Per usare TheFork Pay (che viene accettato al ristorante Identità Golose di Milano, un locale con una curiosa formula di chef a rotazione) bisogna innanzitutto prenotare un pasto su TheFork. La novità arriva al momento di pagare: il cliente accede all'app di TheFork, preme il bottone "paga con TheFork Pay" e inserisce l'importo indicato sullo scontrino, seguito dai dettagli del metodo di pagamento preferito. Niente di speciale, verrebbe da pensare: molte attività sono ancora svolte dal cliente, che deve addirittura digitare l'importo e i dati della carta. Eppure, è un primo esempio di soluzione integrata sull'esperienza "uscire a mangiare", dalla prenotazione al checkout.
È facile immaginare a un'evoluzione in cui il cliente può salvare uno o più metodi di pagamento, magari collegando un wallet o uno strumento account-to-account. E usare TheFork Pay per pagare nei ristoranti convenzionati. Magari ottenendo in cambio uno o più dei vantaggi amati dagli utenti abituali di TheFork, cioè sconti e punti fedeltà Yums (i punti possono essere utilizzati per pagare una parte del conto nei ristoranti che decidono di accettarli). Ed è molto facile pensare a una "request to pay" in arrivo direttamente dal ristoratore, che il cliente potrà approvare rapidamente dallo schermo dello smartphone.