Newsletter #7

settembre 2020

18 articoli
37 min totali
Banner Fintech & Insurtech
Banner Banca Idea: 45 milioni per un progetto fintech dedicato alle pmi
2 min

Banca Idea: 45 milioni per un progetto fintech dedicato alle pmi

Parte il progetto Banca Idea, una fintech dedicata alle piccole e medie imprese lanciata da Roberto Nicastro, banchiere di lungo corso e già direttore generale di Unicredit. Per lanciare l’iniziativa – il cui nome è attualmente provvisorio – è stata completata con successo la raccolta di 45 milioni di euro di capitale da parte di investitori e business angels nel mondo bancario, imprenditoriale, assicurativo, fintech e nel Venture Capital. Tra questi figurano Gruppo Generali, Gruppo Sella, Gruppo IFIS, ISA. Si tratta del più grande primo round di finanziamento mai realizzato per una startup fintech italiana.  Il progetto potrebbe diventare operativo dall’autunno 2020.

Il progetto punta a sviluppare una banca digitale che coniughi l’esperienza di professionisti con differenti percorsi tra il fintech (la tecnologia applicata alla finanza) e il bancario. L’obiettivo finale è offrire al mondo delle piccole e piccolissime imprese prodotti semplici, agili, tecnologici e focalizzati sulle loro esigenze.

“Nonostante il periodo difficile, siamo riusciti a completare questo significativo round di finanziamento e a completare l’acquisizione della piattaforma Fide – dichiara Federico Sforza, Amministratore Delegato – questo dovrebbe permetterci di essere operativi già in autunno con soluzioni innovative di credito alle piccole e piccolissime imprese, caratterizzate da semplicità, velocità e affidabilità. Stiamo definendo il nome della società, un elemento particolarmente strategico in termini di comunicazione. Siamo molto orgogliosi della squadra di investitori e manager che abbiamo riunito e che garantiscono al progetto da un lato serietà e solidità finanziaria e dall’altro il giusto mix di competenze e sinergie per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati: diventare la prima banca digitale del Paese totalmente dedicata alle piccole imprese. Un comparto essenziale dell’economia italiana, in questo periodo particolarmente provato dalla crisi economica, e che sta peraltro accelerando la propria vocazione digitale. Vogliamo essere pronti entro l’anno per dare il nostro contributo alla ripresa e alla crescita di produttività del Paese”.


Banner Fintech & Insurtech
Banner Lemonade, storia della startup insurtech che impiega 3 secondi per gestire un sinistro
2 min

Lemonade, storia della startup insurtech che impiega 3 secondi per gestire un sinistro

Lemonade è stata fondata nel 2015 e ha un modello di business basato su Intelligenza Artificiale e Behavioural Economics. 

C’è una star nascente, Lemonade, nel panorama internazionale dell’insurtech, l’assicurativo abilitato e potenziato dalla tecnologia. L’unicorno insurtech newyorkese Lemonade, compagnia assicurativa società benefit, ha debuttato in Borsa (NYSE) a inizio luglio con l’obiettivo di raccogliere capitali per 100 milioni di dollari, che ha più che triplicato in poche settimane.

Perché tutto questo interesse in una realtà giovane in un campo ricco di competitor? La risposta non è difficile: perché è più veloce e efficiente delle altre.

Lemonade è stata fondata nel 2015, è una B Corp certificata, e ha un modello di business basato su Intelligenza Artificiale e Behavioural Economics. È finanziata da colossi come SoftBank, Sequoia Capital, GV e Aleph, e si concentra principalmente su polizze per la casa e, di recente, dell’assicurazione sanitaria per animali domestici. Opera in tutti gli Stati Uniti e si è recentemente espansa in Germania e nei Paesi Bassi.

Lemonade si è distinta per essere arrivata a gestire un claim in 3 secondi ed è tra le applicazioni più veloci nella gestione di un processo di sottoscrizione, che dura al massimo un paio di minuti (90 seconds to get insured, 3 minutes to get paid).

Ha debuttato nella borsa di New York il 2 luglio, vendendo 11 milioni di azioni a 29 dollari ciascuna, superando la fascia alta della sua fascia di prezzo prevista. Il valore è più che raddoppiato nel corso del mese di luglio, arrivando a 71,9, con una valutazione che ha superato 1,5 miliardi di dollari.

La società ha fino a oggi raccolto complessivamente circa 480 milioni di dollari in capitale di rischio, di questi circa 300 milioni sono quelli investiti dal colosso giapponese SoftBank, che detiene circa il 21,8% delle azioni.


Banner Fintech & Insurtech
Banner Tiscali debutta nell’insurtech, via alla polizza tailor-made
2 min

Tiscali debutta nell’insurtech, via alla polizza tailor-made

L’operatore Tlc espande il portafoglio servizi e punta sulla piattaforma Upgrade per l’offerta di assicurazioni “a consumo”. Al centro smart mobility e tech

Dal monopattino elettrico all’identità digitale fino al “riscatto” da pagare sui dati sottratti dagli hacker: punta sui nuovi scenari la piattaforma “insurance-as-a-service” con cui Tiscali sbarca nel mondo dei servizi insurtech. Casa e Smart Mobility le aree d’elezione, “ma nuove aree si aggiungeranno nei prossimi mesi” fa sapere l’operatore di Tlc.

Per lo sbarco nell’insurtech on demand Tiscali ha scelto Upgrape, piattaforma tailor made, ideata dal broker assicurativo Mansutti, che punta su scarsa invasività, flessibilità e piena libertà di scelta. Si tratta di un “salotto virtuale” che offre suggerimenti, percorsi guidati assistiti e animazioni esplicative che permettono di scegliere ogni singola garanzia del proprio pacchetto.

L’utente può costruire la propria polizza partendo dal suo mondo personale, in base alle singole e reali necessità, con una formula “insurance-as-a-service”, vale a dire pagandola per il tempo di utilizzo, senza impegno di durata e con flessibilità.

Le polizze proposte hanno una durata mensile, con possibilità di interruzione ogni mese, al termine delle necessità.

La società ha deciso di avviare il servizio puntando su Smart Mobility, la polizza pensata per chi si muove con mezzi di locomozione a pedali o elettrici, come la bicicletta, il monopattino e i piccoli veicoli elettrici, che permette di scaricare sulla compagnia le conseguenze di un qualsiasi danno arrecato a terzi. In aggiunta a questa polizza, che va incontro ad esigenze emerse in particolar modo di recente, sono già disponibili coperture relative alla circolazione e all’abitazione e tante altre si aggiungeranno nei prossimi mesi.

Inoltre, Tiscali a breve offrirà un pacchetto Ultra Internet Security Plus arricchito dalla copertura cyber, ingegnerizzata da Mansutti ed offerta tramite l’Affinity Product Innovation di Upgrape, che tutela dai danni informatici includendo protezione della reputazione in caso di furto/violazione dell’identità digitale; monitoraggio dell’identità digitale sul web e rimozione di eventuale utilizzo fraudolento; copertura delle perdite economiche derivanti dal furto e dall’uso fraudolento della Sim card; copertura del costi del riscatto da parte di hacker e protezione degli acquisti online.


Banner Servizi Finanziari e Retail Banking
Banner Prestito Super, la startup che analizza quanto credito possiamo avere con la banca
2 min

Prestito Super, la startup che analizza quanto credito possiamo avere con la banca

Nata nel 2018, Prestito Super permette di conoscere rapidamente il proprio merito creditizio e scegliere quindi il prodotto finanziario più idoneo. Ha in corso una campagna di equity crowdfunding su BacktoWork. “Puntiamo sulla tecnologia e la fidelizzazione del cliente”, spiega il cofounder Marco Librobuono

Fare le scelte giuste in ambito finanziario è spesso una sfida. L’ampliamento costante dell’offerta e la modifica delle condizioni di accesso al credito possono infatti confondere potenziali clienti interessati a richiedere un prestito, che si ritrovano immersi in un universo di termini tecnici e formule matematiche. 

Prestito Super — startup milanese nata nel 2018 — aiuta i clienti a capire meglio le dinamiche del sistema bancario, permettendo loro di conoscere rapidamente il proprio merito creditizio e scegliere quindi il prodotto finanziario più idoneo.

Per crescere, Prestito Super scommette sull’equity crowdfunding: la campagna avviata sulla piattaforma BacktoWork ha già raccolto più di 100 mila euro, che verranno sfruttati per migliorare la tecnologia e ottenere analisi sempre più precise. 

Prestito Super si rivolge alle famiglie e ai privati interessati a richiedere un prestito, permettendo loro di ricevere rapidamente una valutazione preventiva del proprio merito creditizio. “Prestito Super ci dice come verremmo visti da una banca, ancora prima di entrarci” spiega Librobuono. Una volta registrato sul sito di Prestito Super, all’utente sarà chiesto di compilare un questionario. In seguito, un algoritmo programmato appositamente svolge un’analisi quanto più completa del cliente, sfruttando i dati disponibili su banche dati pubbliche: dalle buste paga al valore di eventuali immobili di proprietà, ma anche l’attività sui social media, la presenza in politica o l’apparizione frequente sui giornali. “Il software svolge l’80% del lavoro, ma prima di arrivare alla soluzione definitiva i nostri operatori svolgono un controllo manuale, più approfondito — spiega Librobuono —. Il nostro compito, come mediatori, è identificare il prodotto finanziario più idoneo per ogni cliente”.


Banner Servizi Finanziari e Retail Banking
Banner Aprire un conto bancario online “con un clic”? Su Hype ne servono 44, per Fineco 120
4 min

Aprire un conto bancario online “con un clic”? Su Hype ne servono 44, per Fineco 120

AppQuality (crowdtesting per aziende) ha verificato quanti clic richiede ciascuna banca all’utente per aprire un conto online: sul podio Hype, Unicredit e N26. Buon piazzamento anche per istituti tradizionali come Mediolanum e Intesa Sanpaolo. Invece, tra quelle che offrono app per aprire il conto, 4 su 5 sono “all digital”

Fare qualcosa, qualsiasi cosa – per esempio aprire un conto corrente online – “con un clic” è diventata un’espressione abusata e non corrispondente alla realtà. Quasi mai un clic è soltanto un clic, anzi. Per aprire un conto bancario online su Hype, banca interamente digitale, di clic ce ne vogliono 44, ed è in generale il minimo necessario rispetto ad altre realtà di questo tipo. Serve circa il doppio dei clic per Intesa San Paolo (85) e Ubi Banca (95). Ma la sorpresa è una banca multicanale come Fineco che ne richiede 120.

Nella settimana tra il 15 e il 19 giugno 2020 App Quality ha chiesto ad alcuni dei tester della sua community di aprire un conto online in alcune delle più importanti banche del territorio italiano e di contare il numero di clic necessari per raggiungere I’obiettivo.

Prima di mostrare i risultati, è necessario sottolineare alcuni dettagli della ricerca:

— la ricerca è focalizzata sul numero di clic necessari per arrivare all’attivazione del conto, ma non tiene in considerazione il tempo impiegato per il raggiungimento dell’obiettivo;

— il conteggio dei clic inizia dalla prima pagina utile per iniziare il processo di attivazione di un conto corrente. Non sono quindi stati considerati i clic che dalla home page portano alla pagina “apri un conto corrente con XXX’,

— non sono mai state utilizzate scorciatoie come “iscriviti tramite social network” o simili;

— sono stati contati i clic del mouse per entrare nei campi, per cliccare un bottone o un link, per confermare le richieste e per selezionare le spunte obbligatorie;

— non sono mai stati contati i clic per la lettura di eventuali documenti allegati;

— il processo di conteggio dei clic è terminato con l’arrivo sul profilo personale del nuovo conto o alla richiesta di attesa di riconoscimento dei documenti per le banche che lo richiedevano (Unicredit, UBI Banca, WeBank, Intesa Sanpaolo);

— le Challanger Bank (come N26) sono banche attraverso le quali è possibile aprire conto correnti “light”, che prevedono meno vincoli rispetto ai servizi delle banche tradizionali (e quindi meno clic).


Numero di clic per aprire un conto corrente bancario online in Italia

newsletter7_11_1.png


Come ci si poteva aspettare, in prima posizione si trova una banca nata e pensata per essere puramente digitale: Hype. Sono sufficienti 44 clic per aprire un conto corrente.

La tallona Unicredit, con 45 clic, mentre medaglia di bronzo – e sorprendentemente un po’ distanziata – è un’altra banca “all digital”, N26, con 70 clic.

Fanalini di coda: HelloBank (100), Tinaba (100) e Fineco (120).

Tuttavia, anche le banche più tradizionali – si legge nell’indagine di AppQuality – come Mediolanum o Intesa Sanpaolo, hanno saputo rispondere alle esigenze del mercato e semplificare i loro servizi digitali, inserendosi al centro della classifica insieme alle più moderne.

Come anticipato occorre osservare che il numero di clic aumenta con l’aumentare dei processi di sicurezza, che in molti casi sono percepiti dall’utente comunque come un indice di affidabilità. Tra questi occorre osservare le diverse metodologie adottate come ad esempio:

  • N26 richiede il riconoscimento dei documenti tramite app;
  • Fineco ha inserito nel processo il confronto con un operatore in videocall;
  • Intesa Sanpaolo ha attivato un processo di attivazione della firma digitale;
  • Il conto WeBank risulta effettivamente attivo solo dopo la consegna dei documenti in filiale;

Aprire un conto tramite app: ecco le banche che lo consentono
Per studiare il livello di digitalizzazione delle diverse aziende, AppQuality ha anche chiesto ai suoi tester di verificare per quali banche sarebbe stato possibile aprire un conto tramite app. Considerato che tutte le banche in questione possiedono un’app, ecco chi offre la possibilità di aprire un conto: Hype, N26, Widiba, UbiBanca e Tinaba. 

Banche che danno la possibilità di aprire un conto via App

newsletter_7_11_2.png


Banche che NON danno la possibilità di aprire un conto via App

newsletter7_11_3.png


Non sorprende, si legge nell’indagine, che tra le banche che danno questa possibilità ai loro clienti, 4 su 5 siano puramente digitali. Certo, le nuove digital bank hanno avuto il vantaggio di partire da una tela bianca rispetto alle colleghe tradizionali, ciò nonostante un servizio di questo tipo migliora significativamente l’esperienza e qualcuno, come Ubi Banca, se n’è già accorto.


Banner Servizi Finanziari e Retail Banking
Banner Gestione patrimoni: Crif investe con Gellify sulla startup We Wealth (round da 1,5 milioni)
1 min

Gestione patrimoni: Crif investe con Gellify sulla startup We Wealth (round da 1,5 milioni)

Dopo l’acquisizione di Inventia, Crif investe su Voices of Wealth, che ha lanciato We Wealth, primo marketplace in Europa per la gestione patrimoni. Al round partecipano Gellify e due banchieri come Ghizzoni e Papa (ex Unicredit). 

We Wealth è il primo Marketplace interamente dedicato al mondo del Wealth Management in Europa e alla gestione, protezione e trasmissione del patrimonio familiare e imprenditoriale. Ha un modello di business estremamente innovativo, che mette in contatto la domanda di consulenza e la ricerca di informazione da parte di investitori finali con l’offerta di contenuti e di servizi da parte dei migliori professionisti nel mondo della gestione patrimoniale e dei consulenti finanziari, attraverso una relazione tra le parti basata su tecnologie di profilazione, contenuti di qualità e intelligenza artificiale.

In soli due anni e mezzo dalla nascita, con oltre 300mila utenti unici al mese su we-wealth.com, We Wealth è diventata una realtà aziendale leader nell’informazione dedicata al mondo degli investimenti e del wealth management e il punto di riferimento per l’aggregazione di domanda e offerta in questo settore.


Banner Servizi Finanziari e Retail Banking
Banner La tedesca Penta lascia l’Italia: è la prima ritirata di una challenger bank
2 min

La tedesca Penta lascia l’Italia: è la prima ritirata di una challenger bank

La società fintech, arrivata in Italia nell’ottobre 2019, ha accusato il colpo coronavirus e cambiato la sua strategia: ora si concentrerà sul consolidamento e lo sviluppo del mercato interno tedesco. Da agosto chiuderà progressivamente tutti i conti aperti da PMI, liberi professionisti e startup

La banca online tedesca Penta abbandona l’Italia dopo poco meno di un anno: aveva cominciato le sue attività nel nostro Paese nell’ottobre 2019 e con agosto chiude i battenti.  La comunicazione è arrivata ai clienti, principalmente PMI, liberi professionisti e startup, che sono stati avvertiti della graduale chiusura di tutti i conti correnti di Penta Italia nel corso dei prossimi due mesi.

L’inversione di rotta della challenger bank segue due importanti round di investimento series B che hanno portato nelle casse prima 18,5 milioni di euro e poi poco meno di 5 milioni, risorse tutte orientate, secondo le comunicazioni ufficiali, proprio a scalare il mercato delle PMI in Europa, poco servite dalle istituzioni finanziarie.

Penta è nata in Germania nel 2017 e ha ricevuto il primo round di investimento da €2,2 milioni nel gennaio 2018. Lo stesso anno, è stata acquisita da Finleap, il più grande company builder fintech europeo, fondendosi con Beesy. Ad agosto 2019, dopo aver raggiunto oltre 17.000 clienti in Germania, ha ricevuto un secondo round da €8 milioni guidato da HV Holtzbrinck Ventures, grazie al quale aveva iniziato la sua espansione Europea partendo proprio dall’Italia.

La società fintech ha accusato tuttavia il colpo coronavirus e cambiato strategia, che ora piuttosto che espansiva è di consolidamento e crescita nel mercato interno, quello tedesco.

L’abbandono di Penta del mercato italiano lascia il campo libero ad altri operatori fintech, in particolare Qonto, probabilmente il suo principale competitor per tipologia di servizio finanziario offerto e di clienti.


Banner Servizi Finanziari e Retail Banking
Banner Moneyfarm ha attivato una nuova collaborazione, con la piattaforma di open banking Yapily
1 min

Moneyfarm ha attivato una nuova collaborazione, con la piattaforma di open banking Yapily

La partnership con Yapily permette ai clienti Moneyfarm di investire e prelevare fondi in modo sicuro e veloce dalla propria banca verso il conto d'investimento personale, e viceversa, per ottimizzare il processo di trasferimento dei fondi.

La nuova funzione, che rientra nell'ambito dei PIS Payment Innovation Services, permette di aggregare i conti correnti detenuti dai clienti Moneyfarm (che attiveranno il servizio) presso diverse banche europee. Questo permetterà a Moneyfarm di dialogare direttamente con i conti correnti, semplificando l'esperienza di uso e di investimento nei portafogli di investimento.


Banner Sistemi di Pagamento
Banner Innovative Payments: 7 startup che rivoluzionano il mondo dei pagamenti digital
4 min

Innovative Payments: 7 startup che rivoluzionano il mondo dei pagamenti digital

Mobile Wallet e Blockchain sono alcuni degli ambiti di lavoro delle realtà impegnate a innovare il modo di gestire e inviare pagamenti. L’Osservatorio Startup Intelligence, con l’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, ne ha censite 476. Ecco le 7 italiane

Dopo oltre 10 anni dalle prime sperimentazioni, i pagamenti da smartphone (Mobile Payment) stanno gradualmente entrando nella nostra quotidianità. Secondo i dati di eMarketer, sono 950 milioni le persone che nel 2019 hanno effettuato un pagamento in negozio usando il proprio smartphone (il 36% di coloro che possiedono smartphone). Oltre allo smartphone, inoltre, si affacciano sul mercato altri device in grado di garantire esperienze di pagamento sempre più semplici e immediate: qualsiasi oggetto connesso e intelligente già oggi può, infatti, potenzialmente abilitare un pagamento; vi sono, infine, modalità di pagamento che non utilizzano un device di attivazione (Device-free Payment), ma che si basano sulla biometria o che, addirittura, implicano l’addebito in automatico senza che sia richiesta nessuna operazione dell’utente (Invisible Payment).

L’Osservatorio Startup Intelligence, in collaborazione con l’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, ha censito 476 startup attive a livello nazionale e internazionale in ambito Innovative Payments, nate a partire da gennaio 2015 e che hanno ricevuto finanziamenti negli ultimi 2 anni. Delle 476 startup analizzate, 352 hanno dichiarato i finanziamenti ricevuti, per un totale di circa 5,97 miliardi di dollari e con un finanziamento medio pari a 17 milioni di dollari.

Le startup censite e analizzate nel corso della Ricerca sono state classificate per ambito applicativo e per cliente target. Gli ambiti applicativi considerati sono: Accettazione pagamenti, Mobile Wallet, Blockchain, Open API, Soluzioni tecnologiche, Invio pagamenti e la categoria residuale Altro. In base ai clienti target, le startup sono state invece suddivise in: B2b (startup che offrono soluzioni rivolte ad imprese), B2c (startup che si rivolgono ai consumatori finali), B2B2C (startup che offrono prodotti e servizi a clienti consumer, passando attraverso un intermediario business), B2b e B2c (startup che si rivolgono sia ad imprese sia a consumatori finali).

Nella categoria Accettazione pagamenti rientrano due startup ospitate al Workshop: Soisy e Splitty Pay. La prima, presentata dal CEO e Founder Pietro Cesati, ha sviluppato una piattaforma di prestito tra privati, per poi spostarsi sul finanziamento degli acquisti in eCommerce partner, sempre finanziati da investitori privati secondo il modello classico del P2P. Matteo Anthony Destantini, CFO e Co-Founder di Splitty Pay, ha raccontato come questa startup fornisca soluzioni per dividere l’importo di prenotazioni o acquisti condivisi su più carte di credito o di debito; l’obiettivo è facilitare la gestione dei pagamenti condivisi e di ridurre il tasso di abbandono del carrello.

Tra le startup attive nella categoria Mobile Wallet troviamo Matipay, presentata al Workshop dal CEO Matteo Pertosa, startup che ha realizzato una soluzione di pagamento innovativa pensata per i distributori automatici con l’obiettivo di fornire un wallet di pagamento digitale che possa essere ricaricato facilmente anche tramite i contanti. Giuseppe Di Marco, CEO e Co-Founder di Soldo, ha raccontato alla platea dell’obiettivo di quella che è ormai una scaleup nel mondo del fintech: Soldo fornisce una soluzione per gestire le spese aziendali in modo efficiente, attraverso funzioni come controllo della spesa e del budget e gestione digitale delle ricevute e della contabilità.

Chainside rientra nella categoria Blockchain in quanto, come racconta il suo Co-Founder e CFO Edoardo Marcozzi, offre una piattaforma che rende l’integrazione con Bitcoin rapida e scalabile sia su e-commerce che in punti di vendita fisici, con l’obiettivo di semplificare Bitcoin per i commercianti, rendendo la sua adozione e il suo utilizzo semplice come in altri sistemi di pagamento digitale.

Nella categoria Open API troviamo invece Oval Money: il COO e Co-founder Claudio Bedino ha spiegato come la sua startup fornisca servizi di wealth management, combinati a modalità di pagamento innovative con un focus su risparmio e investimento.

PayDo è classificata nella categoria Invio Pagamenti in quanto, come spiega il CEO e Founder Donato Vadruccio, questa startup ha sviluppato Plick, un metodo innovativo per pagare chiunque in tutta Europa, senza limiti, semplicemente conoscendo numero di telefono o indirizzo email del beneficiario, una modalità utile in ambito sia B2b che B2c.

Le startup presentate sono rappresentative di un fenomeno che anche in Italia sta prendendo sempre più piede. Basti pensare che gli Innovative Payments in Italia nel 2019 valgono oltre 3,1 miliardi di euro (+109% rispetto al 2018). Di questi, oltre il 97% è rappresentato dal Mobile Payment (1,83 miliardi di euro di pagamenti in negozio e 1,24 di pagamenti fuori dal negozio), il restante dai Wearable Payment (70 milioni di euro). Il rapporto rimane comunque marginale se si considerano in generale i pagamenti con carta, che nel 2019 in Italia salgono a 270 miliardi di euro, con una crescita del +11% rispetto ai 243 miliardi di euro del 2018.


Banner Sistemi di Pagamento
Banner Su Amazon si paga a rate con Cofidis
1 min

Su Amazon si paga a rate con Cofidis

Amazon.it lancia CreditLine, pagamento in rate mensili degli acquisti, grazie alla collaborazione con Cofidis.

CreditLine è una linea di credito revolving privativa, selezionabile dai clienti Amazon.it tra i metodi di pagamento al momento dell'acquisto. Il cliente viene poi re-indirizzato a un modulo sul sito di Cofidis, che valuterà la domanda fornendo un esito immediato online. Con l'attivazione di CreditLine il cliente avrà a disposizione un fido, il cui limite è a discrezione di Cofidis, a tempo indeterminato per gli acquisti idonei su Amazon.it. In un'area riservata del sito di Cofidis si visualizza il piano di rimborso e l'importo disponibile sulla carta di credito.

CreditLine può essere usato per la gran parte degli articoli venduti e spediti da Amazon.it, tra cui elettronica di consumo, elettrodomestici, arredamento e prodotti per il fai da te; e sui prodotti dei Partner di Vendita. Il metodo di pagamento sarà visibile ai clienti idonei per gli articoli idonei inseriti nel carrello con importo totale compreso tra i 100 e i 1.500 euro. 


Il cliente può restituire il credito con piani di pagamento di durata diversa, in base all'importo totale degli articoli nel carrello. Non può essere usato per i pre-ordini, i contenuti digitali, i buoni regalo, prodotti fuori stock, abbonamenti e i prodotti alimentari.


Banner Sistemi di Pagamento
Banner E-payment, le banche europee lanciano la sfida a Visa e Mastercard
2 min

E-payment, le banche europee lanciano la sfida a Visa e Mastercard

Sedici istituti di credito, tra i quali l’italiana Unicredit, al lavoro per creare l’European Payments Initiative, un sistema dei pagamenti completamente digitale che potrebbe vedere la luce tra due anni

Presentato il progetto per creare il primo sistema di pagamenti pan-europeo alternativo ai big statunitensi del settore, l’European Payments Initiative. Sarà attivo entro il 2022 e prevede la partecipazione di 16 banche tra le quali Unicredit, Bnp Paribas e Deutsche Bank.

Le ragioni della decisione non sono nuove. In Europa la metà dei pagamenti avviene ancora per contanti e i due principali circuiti di pagamento, Visa e Mastercard, sono statunitensi, mentre i nuovi entrati nel settore sono Google (ancora Usa) e Alipay (Cina). Per questo l’Unione europea sta lavorando con le banche centrali nazionali e le grandi banche europee alla creazione di un circuito dei pagamenti paneuropeo che possa offrire un’alternativa ai sistemi stranieri.

La European Payments Initiative (Epi) mira a creare un nuovo standard per i mezzi di pagamento, offrendo una carta per i consumatori e i commercianti europei. L’iniziativa è supportata da sedici banche con sede in Francia, Germania, Italia e altri due paesi dell’eurozona. Il circuito coprirà tutti i tipi di transazione, incluse quelle nei negozi, online, il ritiro di soldi presso gli Atm, gli scambi di denaro peer-to-peer oltre agli schemi delle principali soluzioni di pagamento internazionali. Finora partecipano all’iniziativa, oltre all’italiana Unicredit, anche Bbva, Bnp Paribas, Commerzank, Deutsche Bank, Santander, Ing e Société Générale.

Nelle prossime settimane verrà costituita a Bruxelles una società interinale che si occuperà di fare da primo riferimento per l’aggregazione delle banche. “L’obiettivo dell’Epi – si legge in un comunicato – è di offrire una soluzione di pagamenti digitali che possa essere usata ovunque in Europa e che possa superare l’attuale frammentazione del Vecchio continente. Anche il coronavirus ha sottolineato il bisogno di una soluzione unificata per i pagamenti digitali europei”. Il riferimento del comunicato è al crollo nell’uso del contante durante il lockdown nei vari Paesi europei, e all’esplosione dei pagamenti contactless e online tramite carte di pagamento.


Banner Sistemi di Pagamento
Banner Nasce Facebook financial, la nuova business unit per i pagamenti
2 min

Nasce Facebook financial, la nuova business unit per i pagamenti

A guidarla sarà David Markus, ex presidente di PayPal da sei anni alla corte di Mark Zuckerberg. Avrà il compito di armonizzare i servizi di e-payment su tutte le piattaforme del gruppo

Una nuova business unit dedicata ai servizi finanziari che si pone l’obiettivo di armonizzare tutti i sistemi di pagamento all’interno della galassia Facebook. Ad annunciare la nascita di Facebook Financial con un post sul blog aziendale è David Marcus, approdato nel gruppo fondato da Mark Zuckerberg sei anni fa, dopo ave lasciato la presidenza di PayPal. Marcus è tra l’altro uno dei protagonisti della creazione di Libra, la criptovaluta di Facebook.

La nuova Business Unit, secondo quanto anticipato dal manager, avrà la responsabilità di gestire e coordinare tutti gli strumenti relativi ai pagamenti che la compagnia sta sviluppando, come WhatsApp Payments, Facebook Payments e Novi, il portafoglio digitale pensato per Libra. Novi, precisa il manager, resterà tra l’altro proprio sotto il controllo diretto di Marcus, mentre a guidare lo sviluppo di Facebook Payments, sarà Stephane Kasriel.

Perché tutta questa spinta per integrare i pagamenti nell’ecosistema Facebook?
Per quanto permettere un’esperienza d’acquisto completa, dalla scoperta del prodotto al pagamento sulla stessa piattaforma, appaia una prospettiva allettante e una buona idea sulla carta, facendo due conti sorgono alcuni interrogativi.


Una piattaforma nata come social e messaggistica come Facebook parte naturalmente svantaggiata nella corsa all’ecommerce rispetto a rivali create ad hoc come Amazon o Google Pay.


Secondo un’analisi di S&P Global basata sui dati di Tencent, la rivale cinese di Facebook, i pagamenti potrebbero non portare un grande contributo complessivo alle entrate della compagnia.

Al momento, il settore pagamenti porta, assieme ad altre commissioni, soltanto l’1,5% delle entrate totali di Facebook, e non è chiaro come le quote siano spartite. Sempre secondo S&P Global, Facebook si può aspettare un guadagno fintech simile ai numeri della sua controparte cinese, circa 4 dollari per utente contri i 18 di una fintech nativa come Paypal – numeri non molto incoraggianti.

D’altra parte, bisogna considerare che il settore pagamenti potrebbe non essere per Facebook un nuovo strumento di guadagno di per sé, quanto un ingranaggio in più per massimizzare le entrate da altri lati del suo ecosistema.


Facebook si è imbarcato in questa operazione puntando sul fatto che la possibilità di effettuare acquisti direttamente su Instagram, Messenger e WhatsApp incentiverà l’utente a portare a termine l’acquisto di un prodotto che abbia catturato la sua attenzione, e dunque darà maggior valore al suo advertising. In più, il sistema indurrà gli utenti a passare più tempo sulle sue app anziché deviare su terzi.


Banner Sistemi di Pagamento
Banner Open banking, alleanza Nexi-Conio per la compravendita di valute digitali
2 min

Open banking, alleanza Nexi-Conio per la compravendita di valute digitali

La fintech italiana entra nell’ecosistema di servizi della paytech guidata da Bertoluzzo. Da inizio anno quadruplicata la domanda di bitcoin

Nexi ha siglato un accordo con Conio, la fintech italiana che per prima ha sviluppato un portafoglio di digital currencies accessibile e gestibile tramite app. La partnership prevede che Conio entri a far parte di Nexi Open, l’ecosistema di servizi in ambito open banking del gruppo, che potrà ora mettere a disposizione delle proprie banche partner i servizi della fintech: gli istituti di credito, infatti, potranno inserire nel proprio wallet la funzionalità di Conio che consente di effettuare compravendita di digital currencies.

La partnership – in linea con l’obiettivo di Nexi Open di garantire prodotti concreti in ambito open banking – permette alle banche italiane di offrire ai propri clienti una soluzione utile ed efficace per lo scambio di valute digitali, servizio oggi sempre più richiesto: da inizio anno, e in particolar modo durante il lockdown, Conio ha infatti registrato una fortissima accelerazione, vedendo quadruplicare la domanda di Bitcoin in app e raggiungendo oltre 90 mila clienti.

Il primo elemento distintivo della soluzione, si legge in una nota congiunta, è la sua capacità di aiutare le banche a rafforzare ulteriormente la relazione con i propri clienti, perché ricevono tutti gli strumenti per inserire velocemente nella propria offerta il servizio di compravendita di criptovalute, supportata da una tecnologia best in class, compliant con la normativa italiana e gli standard bancari. L’ingresso di Conio in Nexi Open, che segue quelli di Microsoft, Net Insurance e Bain, consente a Nexi di arricchire ulteriormente la propria offerta di servizi in ambito open banking verso le banche italiane.


Banner Sistemi di Pagamento
Banner Instant payment, al via l’alleanza PostePay-Volante Technologies
2 min

Instant payment, al via l’alleanza PostePay-Volante Technologies

Obiettivo della collaborazione è proseguire nella modernizzazione dei servizi di pagamento grazie allo sviluppo di una piattaforma di open banking, consentendo i pagamenti istantanei e creando un nuovo gateway d’accesso alle reti interbancarie

Portare innovazione nei pagamenti istantanei e modernizzare i prodotti e i servizi di pagamento. E’ l’obiettivo della partnership siglata da PostePay con Volante Technologies, che segue l’investimento della società dei pagamenti e delle telecomunicazioni del Gruppo Poste Italiane nel recente aumento di capitale da 35 milioni di dollari del fornitore globale di soluzioni di pagamento e messaggistica finanziaria su cloud e on-premise.

La partnership, si legge in una nota, rafforzerà ulteriormente il programma di modernizzazione dei servizi di pagamento del Gruppo Poste Italiane, sviluppando la piattaforma di Open Banking, consentendo pagamenti istantanei e fornendo un nuovo gateway di accesso alle reti interbancarie tradizionali.

L’architettura di microservizi nativa sul cloud della suite VolPay di Volante – sottolinea la nota – darà modo al Gruppo Poste Italiane di supportare i canali di pagamento già esistenti e promuoverne di nuovi, offrendo alti livelli di resilienza ed estensibilità. L’obiettivo è quello di arrivare a offrire un’infrastruttura di elaborazione dei pagamenti end-to-end moderna e scalabile, che permetterà di fornire ai più di 14 milioni di clienti titolari di conti con Poste Italiane un’esperienza e un servizio di assistenza sempre più evoluti, e che, “proprio grazie alla costante innovazione garantirà un vantaggio strategico nel quadro in evoluzione determinato dalle norme della direttiva europea Psd2”.

L’iniziativa fa parte del programma di partnership messo in campo da Poste nell’ambito del piano strategico Deliver 2022, con diversi progetti di collaborazione già formalizzati nella gestione digitale del risparmio, nell’Open Banking, nei servizi premium di consegna a domicilio e nella logistica su strada a lungo raggio.

La partnership con Volante Technologies, spiega Poste Italiane, favorirà l’ulteriore sviluppo di prodotti innovativi come il QR code Codice Postepay, fornendo al cliente un’esperienza avanzata e aprendo la strada a nuovi importanti sviluppi.


Banner Start Up & Innovazione
Banner Innovazione in banca, i premi Abi. Per l’open innovation vince Unicredit
2 min

Innovazione in banca, i premi Abi. Per l’open innovation vince Unicredit

Scelti, tra i 65 progetti presentati da 23 istituti di credito, i vincitori delle sette categorie della decima edizione del concorso Abi per “l’innovazione nei servizi bancari”. Per l’innovazione aperta premiata Unicredit che ha realizzato con la startup FinDynamic una soluzione digitale di dinamic discounting

Abi, l’associazione degli istituti di credito, ha assegnato i suoi premi ai vincitori della decima edizione del concorso per “l’innovazione nei servizi bancari” a cui hanno partecipato 65 progetti di 23 banche legati ai nuovi canali di interazione, alla trasformazione digitale, al nuovo ecosistema finanziario, alla sostenibilità e alla comunicazione.

Questi i premiati emersi dalla selezione effettuata dal Comitato Tecnico Scientifico di esperti e dalla Giuria di rappresentati del mondo imprenditoriale, istituzionale e accademico, per le sette categorie:

Premio innovazione sui canali
Banca Popolare di Puglia e Basilicata con il progetto “C O N N E C T A. L’Open Banking al servizio del cliente”

Premio innovazione per il cliente retail
illimity con il progetto “Il Personal Financial Manager di illimity: l’innovazione al servizio del risparmio e dell’education finanziaria di famiglie e giovani”

Premio innovazione per i clienti corporate
Crédit Agricole Italia con il progetto “Foraggio-SAT: l’assicurazione via satellite che coltiva i tuoi interessi”

Premio innovazione delle operations
Banco BPM con il progetto “Clarity – Strumenti di workflow management a supporto dei principali processi HR. La leva tecnologia usata come fattore abilitante per un diverso modo di operare all’interno della Azienda”

Premio innovazione aperta
UniCredit con il progetto “Dynamic Discounting: la nuova soluzione digitale di supporto alla filiera offerta in collaborazione con la startup fintech FinDynamic, di cui ha rilevato una quota.

Premio Innovazione nella sustainable finance
Intesa Sanpaolo con il progetto “Intesa Sanpaolo Circular Economy Plafond”

Premio innovazione nella comunicazione
UBI Banca con il progetto “Beyond the light. Your passion on the pitch.”

Sono state inoltre riconosciute due Menzioni Speciali ai Progetti:

Le nostre differenze fanno la differenza – Conoscere le disabilità per creare un migliore ambiente lavorativo presentato da UniCredit

– Progetto Spunta Banca DLT, presentato da Intesa Sanpaolo a nome delle banche pilota: Banca Mediolanum, Banca MPS, Banca Popolare di Puglia e Basilicata, Banca Popolare di Sondrio, Banca Sella, Banco BPM, Banco di Desio e della Brianza, BNL Gruppo BNP Paribas, BPER Banca, CheBanca!, Credit Agricole Italia, Credito Emiliano, Credito Valtellinese, DEPObank, Iccrea Banca, UBI Banca, UniCredit


Banner Start Up & Innovazione
Banner Insurtech Innovation Index: nasce l’indice per misurare l’innovazione delle assicurazioni in Italia
2 min

Insurtech Innovation Index: nasce l’indice per misurare l’innovazione delle assicurazioni in Italia

Ideato dall’Italian Insurtech Association ed elaborato dall’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, l’Insurtech Innovation Index mapperà e misurerà lo stato degli investimenti insurtech in Italia. Il primo indice sarà pubblicato in dicembre

Nasce l’Insurtech Innovation Index, indice per misurare gli investimenti nelle imprese innovative e nelle tecnologie. Obiettivo: capire come evolve l’insurtech italiano e se il mercato nazionale sta allineandosi o meno a quello delle altre economie avanzate. Si tratta del primo indicatore italiano creato dall’Italian Insurtech Association (IIA), entità senza scopo di lucro costituita all’inizio del 2020 da soggetti rappresentativi di tutte le componenti della filiera del mercato assicurativo.
L’indice misurerà il grado di innovazione del settore assicurativo italiano. In particolare:

— gli investimenti di capitale nelle società del settore InsurTech e nelle startup e PMI innovative del settore assicurativo;
— gli investimenti nello sviluppo digitale compiuti da compagnie, intermediari professionali e fornitori dell’industria assicurativa.
— gli investimenti nella collaborazione fra attori della filiera finalizzati a sviluppare soluzioni innovative e ad alto contenuto tecnologico.

L’indice sarà determinato intervistando ogni sei mesi un panel selezionato di soggetti e distinguendo tra investimenti in Innovazione & Change e investimenti in Adeguamento e Run.

Il primo report verrà pubblicato in dicembre, il successivo nel giugno 2021. Nel dicembre 2021 sarà pubblicato il report annuale. Monitoraggio e analisi proseguiranno negli anni anche comparando le dinamiche italiane con quelle internazionali.

L’Insurtech Innovation Index sarà comunicato in forma sintetica a tutto il mercato e consultabile nel dettaglio dai soci dell’IIA in un’area riservata del sito internet dell’Associazione.


Banner Start Up & Innovazione
Banner Digital credit e valutazione del rischio: primo investimento da 1,1 milioni di euro per la startup Fido
3 min

Digital credit e valutazione del rischio: primo investimento da 1,1 milioni di euro per la startup Fido

Aumento di capitale per la srl co-fondata da Marko Maras e Paolo Mardegan che, usando l’intelligenza artificiale, aiuta le aziende a tracciare in maniera più efficace il profilo di rischio dei nuovi consumatori digitali. Ora Fido accelererà lo sviluppo tecnologico e di prodotto

Una nuova realtà che usa l’intelligenza artificiale per valutare l’affidabilità dei consumatori online, Fido srl, ha appena chiuso il suo primo round di investimento da 1,1 milioni di euro. La società nata dall’iniziativa di Marko Maras e Paolo Mardegan è incentrata sul fatto che l’utilizzo sempre più diffuso di internet rende disponibili molte informazioni sugli utenti ricavabili dai social network, dai dati sulla navigazione online, da e-mail e dai device utilizzati. Queste informazioni, definite “digital footprint”, hanno un forte potere predittivo e vengono utilizzate da Fido per tracciare in maniera più efficace il profilo di rischio dei nuovi consumatori digitali.

L’aumento di capitale per Fido intende accelerare lo sviluppo tecnologico e di prodotto della startup, una piattaforma proprietaria che permette di valutare il rischio di frode e la qualità dei clienti attraverso l’analisi dei loro comportamenti online e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

Fido è un’innovativa piattaforma di digital credit & risk scoring che raccoglie informazioni attraverso un network di data provider (editori online e siti di e-commerce) nel pieno rispetto della privacy. I servizi di Fido sono attivabili via API o in modalità “no-code” visualizzando i dati direttamente nella Dashboard. Fido si rivolge ad organizzazioni di qualsiasi dimensione, dalle piccole startup alle grandi aziende, per aiutarle a valutare la qualità dei clienti online.

Marko Maras, CEO e co-founder di Fido ha commentato: “Negli ultimi anni, sono cambiate sia le modalità e i canali di acquisto dei consumatori sia le tipologie dei prodotti e servizi acquistati. Per questo – ha continuato Maras – è evidente che i sistemi di valutazione del rischio tradizionali siano poco efficaci nel tracciare il profilo di rischio di alcune fasce della popolazione, in particolare dei nuovi consumatori digitali tra i 18 e i 25 anni. Fido – ha concluso il CEO – nasce proprio per essere una soluzione complementare ai sistemi di valutazione del rischio tradizionali. La novità di Fido sta nell’utilizzo di fonti dati e modelli di analisi del rischio alternativi volti a profilare meglio la clientela online nel pieno rispetto della privacy”.

Paolo Mardegan, CCO e co-founder di Fido, ha aggiunto: “I mercati di riferimento di Fido varranno oltre 100 miliardi di dollari entro il 2023 a livello globale. Le nostre soluzioni avanzate si rivolgono ad aziende 4.0 che operano nei settori fintech, e-commerce e payment. Fido – ha concluso Paolo Mardegan – unisce le tecnologie più avanzate alla facilità di utilizzo in una piattaforma di profilazione della clientela consumer innovativa ma al tempo stesso semplice da utilizzare sia per le grandi aziende che per le PMI”.


Banner Start Up & Innovazione
Banner Mastercard, accordo con Wirex: le criptovalute sempre più alleate del banking
1 min

Mastercard, accordo con Wirex: le criptovalute sempre più alleate del banking

La piattaforma “crypto-native” londinese potrà emettere direttamente carte sulla rete del colosso del payment. È la prima startup ammessa al programma Mastercard Accelerate

Mastercard ha ampliato il suo programma Mastercard Accelerate, dedicato alle startup delle criptovalute e volto a rendere più facile alle aziende del fintech emettere le loro carte di pagamento. L’azienda ha infatti siglato un accordo con Wirex, start-up londinese, che ottiene così, prima fra tutte le piattaforme “native” per le criptovalute, il ruolo di principal member di Mastercard. Questo significa che Wirex può emettere direttamente carte sulla rete di Mastercard.

Mastercard ha detto che porterà altre società delle criptovalute nel suo programma per start-up Mastercard Accelerate.

Le carte di pagamento basate sulle criptovalute e su alleanze tra operatori finanziari tradizionali e società del fintech non sono una novità. L’anno scorso Coinbase, piattaforma americana dove si possono acquistare, vendere e depositare criptovalute quali bitcoin, ethereum e altre, ha introdotto la propria carta in collaborazione con Visa, rivale numero uno di Mastercard. La stessa Coinbase è di recente diventata principal member di Visa, il che le permette di introdurre nuove funzionalità con la carta e commercializzarla su nuovi mercati.

La app di Wirex permette agli utenti di comprare e vendere bitcoin, ethereum e altre criptovalute, ma anche monete tradizionali come l’euro e il dollaro.