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Banca d’Italia aprirà a Milano una struttura dedicata al fintech

Nelle sue Considerazioni finali il Governatore Ignazio Visco ha annunciato che Banca d’Italia sta per costituire a MIlano una struttura che avrà compiti di impulso e coordinamento in materia di fintech, ma anche di sorveglianza sulla filiera dei pagamenti. “Sono numerosi i comparti che possono beneficiare dell’innovazione”.

luglio 2020
2 min
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Banca d’Italia apre al fintech, a cui dedicherà una struttura di prossima apertura a Milano. Lo ha annunciato il Governatore Ignazio Visco nel corso delle sue Considerazioni finali sul 2019.

Ignazio Visco, giustamente, si è soffermato sugli angoli dell’industria che controlla, quella dei servizi finanziari: “anche nel settore dell’intermediazione finanziaria la crisi sanitaria e le misure di contenimento hanno reso ancora più tangibili i vantaggi delle soluzioni digitali”. Finalmente, verrebbe da dire. “Non potrà che derivarne un’accelerazione degli investimenti in nuove tecnologie, che con il conseguimento delle opportune economie di scala possono essere effettuati a costi più contenuti e con maggiori benefici”.

Banca d’Italia e fintech, presto a Milano una struttura dedicata
Banca d’Italia ha deciso di non essere più soltanto il luogo dove si custodiscono le regole e se ne controlla (più o meno…) l’applicazione, cfinendo inevitabilmente per frenare l’innovazione nella finanza, ma di diventare parte attiva nel suo sviluppo. “Stiamo per costituire una struttura dedicata a compiti di impulso e coordinamento in materia di fintech, nonché di sorveglianza sulla filiera degli strumenti e dei servizi di pagamento al dettaglio”. E questa struttura avrà sede nella capitale italiana del fintech. “Intendiamo valorizzare la principale piazza finanziaria del Paese, quella di Milano, quale centro di innovazione digitale di respiro europeo. In questa città verrà costituito un luogo dedicato alla sperimentazione, alla selezione dei contributi di esperti e società indipendenti, italiani e internazionali, alla collaborazione con le istituzioni e le università, al dialogo con gli operatori di mercato”. Un bel programma di open innovation istituzionale che sarà molto interessante seguire nei prossimi mesi.