto a utilizzarli durante l’acquisto, mentre il 48% li considererebbe per la denuncia dei sinistri. Tuttavia, persiste una diffidenza legata alla paura di non essere compresi e di dover affrontare tempi di attesa più lunghi. In questi casi, la figura dell’operatore fisico rimane fondamentale per fornire rassicurazione, soprattutto in momenti delicati come la gestione di un sinistro.

Interesse per i servizi extra-assicurativi
I consumatori digitali mostrano un crescente interesse per i servizi extra-assicurativi, ovvero quei servizi aggiuntivi che vanno oltre la tradizionale copertura assicurativa. Uno dei comparti che suscita maggiore interesse è il ramo salute, per cui i consumatori manifestano una forte preferenza per i servizi a domicilio (56%), come l’assistenza sanitaria e le consulenze mediche in videochiamata (48%).
Per quanto riguarda le prestazioni in struttura, sono disposti a spostarsi dalla propria residenza purché vengano garantiti convenienza economica (60%), rapidità (54%) e professionalità (50%).
Oltre al settore sanitario, il 51% degli intervistati mostra interesse anche per servizi legati al settore Property (gestione immobiliare, manutenzione, sicurezza) e il 44% per il Wellness (palestre, centri termali, coaching). Questo dimostra come le assicurazioni abbiano l’opportunità di ampliare la propria offerta, soddisfacendo bisogni sempre più specifici e personalizzati.
 


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Banner La firma elettronica? Ormai non basta più. Dalla biometria al riconoscimento dell’iride: le nuove frontiere dell’autenticazione digitale
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La firma elettronica? Ormai non basta più. Dalla biometria al riconoscimento dell’iride: le nuove frontiere dell’autenticazione digitale

La startup Cyberneid per autenticarsi chiede di "fare l'occhiolino alla telecamera" mentre Toothpic garantisce identità non clonabili. E poi c'è Biomeye, realtà che utilizza come chiave d'accesso l'iride dell'utente. Le realtà italiane in prima linea nella protezione dei dati personali custoditi online

Smartphone custode dell’identità
Nata all’interno del Politecnico di Torino, Toothpic utilizza la camera degli smartphone per rendere le identità digitali non clonabili, sfruttando le caratteristiche dei sensori. 
In particolare, Toothpic, con 4 brevetti internazionali, opera nei settori bancario, aziendale, finanziario, assicurativo, della pubblica amministrazione, sanitario, dei media e della difesa. 
Recentemente ToothPic ha lanciato Passkey Provider, un’app per Android 14+ che rende l’accesso più sicuro e semplice tramite passkey. ToothPic garantisce sicurezza, credenziali non clonabili, semplicità d’uso, facilità d’integrazione e scalabilità. 
Il lancio di IT Wallet ha rappresentato per Toothpic un grande passo in avanti in quanto vede al centro lo smartphone come custode della nostra identità digitale. In questo caso è fondamentale che quell’accesso sia fatto nel modo più corretto possibile.

Biometria e autenticazione iris-based
Fondata nel 2022 con l’obiettivo di sviluppare tecnologie di biometria contactless basate sull’intelligenza artificiale, le soluzioni di Biomeye nascono per garantire la sicurezza dei clienti in modo innovativo abilitando servizi per il mondo offline come gli accessi e i pagamenti digitali biometrici, principalmente tramite riconoscimento oculare a distanza. 
Biomeye permette l’accesso ai servizi tramite un wallet biometrico, facilitando l’adozione di nuove soluzioni tecnologiche anche attraverso la semplificazione di processi e puntando a ridurre il carico cognitivo degli utenti e migliorare, complessivamente, l’esperienza d’acquisto. Per Biomeye l’introduzione dell’IT Wallet rappresenta un passo avanti per l’abilitazione proprio degli strumenti su cui si focalizza come, ad esempio, la firma dei contratti e i pagamenti biometrici. L’introduzione dell’IT Wallet risulta utile nell’abilitazione rapida e non invasiva ai servizi, garantendo la possibilità di unire più strumenti in un unico “wallet”. Così permette di aumentare l’interoperabilità e favorire l’adozione di nuove soluzioni tecnologiche che semplificano i processi, riducono il carico cognitivo degli utenti e migliorano l’esperienza fisica complessiva, rendendola fluida e sicura.

Un occhiolino per farsi riconoscere
Specializzata in intelligenza artificiale, identità elettronica e tecnologie blockchain, Cyberneid lavora sull’identità elettronica, tra cui la firma digitale. La firma digitale viene richiesta per un’innumerevole serie di servizi. Cyberneid si sta concentrando sull’identità elettronica riusabile (“la capacità di utilizzare un’unica identità digitale per accedere a vari servizi online senza la necessità di creare nuovi account o di fornire ripetutamente informazioni personali”) volta al risparmio dei processi con il risparmio di CO2. In questo modo si garantisce al cittadino la propria identità, contrastando eventuali furti e falsificazioni dei documenti. Per fare tutto questo, Cyberneid utilizza l’AI. 

Cyberneid ha sviluppato il proprio identity wallet condiviso con l’Istituto Poligrafico, che si è occupato in prima persona di IT Wallet. Questo sistema è istituzionale e utile negli scambi tra la pubblica amministrazione e il cittadino, ma diventa difficile usarlo in ambito corporate ed enterprise. In questa direzione, Cyberneid ha sviluppato un wallet equivalente che è stato anche esteso sulla blockchain con token e NFT non trasferibili usati come attributi per l’identità elettronica. 
Nel portfolio di Cyberneid c’è anche Wink&Go, una soluzione di accesso che, basandosi sulla registrazione biometrica del volto, permette, agli utenti autorizzati, di accedere in modo rapido e sicuro a sedi aziendali o private con un occhiolino rivolto alla telecamera. Si tratta di un login keyless lanciato l’anno scorso.
 


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Ecco le innovazioni che caratterizzeranno il settore finanziario nel 2025

Il settore si prepara a una rivoluzione guidata dall’intelligenza artificiale e dalla blockchain, con proiezioni che vedono un mercato in crescita fino a oltre 1.152 miliardi di dollari entro il 2032. I trend che caratterizzeranno il settore finanziario nel 2025.

La trasformazione digitale nel settore finanziario non è più un’opzione, ma una necessità ineludibile. Gli esperti del settore delineano una serie di trend per il 2025 che promettono di ridefinire le fondamenta stesse della finanza, spingendo le istituzioni a riconsiderare strategie e prospettive in risposta a un mercato che cambia con velocità sorprendente.

Il mercato globale del fintech in rapida espansione
Il settore del fintech, da sempre allo stato brado dell’innovazione tecnologica, si prepara a una crescita esponenziale. Entro il 2032, si prevede che il valore di questo mercato superi i 1.152 miliardi di dollari, secondo dati di Fortune Business Insight, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 16,5% e un aumento complessivo del 239%.

Il mercato globale delle fintech, valutato 294,74 miliardi di dollari nel 2023, si prepara a chiudere il 2024 a 340 miliardi di dollari. Le prospettive per il futuro sono altrettanto positive con la previsione di raggiungere i 1.152 miliardi di dollari entro il 2032, Questo incremento è guidato non solo dall’adattamento crescente delle tecnologie finanziarie tradizionali ma anche dall’emergere di nuovi attori che sfruttano le opportunità digitali per reinventare servizi e infrastrutture finanziarie. Un elemento chiave di tale crescita è rappresentato dalla capacità delle fintech di integrare soluzioni innovative come l’intelligenza artificiale e la blockchain in modi che migliorano l’accessibilità e l’efficienza operativa, attrattive principali per consumatori e imprese in cerca di agilità e sicurezza nelle loro operazioni finanziarie e nei conti aziendali online.

L’intelligenza artificiale: opportunità non ancora pienamente sfruttata
Nonostante la vasta gamma di possibilità offerte dall’intelligenza artificiale nel settore finanziario, il rapporto intitolato “Seizing the AI & Automation Opportunity: Where CFOs Stand”, riportato da CPA Practice Advisor, rivela che solo il 35% dei CFO ritiene che le proprie aziende siano pronte a implementarla su larga scala. Molti dirigenti percepiscono l’AI come una leva strategica per la trasformazione digitale, capace di automatizzare processi complessi e incrementare l’efficienza analitica. Tuttavia, la sfida rimane nell’integrazione effettiva di queste tecnologie all’interno delle strutture aziendali esistenti, richiedendo un cambio culturale significativo e investimenti mirati in formazione e sviluppo del capitale umano.

L’intelligenza artificiale rappresenterà per il settore finance un asset sempre più fondamentale. I vantaggi vanno dall’automatizzazione dell’analisi di grandi quantità di dati finanziari al miglioramento della precisione delle previsioni di mercato senza dimenticare le opportunità che può fornire agli investitori con servizi finanziari personalizzati che si adattano alle esigenze specifiche di ogni cliente.

Londra e la trasformazione digitale nella finanza
Londra, fulcro finanziario globale, si trova al centro di una trasformazione digitale che promette di riconfigurare radicalmente il landscape lavorativo della City. Secondo Financial News London, il 90% dei ruoli nel settore finanziario subirà cambiamenti significativi dovuti all’introduzione dell’AI. Contrariamente alle previsioni più apocalittiche, questi cambiamenti non segnalano una diminuzione dell’occupazione ma piuttosto un’evoluzione verso ruoli che richiedono nuove competenze. La capacità di adattamento diventa quindi un requisito indispensabile per i professionisti del settore, in un mercato del lavoro che valorizza sempre più la gestione e l’implementazione delle nuove tecnologie.

I trend che caratterizzeranno il settore finanziario nel 2025
Nel prossimo futuro, il settore finanziario sarà definito da una serie di tendenze chiave che modelleranno l’evoluzione del mercato:
- l’ascesa delle criptovalute e della finanza decentralizzata testimonia un movimento verso sistemi più aperti e accessibili;
- l’utilizzo pervasivo dell’intelligenza artificiale e del machine learning semplificherà operazioni complesse e personalizzerà i servizi finanziari a livelli prima inimmaginabili;
- la sostenibilità diventerà un criterio imprescindibile negli investimenti, spingendo le aziende a integrare considerazioni ambientali, sociali e di governance nei loro modelli di business;
- l’enfasi sulla sicurezza informatica crescerà in maniera esponenziale alla luce degli incrementati rischi legati alle operazioni online.

Parallelamente, la digitalizzazione bancaria ridurrà ulteriormente la dipendenza dalle filiali fisiche.

Anticipare i trend emergenti
In un’epoca di trasformazioni rapide e profonde, il settore fintech si configura come un terreno fertile per innovazioni e opportunità, alimentato dall’avanzamento incessante della tecnologia digitale e da un contesto globale in continuo mutamento. La capacità di anticipare e integrare i trend emergenti, come quelli segnalati per il 2025, sarà determinante per mantenere la competitività nel panorama finanziario.

In particolare, l’intelligenza artificiale rappresenta una frontiera ancora non completamente esplorata che promette di rivoluzionare non solo il modo in cui le operazioni finanziarie sono gestite, ma anche come i servizi vengono personalizzati e offerti ai clienti.
 


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Pagamenti internazionali: le banche si preparano agli standard del futuro

Secondo Minsait, gli standard CBPR+ e OCT Instant cambieranno gli scenari. Questi cambiamenti promettono transazioni più rapide e trasparenti, aprendo nuove opportunità per le banche a livello globale. Nonostante l’innovazione, il contante rimane il mezzo di pagamento preferito in Italia

Le banche si preparano a una rivoluzione nei pagamenti internazionali”, afferma Eleonora Cornacchia, esperta in ambito Payments di Minsait in Italia. Durante il Salone dei Pagamenti 2024, Cornacchia ha illustrato come lo standard CBPR+ (Cross-Border Payments and Reporting Plus) e il nuovo schema One-leg-Out Instant Credit Transfer (OCT Instant) renderanno i pagamenti internazionali “sempre più semplici, uniformi, veloci, trasparenti e ottimizzati”. Questi sviluppi fanno parte di una strategia globale per creare un linguaggio uniforme e una gestione dei dati più efficiente tra banche di diverse nazioni.

Vantaggi per le banche e il mercato globale
Secondo Cornacchia, “grazie a questi standard, le banche di tutto il mondo possono interagire senza soluzione di continuità”. L’integrazione di CBPR+ e OCT Instant porterà numerosi vantaggi, tra cui la riduzione dei tempi di lavorazione e dei costi associati ai pagamenti internazionali. Queste innovazioni non solo rispondono alle esigenze di un mercato globale in rapida evoluzione, ma aprono nuove opportunità per le aziende, estendendo i pagamenti internazionali ‘in tempo reale’ europei oltre i confini dell’Ue e facilitando la creazione di interconnessioni con altri sistemi globali in real time.

Il contante regna ancora in Italia
Nonostante queste innovazioni, il rapporto di Minsait evidenzia che il contante rimane il mezzo di pagamento preferito in Italia. Durante il Salone, è stato rivelato che il 37,4% degli italiani preferisce ancora il contante, nonostante il 53% utilizzi pagamenti elettronici. Il rapporto segnala anche un calo nell’uso delle carte elettroniche e dei digital wallet rispetto all’anno precedente. Per gli acquisti online, le carte prepagate dominano, con un utilizzo in crescita al 22,4%, ben al di sopra della media europea del 7%.
 


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Flowbe: Paybe, piattaforma per programmare i pagamenti, conclude la sperimentazione in sandbox di Banca d’Italia

Flowbe, startup fondata nel 2021 con l’obiettivo di semplificare lo scambio di dati tra operatori di mercato diversi, conclude il percorso di sperimentazione nella sandbox di Banca d’Italia di PayBe, la nuova piattaforma che semplifica le operazioni di pagamento.

Soluzione innovativa per sostituire gli assegni circolari e gli assegni di traenza, Paybe automatizza e programma i pagamenti, grazie all’utilizzo degli Smart Contracts, basati sui principi della blockchain.
Le applicazioni, ad oggi, sono molto vaste al fine di portare benefici non solo alle imprese, ma anche ai privati cittadini nello svolgimento di tutte le operazioni di routine che richiedono controlli e verifiche nei processi di pagamento.

Il percorso di sperimentazione
Iniziata nel 2022, la sperimentazione di PayBe si è articolata in tre fasi, per testare dapprima il funzionamento senza alcuna integrazione con i sistemi bancari verificandone i presupposti regolamentari e normativi, passando all’integrazione con i sistemi bancari di pre-produzione e, infine, al test di diverse transazioni di pagamento.
Un percorso di evoluzione continua, durante il quale la piattaforma ha assunto la propria funzione di programmazione dei pagamenti in grado di declinare diversi casi d’uso tra cui il bonifico condizionato: operazione a tutela del beneficiario, grazie alla funzione di prova fondi, e del pagatore, grazie allo sblocco dell’operazione solo al verificarsi di condizioni predeterminate certificate dalla validazione di terze parti.
Questo risultato è stato raggiunto grazie al prezioso contributo di cinque primari attori del comparto bancario tra cui, Banco BPM e Banca di Asti con il supporto di Cedacri e l’assistenza legale e regolamentare dello Studio LawaL.
 


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Mastercard e PostePay, accordo per la tokenizzazione delle transazioni

L’accordo prevede lo sviluppo di soluzioni innovative e un programma di espansione per il 2025, posizionando l’Italia all’avanguardia nei pagamenti digitali. Grazie alla tokenizzazione, le transazioni diventeranno più sicure e rapide, beneficiando milioni di utenti e commercianti

Mastercard e PostePay hanno annunciato una collaborazione strategica che mira a semplificare e migliorare l’esperienza utente nei pagamenti digitali in Italia. Grazie alla tokenizzazione, i titolari di carte PostePay potranno effettuare acquisti online con maggiore sicurezza e semplicità, riducendo il rischio di frodi.

Tokenizzare tutte le transazioni entro il 2030
Le due aziende lavoreranno insieme per implementare soluzioni innovative che sfruttano la tokenizzazione in tutti i canali e piattaforme, sia online che fisiche. Questo approccio permetterà esperienze di acquisto più rapide e sicure, con un ampio programma di sviluppo previsto per il territorio italiano. La collaborazione si tradurrà in un rafforzamento della posizione di leadership di PostePay nell’innovazione dei pagamenti, avvicinando l’Italia all’obiettivo di Mastercard di tokenizzare tutte le transazioni entro il 2030.

Obiettivo: la crescita dei pagamenti digitali in Italia
Il piano d’azione congiunto, previsto per il 2025, amplierà le opzioni di pagamento sia per i consumatori che per i commercianti, promuovendo un’esperienza digitale integrata e sicura. L’obiettivo finale è rendere il settore dei pagamenti digitali sempre più avanzato, grazie agli sforzi congiunti in ambito innovativo, posizionando l’Italia come un leader globale nei pagamenti digitali.
 


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Innovazioni e tendenze dei pagamenti digitali nel 2025

I pagamenti digitali stanno vivendo una crescita esponenziale a livello globale, con una sempre maggiore adozione di tecnologie innovative che promettono di trasformare il panorama finanziario entro il 2025. Le nuove modalità di pagamento, la biometria e l’intelligenza artificiale stanno ridefinendo la sicurezza e la convenienza, mentre la globalizzazione e la finanza incorporata stanno accelerando i pagamenti transfrontalieri e migliorando l’accessibilità.

I pagamenti digitali stanno crescendo a livello globale, con un’adozione sempre più ampia attraverso siti web, app e piattaforme in negozio. Secondo un recente studio di Visa, guardando al 2025, il futuro dei pagamenti si prospetta sempre più digitale, flessibile e orientato alla scelta dei consumatori.

I pagamenti account-to-account (A2A) offrono agli acquirenti nuove modalità di pagamento, la biometria sta riducendo la dipendenza da password e pin, e la globalizzazione sta trasformando i complessi e lenti pagamenti transfrontalieri. Nel contempo, l’intelligenza artificiale (IA) sta stabilendo nuovi standard di sicurezza e usabilità.

Le tendenze chiave per il 2025
Le innovazioni future includono pagamenti in tempo reale, semplificazione dei pagamenti A2A e crescita della finanza incorporata. L’espansione dei pagamenti in tempo reale (Rtp) è guidata dalle economie mondiali, con il sistema Sepa che facilita le transazioni istantanee in Europa.
La globalizzazione aumenta la domanda di pagamenti transfrontalieri più veloci e convenienti, mentre le reti Rtp globali interoperabili, come Visa Direct, offrono soluzioni più rapide ed economiche per le transazioni internazionali. La finanza incorporata integra servizi finanziari in piattaforme non finanziarie, migliorando il coinvolgimento e fornendo servizi finanziari contestualizzati.
 


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Pagamenti digitali 2025: ecco le previsioni di Mastercard

Il report delinea le prospettive future dei pagamenti digitali, evidenziando l’importanza dell’intelligenza artificiale e della tokenizzazione per garantire sicurezza e inclusione economica

Nel panorama dei pagamenti digitali, il futuro si prospetta ricco di innovazioni e sfide. Secondo recenti analisi di Mastercard, entro il 2025 assisteremo a trasformazioni significative che impatteranno non solo i consumatori ma anche le aziende in tutto il mondo. 
L’avanzamento delle tecnologie di intelligenza artificiale promette di rafforzare la sicurezza e l’efficienza dei sistemi di pagamento, mentre l’espansione degli strumenti di inclusione digitale mira a rendere i servizi finanziari accessibili in mercati fino ad ora marginalizzati.
Parallelamente, nel settore B2B, l’adozione crescente della tokenizzazione sta delineando nuovi orizzonti per le transazioni commerciali, indicando una marcata evoluzione verso sistemi più sicuri e ottimizzati. Queste tendenze non sono solo indicatori di progresso tecnologico ma anche catalizzatori di un cambiamento più ampio nelle dinamiche economiche globali.

Tendenze chiave nei pagamenti digitali per il 2025 secondo Mastercard
Il panorama dei pagamenti digitali è destinato a un’evoluzione significativa entro il 2025, guidata principalmente dalla crescente necessità di operazioni più rapide, sicure e intuitive. Mastercard sottolinea l’importanza dell’integrazione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e la tokenizzazione non solo per migliorare la sicurezza delle transazioni ma anche per offrire un’esperienza utente senza frizioni. Inoltre, l’adozione crescente dei pagamenti contactless e la riduzione del bisogno di dati fisici come i numeri delle carte mostrano una chiara direzione verso un ecosistema più agile e meno suscettibile a frodi.
Questi sviluppi non sono solo risposte a esigenze tecnologiche, ma riflettono anche un cambio culturale verso una maggiore digitalizzazione che valorizza la privacy e la semplicità d’uso.

Intelligenza artificiale e sicurezza: un nuovo approccio ai pagamenti
L’AI sta trasformando il modo in cui le istituzioni finanziarie gestiscono la sicurezza dei dati e la prevenzione delle frodi. Mastercard, con soluzioni come Decision Intelligence Pro, sta facendo da pioniere nell’utilizzo dell’AI per analizzare volumi massicci di transazioni in tempo reale, identificando potenziali frodi con una precisione e velocità senza precedenti. Questo approccio non solo migliora la sicurezza finanziaria ma offre anche una garanzia di tranquillità sia ai consumatori che ai commercianti. Inoltre, l’AI contribuisce a personalizzare l’esperienza di acquisto, adattandosi in maniera dinamica alle abitudini del consumatore e riducendo così i falsi positivi nelle segnalazioni di frode.

Inclusione digitale e portafogli elettronici nei mercati emergenti
I mercati emergenti stanno vivendo una trasformazione digitale che apre nuove vie per l’inclusione finanziaria attraverso l’utilizzo dei portafogli elettronici. Mastercard ha identificato questa opportunità e sta lavorando per integrare tecnologie che consentano anche ai consumatori meno avvezzi alla banca tradizionale di partecipare all’economia digitale. Questo non solo stimola l’adozione di metodi di pagamento digitali ma favorisce anche un ambiente economico più inclusivo e accessibile.

Le previsioni di Mastercard per i 2025: le innovazioni nel B2B e il potenziale della tokenizzazione
Nel contesto B2B, le innovazioni tecnologiche stanno cambiando radicalmente le modalità di gestione dei pagamenti aziendali. Le carte virtuali, che generano numeri temporanei collegati a specifiche transazioni, stanno diventando uno strumento cruciale per le imprese che desiderano maggiore controllo e sicurezza nei pagamenti. Questa tecnologia si integra perfettamente con i sistemi ERP, permettendo pagamenti immediati e accurati riconciliamenti contabili. Inoltre, la tokenizzazione offre una protezione aggiuntiva convertendo i dati sensibili in token che non possono essere utilizzati al di fuori del contesto specifico della transazione originale. Tali sviluppi non solo migliorano l’efficienza operativa ma creano anche nuovi paradigmi per la sicurezza e la gestione finanziaria nel settore B2B.

Per le piccole imprese, il mercato complessivo dell’embedded finance potrebbe valere fino a 124 miliardi di euro entro il 2025. Per queste imprese le possibilità sono infinite, dalle app di fidelizzazione dei clienti ai portafogli digitali, dai software di contabilità alle piattaforme per i carrelli della spesa.
 


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Pagamenti A2A: al via in Francia il lancio di Wero

European Payments Initiative (EPI) ha annunciato il lancio in Francia di Wero, soluzione europea di pagamento istantaneo “account to account” (A2A), cioè da conto corrente a conto corrente.

I pagamenti P2P aggirano i circuiti internazionali di carte per permettere un pagamento diretto tra un conto bancario e l’altro. Senza usare il codice IBAN, ma identificando il ricevente grazie al numero di telefono o all’indirizzo e-mail associato al conto.

Nei prossimi mesi, Wero sarà proposto anche ai piccoli esercenti, mentre i test presso la GDO francese sono al momento in programma per il 2026.
Il progetto prevede poi il lancio, in un secondo momento, della funzione “richiedi denaro”, una “request to pay” detta anche “pull payment” e di un sistema di QR code individuali per ricevere denaro senza condividere numero di telefono o indirizzo di posta elettronica.

Tra i casi di uso possibili c’è ovviamente il pagamento istantaneo presso esercenti in negozio oppure online, la gestione dei pagamenti ricorrenti, il Buy Now Pay Later, le sinergie coi programmi di loyalty e la condivisione delle spese.

L’orizzonte del progetto è su un periodo di 3 o 4 anni da oggi, man mano che nuovi Paesi lanceranno il servizio e che funzionalità integrative saranno sviluppate nel wallet.

Da questa roadmap emerge chiaramente che Wero vuole diventare un unico portafoglio di pagamento per smartphone, capace di integrare tutte le principali funzionalità di pagamento, portandole nella app della banca e/o nel wallet Wero.

Il servizio sta partendo in Francia proprio in questi giorni. Le principali banche del Paese hanno definito un calendario di lancio graduale, con Crédit Agricole che ha iniziato il 26 settembre, BNP Paribas che si muove dal 24 ottobre. Altri istituti prevedono di partire tra novembre 2024 e gennaio 2025.

La maggior parte delle banche integrano Wero nelle rispettive applicazioni per smartphone, mentre La Banque Postale ha, per ora, optato per la app di Wero, sviluppata da EPI, disponibile negli app store nella seconda metà del mese di ottobre 2024. Al via, sempre in Francia, anche una campagna pubblicitaria proprio su Wero.
Wero sostituirà Paylib, servizio pre-esistente che verrà dismesso nei prossimi mesi e che conta 35 milioni di utenti.

In Germania, invece, il servizio è disponibile da luglio 2024 e in Belgio le banche aderenti prevedono di completare l’implementazione entro la fine del 2024. Lussemburgo e Paesi Bassi seguiranno a breve.
 


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Criptovalute in Italia: cresce l’interesse ma permangono incertezza e diffidenza

Le criptovalute stanno guadagnando visibilità in Italia, dove gli utenti sono sempre più interessati all’argomento. Infatti, il 21% degli italiani possiede o ha posseduto criptovalute, mentre il 27% ha intenzione di investire nei prossimi 12 mesi. 

La curiosità è il principale fattore che motiva chi ha investito in criptovalute, rappresentando il 31% degli italiani. Altri motivi principali includono la diversificazione del portafoglio (14%) o il desiderio di ottenere rendimenti a breve termine (12%). 
Attualmente, solo l’11% degli italiani possiede criptovalute, di cui il 15% sono uomini e il 6% donne. 
La maggior parte sono piuttosto giovani, con il 15% tra i 18-24 anni e il 13% tra i 25-34 anni. Questo confronto con solo l’8% tra i 55-65enni. 
Questi sono i dati che emergono da ricerca globale di Consensys su come gli individui si approccino al tema delle criptovalute e del Web3.

La maggior parte degli italiani ha sentito parlare di criptovalute: nello specifico, il 94% conosce la loro esistenza, un dato che è in linea con i risultati globali (93%). Tuttavia, solo il 49% di loro — circa la metà — afferma di capire cosa siano le criptovalute, mentre il 46% non ne è sicuro.

Ciò che determina il gap tra la conoscenza di cosa siano le criptovalute e la loro adozione risiede in una serie di barriere. Tra queste:
•    Tre italiani su cinque (60%) citano la volatilità del mercato come un deterrente significativo, percependo le criptovalute come “troppo rischiose”. Questo dato è superiore alla media globale del 52%.
•    Più della metà (54%) associa le criptovalute alle truffe, il che riflette una mancanza di fiducia nell’ecosistema.
•    Il 41% riferisce di essere confuso su come iniziare o navigare nello spazio crypto in modo sicuro.
Questo riflette una sfida globale comune. Infatti, la maggior parte degli italiani si mostra cauta, con il 79% degli intervistati – tra quelli che conoscono le criptovalute – che non ne ha mai acquistate. Un dato più alto di quello globale che si attesta al 60%. Infine, tornando al panorama nazionale, il 56% dei rispondenti afferma che è improbabile che faccia questi acquisti anche in futuro, anche se permane una percentuale di coloro che non sanno, ma non escludono l’idea.

Un ulteriore ostacolo, come accennato, risiede nei tre concetti principali che gli italiani associano alle criptovalute che includono: “speculazione”, “un’alternativa al sistema finanziario tradizionale” e “truffe o phishing”. Questo è in totale contrapposizione rispetto a quanto si pensa nel resto del mondo. Infatti, a livello internazionale, i tre concetti principali associati alle criptovalute sono “il futuro del denaro”, “un’alternativa al sistema finanziario tradizionale” e “il futuro della proprietà digitale”.

Il principale ostacolo resta la limitata comprensione delle tecnologie dietro le criptovalute come la blockchain e il Web3 (tecnologia con cui solo il 12% degli italiani ha familiarità).  A questo si aggiunge la mancata conoscenza del concetto di decentralizzazione, una tecnologia Web3 che potrebbe avere un impatto positivo e rilevante ma per lo più sconosciuta in Italia. Solo il 35% degli italiani crede che i sistemi decentralizzati potrebbero migliorare significativamente settori come quello bancario e migliorare i sistemi di trasferimento di denaro, così come l’infrastruttura pubblica e i settori sociali. La fiducia nei sistemi finanziari tradizionali è un tema ricorrente nel sondaggio: solo il 50% degli italiani si fida delle istituzioni finanziarie con cui interagisce, evidenziando un’opportunità per la finanza decentralizzata (DeFi) di guadagnare terreno affrontando queste preoccupazioni. Tuttavia, il legame tra questi benefici e le applicazioni nel mondo reale rimane poco chiaro per molti italiani.

Un’ulteriore concezione errata risiede nell’idea che la tecnologia blockchain, come internet in generale, non sia sicura nella gestione dei dati e dell’identità. A questo proposito, solo il 28% degli italiani ha fiducia su come i servizi internet gestiscano identità e dati. Inoltre, iI 58% esprime preoccupazioni sul fatto che le aziende centralizzate del Web2 abbiano troppo potere (rispetto alla media globale dell’80%), segnalando un interesse latente per soluzioni alternative.

In realtà, la blockchain, che supporta le criptovalute e il Web3, offre una registrazione sicura e trasparente. Tuttavia, le percezioni sul suo impatto ambientale rimangono divise. Più di un terzo (37%) degli italiani che conoscono le criptovalute ritiene che non siano ecologiche, non sapendo indicare quale delle due più comunemente possedute in Italia – Bitcoin ed Ethereum – abbia un impatto ambientale inferiore. Questo riflette una maggiore esitazione nell’adottare tecnologie percepite come ad alta intensità energetica.

Gli NFT (token non fungibili), un’altra applicazione della blockchain, hanno guadagnato una certa attenzione, con il 25% degli italiani che ha familiarità con questa tecnologia. Infatti, a livello globale, gli NFT sono meglio compresi del Web3, sebbene la loro conoscenza rimanga limitata. Il 64% di coloro che conoscono gli NFT non ne ha mai posseduto uno e solo il 20% li possiede attualmente. Tuttavia, l’interesse sta crescendo, con il 32% che è probabile che investa o collezioni NFT nei prossimi 12 mesi. Nonostante ciò, le barriere all’adozione delle attività Web3 persistono, in particolare la mancanza di comprensione dei potenziali benefici.


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Intesa Sanpaolo investe 1 milione di euro in Bitcoin. Cosa sappiamo sulla prima operazione di una banca italiana nella cripto più famosa

Dopo un 2024 da record per Bitcoin, la cripto che ha raggiunto per la prima volta nella storia il valore di 100mila dollari, il 2025 si apre con una notizia rilevante che lega l’asset digitale a un importante istituto di credito italiano. 

Intesa Sanpaolo ha infatti investito in Bitcoin (ne ha acquisiti 11) ed è la prima banca italiana a farlo. Come riporta Wired, che ha avuto conferma dell’operazione dall’istituto, sarebbe stato investito circa 1 milione di euro.

La notizia dell’investimento da parte di Intesa Sanpaolo è circolata su 4chan. Il leak è stato poi confermato. «Con la speranza che sia solo l’inizio» ha scritto Niccolò Bardoscia, Head of Digital Assets Trading & Investments di Intesa Sanpaolo, in una mail interna citata da Milano Finanza. L’acquisto di Bitcoin è stato eseguito tramite l’infrastruttura di trading istituzionale di Boerse Stuttgart Digital (Borsa di Stoccarda Digital).

L’impegno della cosiddetta finanza tradizionale nella criptovaluta più famosa non è un fatto nuovo. Sono anni che istituti di credito, banche e grandi aziende ci stanno investendo. Nel 2021 Tesla ha messo sul piatto 1,5 miliardi di dollari; più di recente il colosso BlackRock ha battezzato un ETF legato all’andamento di Bitcoin.


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OKX ottiene la licenza MiCA e porta il trading crypto anche in Italia

L’exchange crypto OKX ha ottenuto la licenza MiCA lo scorso 27 gennaio e sbarca sul mercato europeo.

L’introduzione del regolamento sui mercati delle cripto-attività (MiCA) segna una svolta fondamentale per il settore crittografico europeo. Prima di MiCA, le normative variavano da un paese all’altro, creando incertezza per investitori e le imprese. Ora, con un quadro regolamentare armonizzato in tutta l’Area Economica Europea (EEA), il settore beneficia finalmente di regole chiare, maggiore protezione per gli investitori e un contesto più stabile per gli operatori.

In Italia, la certezza normativa è particolarmente strategica. Gli investitori desiderano un ambiente sicuro e affidabile per interagire con gli asset digitali, e MiCA introduce misure di protezione fondamentali per rafforzare la fiducia e favorire un’adozione più ampia.

OKX permette di investire in OTC, di fare trading spot, trading bot e copy trading per oltre 240 criptovalute.
OKX si rivolge sia agli investitori retail che a quelli istituzionali, con l’obiettivo di offrire una piattaforma sicura, trasparente e intuitiva. Per i trader più esperti, mette a disposizione strumenti avanzati e un’esperienza utente ottimizzata, mentre per i nuovi investitori punta a rendere l’accesso alle criptovalute più semplice e intuitivo. Attraverso prodotti innovativi, servizi localizzati e iniziative educative, OKX vuole contribuire alla crescita sostenibile dell’ecosistema cripto in Italia.

Con l’entrata in vigore del regolamento MiCA, ci si aspetta un’ulteriore espansione della partecipazione, soprattutto da parte di investitori che in passato erano frenati dall’incertezza normativa. Il coinvolgimento delle istituzioni finanziarie, in particolare delle principali banche, accelererà ulteriormente l’adozione, rafforzando la credibilità e la sicurezza dell’ecosistema cripto.


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Franklin Templeton si presta a lanciare un fondo tokenizzato su blockchain

Franklin Templeton ha ricevuto l'approvazione dall'autorità di regolamentazione lussemburghese Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF) per lanciare il primo fondo UCITS completamente tokenizzato in Lussemburgo.

Le azioni del fondo saranno emesse utilizzando la piattaforma transfer-agent proprietaria di Franklin Templeton abilitata alla blockchain, offrendo agli investitori i vantaggi della trasparenza, della sicurezza, dell'accuratezza e dell'immediatezza rese possibili da questa tecnologia.

Il fondo, il cui lancio è previsto nei prossimi mesi, sarà il primo fondo Lussemburghese UCITS tokenizzato su una blockchain pubblica che utilizza le capacità e le tecnologie in house e si prevede una distribuzione capillare in tutta Europa in attesa dell'approvazione normativa.

Inoltre, ad aprile 2021, Franklin Templeton ha lanciato il Franklin OnChain U.S. Government Money Fund, il primo fondo comune di investimento registrato negli Stati Uniti a utilizzare una blockchain pubblica per elaborare le transazioni e registrare la proprietà delle azioni.


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Cripto asset: quattro possibili modelli di business per le banche

Custodia e portafoglio, assicurazione, servizi di compensazione e finanziamenti in criptovalute.

Con l’arrivo della MiCAR il rapporto tra le banche e gli asset digitali cambierà e già oggi si possono definire per il futuro gli ambiti di business più promettenti. Aree potenziali e che richiederanno alle banche di acquisire nuove competenze, definire chiare strategie di business e di aprirsi alla collaborazione.
Il Regolamento (UE) 2023/1114 relativo ai mercati delle cripto-attività introduce nell’Unione europea una disciplina armonizzata per l’emissione, l’offerta al pubblico e la prestazione di servizi aventi a oggetto criptoattività 
Sicuramente, all’interno del mercato questo si configura come un importante passo avanti per regolarizzare e definire i contorni normativi nell’utilizzo delle cripto-attività.

Fino a oggi, le banche hanno sempre visto le crypto con una certa diffidenza, a causa della estrema rischiosità degli strumenti e delle controparti ed è per questo motivo che non hanno ancora spinto sulla gestione completa delle criptovalute. In pratica, si sono limitate, in alcuni casi, solo a gestirle passivamente all’interno dei dossier titoli dei clienti.

Otto modelli di business promettenti
Alcune possibili aree di business sono ancora da esplorare e consolidare, ma gli ambiti che appaiono maggiormente promettenti sono otto.
1) Compravendita: possibilità di acquistare, vendere e scambiare criptovalute in un ambiente sicuro e regolamentato.
2) Servizio di custodia: conti di custodia per persone fisiche e giuridiche, garantendo sicurezza e conformità normativa.
3) Gestione della fiscalità cripto: servizi amministrativi e consulenza fiscale specialistica per assicurare la conformità fiscale.
4) Staking protocollare: supporto alla validazione di blockchain Proof of Stake e gestione delle relative ricompense.
5) Consulenza d’investimento in materia di cripto-attività: supporto per investitori, con analisi e strategie mirate.
6) Gestione di portafogli di investimento cripto: soluzioni di investimento a gestione attiva.
7) Finanziamenti garantiti da cripto-attività: erogazione di prestiti garantiti da asset digitali, seguendo modelli già consolidati di finanziamento garantito da strumenti finanziari.
8) Servizi di compensazione per le transazioni in cryptocurrency.

Per sviluppare le nuova linee di business in maniera sostenibile e mantenendo sotto controllo il rischio è necessario che le banche lavorino su tre fronti: l’acquisizione delle competenze, formando il personale su blockchain e crypto; l’individuazione di una chiara strategia di sviluppo e la collaborazione con esperti in ambito pagamenti e blockchain.