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Dollaro digitale, Biden accelera: firmato l’ordine esecutivo per mandare avanti l’iter

Il presidente Usa ha incaricato le agenzie governative preposte di valutare rischi e benefici della gestione della moneta digitale da parte della Fed. Si punta a velocizzare il processo per evitare di essere scalzati dalla Cina che sta già testando il suo crypto-yuan.

maggio 2022
2 min
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Il presidente Joe Biden ha infatti firmato un ordine esecutivo in cui chiede a una serie di agenzie del governo, tra cui il dipartimento del Tesoro e il dipartimento del Commercio, di esaminare i rischi e i benefici della creazione di un dollaro digitale gestito dalla sua Banca centrale (Central bank digital currency o Cbdc), ovvero la Federal reserve. Biden chiede anche di valutare altre problematiche legate alle criptovalute e di preparare dei report sul “futuro del denaro” e sul ruolo che svolgeranno le monete virtuali.

Un’ampia supervisione del mercato delle criptovalute, che ha superato il valore di 3 trilioni di dollari a novembre, è essenziale per garantire la sicurezza nazionale, la stabilità finanziaria e la competitività degli Stati Uniti e scongiurare la crescente minaccia del crimine informatico, secondo l’amministrazione Biden.

Per gli analisti l’ordine esecutivo rappresenta un chiaro riconoscimento della crescente importanza delle criptovalute e del loro potenziale impatto per gli Stati Uniti e i sistemi finanziari globali.

A gennaio la Federal reserve ha sollevato al Congresso la questione se gli Stati Uniti debbano perseguire un dollaro digitale. Gli analisti avevano commentato affermato che si tratta di un processo di anni, ma ora, secondo alcuni funzionari di Washington, il governo Usa potrebbe procedere spedito nello sviluppo del dollaro digitale nazionale, pur se con estrema cautela, dato il ruolo del dollaro come primaria valuta di riserva del mondo.

Il dominio monetario nell’era delle criptovalute
Ci sono nove Paesi (Bahamas, Caraibi orientali che include 7 paesi, e Nigeria) che hanno lanciato valute digitali nazionali controllate dalla loro Banca centrale e altri 16, tra cui la Cina, la Russia, l’Ucraina, la Svezia, l’Arabia Saudita e Singapore, che ne hanno avviato lo sviluppo, riporta l’Atlantic Council. Questo sta spingendo Washington a intraprendere lo stesso cammino per evitare che il dollaro perda il suo attuale dominio a vantaggio della Cina.