Newsletter #16

marzo 2022

19 articoli
42 min totali
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Micro-Credito al consumo digitale: Ocs acquista la fintech Redo

Con l’acquisizione di Redo, OCS annuncia il varo di una soluzione di micro credito al consumo interamente mobile, istantanea, che permette l’erogazione di nano-finanziamenti, mediante l’analisi della probabilità di rimborso da parte del richiedente calcolata con i dati dello smartphone.

Con l’acquisizione da parte di Ocs della fintech Redo, nasce una soluzione di micro credito al consumo mobile e istantaneo che permette l’erogazione di nano-finanziamenti, fino a 500€, con periodi di rimborso brevi, tra i 60 e i 180 giorni, grazie all’analisi della probabilità di rimborso da parte del richiedente calcolata utilizzando i dati alternativi dello smartphone di cui il cliente autorizza la condivisione, con strumenti di intelligenza artificiale, machine learning e reti neurali.

Stiamo parlando di un’acquisizione che, secondo dati forniti da una nota di Ocs, si inserisce in un mercato, quello del fintech lending, che a livello globale, ha mosso 310 miliardi di dollari. In Italia il mercato potenziale si stima essere di circa 20 milioni di persone, inclusi soggetti non bancarizzati o che, pur avendo capacità di rimborso, sono penalizzati dall’assenza di una storia finanziaria.

La soluzione è fatta da una piattaforma modulare attivabile tramite app (e a breve anche da web) che abilita l’affidabile processo di lending, garantendo l’erogazione del prestito in tempo reale.

Tramite app viene gestito l’onboarding del cliente, il calcolo delle probabilità di restituzione (con algoritmi basati sulle citate tecnologie di frontiera che lavorano sulle informazioni del telefono), l’apertura di un conto di pagamento on line con la possibilità di associare opzionalmente una carta di debito virtuale, l’erogazione del prestito, l’incasso delle rate.

La soluzione gestisce anche in modo completo i processi cosiddetti di KYC (know-your-customer) e AML (anti-money-laundering) tramite una rete di partner internazionali e viene definita pienamente aderente alle normative in materia bancaria, di trasparenza e di gestione della privacy.
 


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Yuan digitale, la Banca centrale cinese lancia un app wallet per lo shopping

Via alla versione pilota dell’applicazione che consente agli utenti di attivare un proprio portfolio per l’uso dell’e-Cny. In pole position il colosso Tencent che approva le transazioni su WeChat Pay.

La banca centrale cinese ha lanciato una versione pilota della app wallet per lo yuan digitale per espandere il suo utilizzo a più persone. L’app, disponibile negli app store cinesi di Android e nell’app store di Apple, consente agli utenti di aprire un portafoglio digitale in yuan e spendere la valuta. Lo yuan digitale o e-Cny è una versione digitale della valuta sovrana cinese ed è in lavorazione dal 2014. Non è una criptovaluta come il bitcoin, ma è invece emessa e controllata dalla People’s Bank of China.
Finora, la Cina ha effettuato una serie di prove in tutto il paese sotto forma di lotterie in cui agli utenti di determinate città è stata data una piccola quantità di valuta digitale da spendere. Alcuni rivenditori, come la società di e-commerce JD.com, lo hanno accettato come pagamento nell’ultimo anno. Ma lo yuan digitale non è ancora stato ufficialmente lanciato a livello nazionale e non esiste una tempistica in questo senso. 

In precedenza solo gli utenti selezionati potevano utilizzare l’app su invito, mentre ora tutti possono scaricare l’app, il che evidenzia come la Cina stia cercando di convincere più persone a utilizzare la valuta digitale.  

E sulla scia del lancio della nuova app, la holding cinese attiva nei settori tech e internet Tencent fa sapere di aver deciso di autorizzare pagamenti in yuan digitale attraverso il proprio portafoglio virtuale WeChat Pay. 

L'agenzia Xinhua fa sapere che la app del nuovo e-yuan è la più scaricata in Cina. "Benché il suo utilizzo rimanga circoscritto a poche città, la app è balzata ai primi posti di download dagli app store di Google e Apple». La PBoC sta raddoppiando gli sforzi per promuovere il digital yuan, con una serie di politiche di sconti, promozioni e così via. Ad esempio, tramite cashback. Resta da verificare se l'aumento dei download si tradurrà in un maggiore utilizzo.

A conti fatti, la Cina si presenta sul palcoscenico fintech internazionale come il primo paese in assoluto ad aver ufficializzato a pieno titolo la digitalizzazione della sua moneta sovrana. Ma concretamente, a cosa mira la leadership cinese? Per ora rimangono la curiosità e le perplessità della comunità internazionale, tanto che persino i rappresentanti repubblicani al Congresso americano hanno ammonito il Team USA di non utilizzare i loro smartphone per le transazioni con lo e-yuan. Con questo nuovo strumento digitale, Pechino punta a rafforzare la sua valuta oltreconfine. Non è quindi un caso che nei primi mesi dello scorso anno, parallelamente ai test interni, la PBOC abbia avviato una serie di discussioni con altri istituti centrali per mettere a segno una serie di iniziative a livello di pagamenti cross-border. Come molti analisti hanno sottolineato, il fine ultimo è quello di creare un sistema alternativo e rompere definitivamente il predominio del dollaro, uno scopo anche frutto delle recenti tensioni tra Washington e Pechino, e di altri fattori, che hanno spinto la Cina a ridurre la responsabilità nei confronti del sistema SWIFT e della valuta statunitense.


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L’open innovation per la trasformazione del banking: 5 tendenze fintech per il 2022

La collaborazione fra startup e incumbent è la chiave del fintech 2022. Perché l’open innovation sarà il modello sempre più diffuso per affrontare le trasformazioni del banking: dall’uso della SPID al vertical banking, dai pagamenti digitali rateali alla sicurezza gestita con l’intelligenza artificiale

Il 2022 sarà un anno di consolidamento per il fintech, con un’accelerazione della trasformazione digitale degli incumbent nell’industria dei servizi finanziari. La parola chiave sarà sempre di più open: open finance, open banking e open innovation. La collaborazione fra i grandi player del settore e le startup è destinata ad aumentare, a tutti i livelli: dalle partnership agli investimenti.

Per Fabrick, società del gruppo Sella attiva nell’innovazione del banking, “la collaborazione tra leader e startup guiderà l’innovazione”, soprattutto in Italia e in Europa. Per una ragione evidenziata da una ricerca McKinsey: c’è ancora un divario forte tra le startup americane ed europee che riescono a diventare un unicorno: 50% contro 14%. In questo contesto, il modello della collaborazione è decisivo per sostenere la crescita delle startup, finanziariamente e non solo, e strategico per la trasformazione delle imprese.

Nel fintech 2022, quindi, l’open innovation, quindi, sarà un modello sempre più diffuso per permettere ai player del banking di cavalcare le tendenze che segneranno l’industria nei prossimi 12 mesi. Ecco quali sono secondo i report e le analisi diffuse a fine 2021.

1. Fintech 2022, la crescita dell’open banking e il ritardo italiano
L’open banking in Europa arriva da una cavalcata destinata a continuare anche nel fintech 2022: dal 2019 il numero di Third-Party Provider che offrono servizi di Account Information e Payment Initiation è cresciuto del 300% e solo nel  2021 si sono registrate acquisizioni in ambito Open Banking per un valore totale di circa 2 miliardi di euro. Sono questi dati del primo “Global Open Banking Report” di CBI, l’hub collaborativo per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione dell’industria finanziaria, e PwC Italia. A livello globale più di 60 Paesi hanno avviato iniziative di open banking ma in Italia “l’adozione di servizi di open banking è ancora inferiore rispetto a quanto si registra in altre aree europee, per esempio i Nordics”, segnala la survey.
“Il tasso di adozione è ancora contenuto sia a livello di operatori di mercato (13 TPP attive) che di utenti finali (es. meno del 5% utilizzano servizi Open Banking)”, ricorda Marco Folcia, Partner di PwC Italia, EMEA Payments & Open Banking Centre of Excellence Leader. “In tal senso, i principali elementi che potrebbero stimolarne la crescita sono: l’incremento dell’awareness verso gli utenti finali sulle potenzialità dell’Open Banking ed i benefici associati, il miglioramento delle interfacce dedicate alle terze parti messe a disposizione dalle banche e lo sviluppo di iniziative di collaborazione, anche con operatori esterni al mondo finanziario, per diffondere una cultura Open fra player di mercato”

2. Fintech 2022: la Spid per nuovi servizi abilitati dall’identità digitale
Il Digital ID & Onboarding è il principale servizio (64%, seguito dal Check Iban) sul quale le banche italiane intendono puntare nel 2022, secondo il Report di CBI e quindi uno dei principali fronti del fintech 2022. Nel segmento dell’open banking è all’orizzonte una forte crescita dei modelli di utilizzo basati sull’identità digitale, confermano le previsioni di Fabrick.

In Italia il 40% della popolazione che ne ha diritto utilizza già la Spid, uno strumento nato per la relazione con pubblica amministrazione ma ormai pronto per essere utilizzato anche nell’industria dei servizi finanziari per offrire un accesso sempre più veloce e semplice a servizi e prodotti integrati.

In questo campo si prevede la creazione di circuiti informativi basati sulle API, per un trend che riguarderà soprattutto soggetti bancari, delle telecomunicazioni e assicurativi: dare prova della propria identità diventerà pertanto sempre di più una commodity e interverranno diversi player, non solo nel perimetro della pubblica amministrazione, è la previsione di Fabrick.

Gli utenti, attraverso il consenso, potranno quindi fornire informazioni non solo sul proprio conto, ma anche anagrafiche o sulle proprie utenze telefoniche. Dare prova della propria identità digitale, quindi, avvierà un nuovo filone di sviluppo facendo leva sulle possibilità offerte dall’open banking e dall’open finance.

3. I nuovi pagamenti rateali: la crescita del BNPL (Buy Now Pay Later)
I segnali arrivano dal 2021: in agosto Square, società del CEO di Twitter Jack Dorsey, ha comprato la canadese Afterpay per 29 miliardi di dollari. La startup irlandese dal cuore italiano Scalapay lo scorso autunno ha chiuso un round da 155 milioni di dollari. Il Buy Now Pay Later (BNPL) è un trend forte che continuerà anche nel fintech 2022: sulla previsione concordano Fabrick e Solarisbank. I pagamenti rateali digitali sono destinati a crescere soprattutto in considerazione delle stime e della penetrazione che hanno sul retail. Il fenomeno ha superato quota 90 miliardi di dollari nel 2020 e si prevede raggiungerà i 3mila miliardi di dollari entro il 2030. In Italia ci si aspetta un incremento del 28,6% tra il 2021 e il 2028.

Se questo è un trend che si è affacciato con decisione nel 2021, il prossimo anno vedrà svilupparsi attorno ad esso servizi “complementari” come, ad esempio, lo sviluppo di forme di finanziamento che sostengano la spesa. In futuro si dovrà però tenere conto dei rischi legati all’eccesso di indebitamento e alla sostenibilità del modello di business.

In definitiva, la diffusione della rete di accettazione dei pagamenti digitali anche al retail fisico, la maggiore copertura da parte delle banche e la dotazione di connessioni più veloci, insieme alla crescente adozione del Buy Now Pay Later in negozio che consentirà acquisti più grandi, farà sì che nel 2022 i pagamenti diventeranno più veloci, usabili e sicuri.

4. Vertical banking: nuovi servizi per categorie di clienti
Nel 2022 il digital banking cambierà il suo volto, prevede Solarisbank, che è una piattaforma di banking as a service che nel 2021 è diventata un unicorno fintech dopo un round da 180 milioni di euro. Non sarà più la versione online di uno sportello fisico ma un vero e proprio centro di servizi e di consulenza incentrato sulle esigenze di specifiche categorie di clienti.  Per le nuove banche digitali, grazie al BaaS, c’è un’enorme opportunità di servire nicchie che sono poco considerate, come il teenage banking. A seconda delle esigenze e competenze, infatti, il cliente potrebbe decidere di automatizzare i suoi investimenti, definendo quando, quanto e dove investire. Permettere ai clienti di utilizzare questo tipo di prodotti, contribuirà ad aumenterà fedeltà, fiducia ed il livello di educazione finanziaria”

5. Intelligenza artificiale contro le frodi online
Più aumenta l’offerta e il consumo di servizi finanziari digitali, più crescono i rischi di truffe online. Solo durante la prima metà del 2021, i tentativi di frode digitale sono aumentati del 150% a livello globale, ricorda Solarisbank. I criminali informatici hanno cercato di sfruttare le vulnerabilità portate dalla rapida digitalizzazione durante la pandemia di Covid-19. L’intelligenza artificiale giocherà un ruolo fondamentale nel ridurre l’incidenza delle frodi e nel mantenere i dettagli finanziari dei clienti al sicuro durante il 2022 e oltre. La velocità o urgenza di digitalizzarsi non sarà mai a scapito della sicurezza.


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Aste immobiliari, arriva l'AI. Cherry lancia Cherry Brick

Nasce Cherry Brick, un prodotto targato Cherry, che permetterà di investire negli immobili consentendo di monitorare, in breve tempo, le opportunità di investimento più allettanti disponibili all’asta su tutto il territorio nazionale.

Il tutto grazie all’aiuto di Intelligenza Artificiale e algoritmi che permetteranno non solo di combinare i “match” tra investitori ed immobili, ma permetteranno di interpretare automaticamente e velocemente documenti di aste immobiliari.

Il prodotto si rivolge in particolare a investitori del mercato Real Estate e NPL e, grazie alle sue funzioni, anche agli operatori del mercato immobiliare.

Cherry Brick è in grado di eseguire in automatico delle ricerche tra immobili residenziali, commerciali e industriali censiti in tutta Italia, selezionando le banche dati più pertinenti e clusterizzando le informazioni raccolte a seconda di parametri quali geolocalizzazione, tipologia di immobile e stima del valore di mercato.

«Questi parametri vengono integrati con dati tecnici di supporto molto importanti per l’investitore come stato occupazionale, conformità catastale ed edilizia, inadempimenti sussistenti: informazioni che Cherry Brick è in grado di raccogliere, per creare il match perfetto tra investimento e asset, grazie all’utilizzo di algoritmi proprietari di intelligenza artificiale che consentono di leggere e interpretare automaticamente documenti di aste immobiliari, altrimenti recuperabili “manualmente” in diversi giorni di lavoro, con il rischio per altro di esporli all’errore umano.

Questo strumento è importante tanto nel mercato real estate, quanto in quello NPL, in particolare per gli operatori interessati a valutare l’acquisizione di crediti sulla base degli asset posti a garanzia.

Ma è una soluzione utile anche «per gli operatori del mercato immobiliare, specialmente per i vivacizzatori d’asta, cui offre informazioni e dati indispensabili per accompagnare efficacemente e tempestivamente i clienti nel processo di aggiudicazione di immobili all’asta.
 


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Libra, fine dei giochi: Facebook dice addio alla “sua” criptovaluta, venduti gli asset di Diem

Il consorzio verso la chiusura: troppi gli ostacoli e le defezioni. Le tecnologie proprietarie cedute per 200 milioni di dollari a una piccola banca della California che fornisce servizi a società per bitcoin e blockchain

Addio Libra Coin, o Diem che dir si voglia. Facebook abbandona il suo ambizioso progetto di aprire al grande pubblico le critpovalute attraverso il lancio di una propria stablecoin. Annunciata in pompa magna nel 2019 con il nome di Libra, era stata poi ribattezzata Diem.

La Diem Association, il consorzio creato da Facebook nel 2019 per realizzare una futuristica rete di pagamenti, sta chiudendo e i suoi asset tecnologici sono stati venduti per 200 milioni di dollari a una piccola banca della California che fornisce servizi a società per bitcoin e blockchain.

Il progetto di Facebook ha incontrato da subito l’opposizione delle autorità, e ha subito un duro colpo con l’uscita di diversi membri fondatori nel corso del suo primo anno di vita.
Facebook vanta 1,9 miliardi di utenti giornalieri. Con questi numeri, Libra sarebbe potuta facilmente diventare la criptovaluta più usata al mondo e Mark Zuckerberg, di conseguenza, il banchiere più potente del globo. Un progetto troppo ambizioso, che proprio per evitare un’eccessiva concentrazione di potere era stato ridimensionato nel 2019 con il ridisegno a nome Diem.
 


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Open banking, avanti tutta sulla convergenza fra fintech company e colossi “tradizionali”

Il 50% delle banche pronto al cambiamento per valorizzare la customer experience. Il nuovo ecosistema farà leva sulla co-creazione. I trend delineati in uno studio di The European House-Ambrosetti

Open banking e l’open finance stanno modificando l’industria finanziaria dando un ruolo innovativo alle aziende fintech. Ma le banche e gli attori tradizionali restano centrali come parte dell’ecosistema finance dell’era digitale. È quanto mostrano i primi risultati della ricerca “Come il paradigma open sta trasformando gli ecosistemi finanziari”, realizzata da The European House – Ambrosetti.

Più innovazione di prodotto, focus sulla customer experience
I dati contenuti nel primo capitolo della ricerca, focalizzato sulle dinamiche innescate dalla collaborazione tra incumbent e fintech, mostrano che il 46% delle fintech opera sulla base dell’innovazione di prodotto come elemento distintivo della propria offerta, mentre il 39% punta su nuove dinamiche di customer experience. Per la quasi totalità – il 74% – le strategie di sviluppo si fondano sui principi della data economy sfruttando fonti dati non-Psd2.

Il 57% degli incumbent ha già valutato che l’offerta delle fintech consente loro sensibili vantaggi nelle strutture di costo e il 25% pensa che la collaborazione con le fintech possa aiutarle a rendere più attrattivi i loro servizi.

La ricerca sui nuovi ecosistemi finanziari è frutto del lavoro promosso da The European House – Ambrosetti e da due attori chiave di questo nuovo mercato, Fabrick e illimity. L’indagine ha coinvolto complessivamente 630 attori tra fintech, imprese e start up nazionali e internazionali ed è strutturata in 3 capitoli.
Anche per le Neobank le partnership/integrazioni con le fintech rappresentano per ben il 44% l’opportunità di crescere, riducendo secondo il 31% il time-to-market.

I nuovi paradigmi: banking as a service e bank as a platform
Paolo Zaccardi, Ceo di Fabrick, commenta: “Per gli incumbent è vitale realizzare collaborazioni con le fintech per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi in grado di garantire al cliente finale un’esperienza fluida e personalizzata”. In questo contesto si conferma centrale il modello di piattaforma che permette questo tipo di contaminazione e co-creazione, prosegue Zaccardi, sottolineando che “Banking as a service ed embedded finance si confermano approcci chiave per cogliere le opportunità dell’open finance, specialmente se realizzati all’interno di un ecosistema finanziario aperto che abbia come elemento fondante una piattaforma. Questo è il modello in cui abbiamo sempre creduto”.

Le imprese pronte ad abbracciare l’embedded finance
Le Fintech risultano centrali anche nelle strategie di sviluppo per le imprese: l’81% le ritiene fondamentali per integrare nella propria offerta il concetto di Embedded Finance. E l’87% delle startup afferma di voler integrare prodotti finanziari collaborando con fintech per sviluppare soluzioni customizzate (42%) e creare ecosistemi di innovazione (37%).

“I dati, le Api e l’intelligenza artificiale devono essere considerati gli strumenti alla base di nuove offerte, di nuovi modelli di business e di nuovi ecosistemi”, dichiara Valerio De Molli, Managing Partner & Ceo di The European House – Ambrosetti. “Gli oltre 650 stakeholder, coinvolti da The European House – Ambrosetti nelle survey (630 attori tra Fintech, Neobank, Imprese e Startup) e nelle interviste (oltre 20 banche incumbent), hanno validato il modello ecosistemico di sviluppo dell’open finance che vede protagonisti Fabrick e illimity. A beneficio dell’intero sistema-Paese, vi è l’opportunità di promuovere uno sviluppo ecosistemico molto ampio con il supporto sia degli attori pubblici, in qualità di regolatori, sia degli attori privati. Lo sviluppo dell’open finance secondo un paradigma a piattaforma indirizza le richieste delle imprese e delle nuove generazioni di consumatori che richiedono servizi e prodotti smart accessibili senza soluzione di continuità tra diversi device e capaci di offrire un’esperienza d’uso a 360 gradi”.

The European House – Ambrosetti presenterà i risultati complessivi dei tre capitoli che fotografano il mercato l’1 e 2 aprile alla 33°edizione del workshop “Lo Scenario dell’Economia e della Finanza” di The European House – Ambrosetti.
 


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Criptovalute: Trade Republic dà il via al trading in Italia

Proprio come per il trading azionario tradizionale, Trade Republic offre zero commissioni percentuali e acquisti semplici per le criptovalute: spread controllati e solo 1 € di costi esterni per operazione. Inoltre, l’app educa gli utenti sulla volatilità e sullo sviluppo del mercato

Meno di un mese dopo l’entrata ufficiale nel mercato italiano, i clienti del broker europeo Trade Republic hanno ora un’opzione aggiuntiva: possono investire in azioni, ETF e criptovalute tramite l’app 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con la sicurezza di una licenza bancaria tedesca. Il trading di cryptocurrency funziona allo stesso modo di altri prodotti di investimento: sicuro, semplice, veloce e senza commissioni, con spread controllati e solo 1 € per transazione per coprire i costi esterni. Inizialmente disponibili per il commercio: Bitcoin, Ethereum, Litecoin, Bitcoin Cash, XRP, Stellar, EOS, Uniswap e Chainlink.

Trade Republic, che si prefigge l’obiettivo di rendere i mercati finanziari accessibili a tutti, con il lancio del trading di criptovalute compie un ulteriore passo verso la visione di democratizzare l’accesso al mondo finanziario. Infatti, le criptovalute operano su reti decentralizzate in gran parte indipendenti dalle valute nazionali o dai mercati dei capitali e, per questo, negli ultimi anni sono diventate un importante strumento di diversificazione dei portafogli di investimento.

“Fattori macroeconomici come tassi di interesse negativi e inflazione nell’Eurozona richiedono agli investitori di adottare nuove strategie di investimento. Il nostro obiettivo è quello di offrire ai clienti opportunità di risparmio diversificato e di lungo termine” afferma Emanuele Agueci, Country Manager per l’Italia di Trade Republic “Le criptovalute stanno diventando sempre più popolari e oggi rappresentano un mercato stimato di 2,5 trilioni di dollari. E l’Italia non fa eccezione: il 18% degli italiani dichiara di possedere Bitcoin, una delle percentuali più alte in Europa” (Fonte: Euronews con Redfield e Wilton Strategies nel settembre 2021).

“L’educazione e la conoscenza sono le nostre priorità” aggiunge Christian Hecker, co-fondatore di Trade Republic “Il trading di criptovalute è adatto a investitori informati che hanno familiarità con i mercati volatili. Per questo motivo, nell’app educhiamo gli utenti sulla volatilità e sullo sviluppo del mercato, e offriamo ulteriore materiale informativo per comprendere meglio le criptovalute”.
 


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Arriva Mia-FinTech, nuovo player nell’open banking

La nuova startup, nata dall’esperienza di Mia-Platform nel mondo finanziario, ha l’obiettivo di porsi come player di riferimento per supportare le aziende del settore ad evolvere verso l’Open Finance grazie a una piattaforma digitale d’eccellenza basata su API, microservizi e Fast Data, si legge in una nota.

Nel concreto, la nuova tecnologia consente a banche, società fintech e istituzioni finanziarie di sviluppare e fornire servizi digitali veloci e scalabili, anche grazie ad acceleratori ready-to-use progettati per rispondere in modo tempestivo a specifiche esigenze di business del settore finanziario (tra cui Smart Lending, KYC, Onboarding Financial Aggregation, Credit Assessment, Digital Payments, Banking as a Service, Embedded Finance per citarne alcune).

Come dichiarato dalla società, «il prodotto software di Mia-FinTech accelera il time-to-market di nuovi prodotti digitali e riduce i costi dei progetti IT, disaccoppiando i sistemi legacy e generando risparmi sui costi dell’infrastruttura e delle licenze. Inoltre, migliora l’accesso e l’interoperabilità dei dati 24/7 grazie alle Single View e permette di scalare i progetti in modo sicuro e regolamentato, anche con terze parti, sulla base delle specifiche esigenze di business.

L’ambito principale del cambiamento relativo all’Open Banking sarà l’innovativa esperienza utente, dichiara l’azienda. Tramite la tecnologia di Mia-FinTech le aziende possono garantire un’esperienza completa, continuativa e positiva su diversi canali. Inoltre, possono avviare integrazioni e collaborazioni con nuovi partner in modo semplice e veloce, creando bundle di servizi integrati a tempo record per sfruttare al meglio nuove opportunità di business.
 


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La forza di dati e pagamenti: Vivid Money diventa una super app

L’offerta della neobanca era in riorganizzazione da alcuni mesi. L’obiettivo è quello di sviluppare una “super-app”. E Vivid Money non è la prima Fintech a porselo: vediamo che cosa significa.

Una super app è una applicazione per smartphone o PC che integra diversi servizi, in primis quelli di pagamento, anche di partner, diventando il “punto di accesso” a un grande numero di aspetti della vita quotidiana del cliente. Una super app, in altre parole, è quella app che apri perché ci puoi fare un po’ di tutto. Controllare il tuo conto corrente bancario, ma anche ordinare del cibo consegnato a casa, oppure noleggiare un’automobile condivisa. 

L’ossessione, non solo delle neobanche ovviamente, è mantenere il contatto con il cliente. Perché se il cliente apre la nostra app possiamo vendergli qualcosa. Ottenere dei margini, anche collocando prodotti e servizi di terzi. Il fatto è che in uno smartphone pieno di icone colorate, la lotta è molto serrata. Tutti vogliono l’attenzione del cliente: come competere con l’infinita distesa di post e immagini di un social network?
Se poi tutto quello che hai a disposizione per competere è il saldo del conto e una carta di pagamento, beh, la questione si fa ancora più difficile. Il trading può darti una mano, specie se ci metti un po’ di pepe con la gamification. 
Ma l’ideale per far sì che il cliente apra sempre la propria app è fare partnership con altri servizi: le neobanche sanno di avere un vantaggio rispetto alle Startup di altri settori. Tecnicamente non sono necessariamente banche a tutti gli effetti, ma permettono comunque al cliente di compiere un atto fondamentale: pagare.

Una esperienza di pagamento semplificata (nella app della neobanca, il livello di sicurezza è decisamente più alto che in quella di un servizio di delivery, per esempio) può permettere ai partner della neobanca di vendere di più.

Le startup Fintech (perché al modello super app guardano anche attori che non sono neobanche, come Klarna) possono così avere ancora più dati sul loro cliente. Per arrivare a proporgli prodotti, servizi ed esperienze basati sui suoi gusti.

Nessuno ti conosce come una super app: perché la usi per fare tutto, o quasi. Sa dove viaggi e che cosa compri. Potrai non ricordarti che cosa hai mangiato ieri a pranzo, ma se hai ordinato il pasto online, la super app lo sa. 

Qualcuno parlerà di preoccupazioni per la privacy, ma non abbiamo dubbi che il GDPR sarà rispettato. Non c’è nessun bisogno di violarlo: molti clienti saranno più che contenti di avere un servizio personalizzato a tal punto. E la super app ci penserà bene prima di cedere i dati del cliente. Sono il suo bene più prezioso, la risorsa con cui costruire un’offerta personalizzata. Piuttosto, è illuminante che nell’attuale competizione tra le diverse neobanche, per molti versi assolutamente simili tra loro per funzionalità, le scelte strategiche si stiano orientando sul “fare altro” rispetto al banking. 

Mentre le banche tradizionali (e le reti) si orientano verso la consulenza assicurativa e finanziaria, il “valore aggiunto” diciamo, è possibile che una parte del mondo Fintech si diriga verso un modello basato sul pagamento (che è una commodity assoluta) per diventare centrale agli occhi del cliente.

Non per le questioni più squisitamente “finanziarie”, ma per tutto il resto. Tutto, fuorché veramente banca?
 


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Al via le sottoscrizioni del primo fondo tokenizzato in Spagna

Svolta nel mercato iberico dei fondi, con il lancio in Spagna, una prima volta assoluta, di un fondo tokenizzato.

Il progetto, si legge in una nota, è stato reso possibile «grazie alla collaborazione tra Allfunds Blockchain e Renta 4 Banco che, sotto la supervisione della Comisiòn Nacional del Mercado de Valores (CNMV), all'interno della Sandbox di regolamentazione spagnola, hanno lavorato alla realizzazione del primo fondo tokenizzato spagnolo, sul quale sono già stati effettuati i primi ordini».

Come specifica un comunicato, «gli investitori finali clienti di Renta 4 Banco hanno avuto l'opportunità di acquistare quote di un fondo tokenizzato grazie alla tecnologia Allfunds Blockchain.
Onyze - continua il comunicato - ha invece fornito le soluzioni di custodia digitale. L'ecosistema blockchain creato da Allfunds Blockchain ha consentito la creazione nativa digitale del nuovo fondo della divisione di asset management Renta 4 Gestora tramite una serie di Smart Contract che - conclude il comunicato - coprono l'intero ciclo operativo di emissione, distribuzione, regolamento e registrazione dei sottoscrittori del fondo». 


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Supernovae Labs: partnership con la fintech Torus per ottimizzare le commissioni ai card scheme

Supernovae Labs ha annunciato un accordo con Torus, Fintech che assiste issuer e acquirer a controllare e ridurre le commissioni dei card scheme.

Torus si avvale di una soluzione di analisi predittiva alimentata dal machine learning. La collaborazione mira a fornire a banche e istituti di pagamento italiani un modo per ottimizzare la struttura dei costi delle attività di card issuing e merchant acquiring.

Torus, fondata nel 2020 da un team di esperti professionisti del mercato dei pagamenti e delle banche, con sede a Vilnius e uffici a Milano e Mosca, sta sviluppando una suite analitica basata su cloud, che aiuta le banche e i fornitori di servizi di pagamento a controllare le commissioni degli schemi di pagamento e a mantenerle a un livello ottimale nel lungo periodo.

«L’Italia è sicuramente uno dei mercati prioritari per noi. Le banche in Italia pagano milioni di euro in commissioni per gli schemi delle carte e noi siamo ansiosi di supportarle nel loro viaggio verso il miglioramento dell’efficienza dei costi delle loro attività di pagamento. Quindi siamo molto entusiasti delle opportunità che questa partnership con Supernovae Labs ci apre» - dice Kirill Lisitsyn, fondatore e CEO di Torus.


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La blockchain entra in banca con Benker

Grazie a un’autorizzazione conferita dalla Banca di Lituania, Benker è la prima banca nell'Unione Europea a poter operare tramite blockchain

La neobank ha ricevuto la prima licenza ufficiale in Europa, a cui la Banca di Lituania ha dato semaforo verde nella categoria Electronic Money Institution.

La differenza fra i servizi forniti dalla neobank e i concorrenti consiste nell’offrire ai clienti massima libertà, controllo totale e, allo stesso tempo, elevata sicurezza e facilità d’uso. Ecco quali vantaggi comporta l’adozione di garanzie trasparenti e di controllo, unite al concept Compliant client autonomy di Benker.

L’adozione della blockchain reca con sé numerosi vantaggi:

  • la costante trasparenza dei fornitori dei servizi bancari;
  • il controllo completo delle proprie finanze e facilità d’uso;
  • la massima libertà, grazie al concept Compliant client autonomy.


Benker usa la tecnologia blockchain ibrida ideata da Natrix per il settore finanziario. Il sistema non impone ai clienti impegni aggiuntivi e opera nel rispetto di tutti i requisiti previsti dal GDPR: segreto bancario e disposizioni normative.

La caratteristica della neobank basata su blockchain è la tutela di natura tecnologica, con cui punta a colmare un gap di garanzie con una serie di provvedimenti opportuni. A creare il divario sono infatti regolamenti che offrono protezione delle parti solo dopo la costituzione di trust. La regolamentazione bancaria occidentale, infatti, risale alla prima età moderna, quando le autorità olandesi vietarono le vendite allo scoperto.

Da allora, ogni Stato ha adottato un proprio modello in cui le autorità di controllo, che si occupano della supervisione delle banche e delle istituzioni finanziarie, ha emanato leggi allo scopo di proteggere la liquidità dei clienti.

Ora nasce un nuovo ordine, secondo Viktor Bodnár, Ceo di Benker, che spera che il nuovo servizio acceleri l’evoluzione nel campo della finanza privata. “Grazie alla licenza ricevuta dall’Electronic Money Institution”, ha dichiarato Bodnár, “siamo in grado di ridurre radicalmente l’esposizione dei clienti nei confronti degli attori operanti nei mercati finanziari”.


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Il social green lending ha la sua prima community in Italia

I membri della community di social green lending di Smartika potranno erogare prestiti ai clienti di Sorgenia. Ecco come accedere

Per finanziare interventi di efficientamento energetico, il social green lending è un’opportunità da cogliere, in tempi di caro-bollette.

Grazie a un accordo, i clienti di Sorgenia avranno accesso ai prestiti social della community di lender sulla piattaforma di Smartika. Dal primo trimestre 2022, i clienti di Sorgenia che intendono installare impianti fotovoltaici sulle proprie abitazioni potranno chiedere finanziamenti ai membri della community social di Smartika.

Chi appartiene alla community potrà dunque decidere di sostenere progetti di eco-sostenibili, erogando prestiti social e green.
 


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Nasce Banca CF+: nuova challenger bank per le imprese

La nuova realtà, nata dalla scissione di Credito Fondiario avviata nell’agosto del 2021 e che ha visto la nascita di Gardant, sfrutta la tecnologia per velocizzare l’erogazione del credito alle imprese.

Banca CF+ offrirà, attraverso una piattaforma tecnologica evoluta, tre tipologie di prodotti specializzate per il finanziamento alle imprese:
1. factoring, in particolare direct e reverse factoring, in un arco di 24/48 ore grazie all’acquisizione e integrazione della piattaforma fintech specializzata di Fifty Srl;
2. finanziamenti garantiti e non da MCC e SACE per esigenze strutturali e di liquidità, che fanno perno sulla tecnologia di Fivesixty, boutique di advisory alle aziende;
3. acquisto di crediti fiscali da società in bonis e da aziende con situazioni economiche e di bilancio complesse, grazie alla partnership con Be Finance che sarà acquisita e integrata nei prossimi mesi.

Già delineati gli obiettivi del piano industriale a 5 anni di Banca CF+: superare i 4 miliardi di euro di attivi in gestione, cost income al 42%, ROAE (Return on average equity) pari al 23%.


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Cos’è b-ilty, la banca di Illimity per le PMI che si ispira a Netflix

Rivolta alle PMI “ad alto potenziale” con fatturato tra 2 e 10 milioni, la nuova banca su abbonamento a canone fisso mensile fondata da Corrado Passera offre l’assistenza di un Relationship Manager e un’unica piattaforma per gestire i conti anche di altre banche. La fase “beta” di b-ilty aperta a 1.000 imprese

“Portare per la prima volta nel mondo del credito e dei servizi finanziari modalità di relazione e interazione abitualmente utilizzate su piattaforme non finanziarie“: così Corrado Passera, fondatore e CEO di Illimity Bank, ha presentato e lanciato ufficialmente a Milano b-ilty, primo business store interamente “in cloud” presente in Italia rivolto alle PMI con fatturato compreso tra i 2 e i 10 milioni di euro ad alto potenziale: una platea di oltre un milione di aziende.

Una “banca nella banca” esclusivamente digitale, pensata per rispondere alle esigenze irrisolte delle piccole e medie imprese. Come spiegato da Passera, b-ilty è nata grazie alla collaborazione e al confronto “con gli imprenditori, con un approccio basato su dati e sulle competenze industriali della divisione Growth Credit di Illimity.

Semplificazione, innovazione e trasparenza sono i punti cardine di b-ilty, che nella prima fase, definita da Passera come “Beta”, accoglierà 1.000 clienti proponendo un’esperienza utente semplice e all’avanguardia. Si aprirà poi ad altre PMI dopo una sorta di “pausa di riflessione” all’interno di un percorso di crescita volutamente graduale.

b-ilty come Netflix: un canone mensile di abbonamento
La nuova banca è stata progettata e sviluppata prendendo come riferimento modelli di successo come Spotify e Netflix, e propone quindi un abbonamento mensile all-inclusive a canone fisso che si può disdire in qualunque momento. Il canone, dopo 3 mesi di “try and buy”, ha un costo di 40 euro al mese e include tutte le operazioni bancarie a prescindere dal numero.
B-ilty, oltre alla tradizionale offerta di servizi che include transazioni bancarie, carte di credito e debito, credito a breve e lungo termine, factoring per il capitale circolante e coperture assicurative a tutela di imprenditori e imprese, progressivamente aggiungerà alla piattaforma prodotti e altri servizi in costante aggiornamento. Che saranno quindi messi automaticamente a disposizione delle PMI “abbonate”

Cosa possono fare le PMI con b-ilty
Come spiegato da Passera, l’erogazione di crediti riguarderà piccole realtà ad alto potenziale, interessando “sia per quelle che vanno già bene e possono crescere ulteriormente, sia per quelle che hanno avuto piccoli o grandi problemi ma possono ancora recuperare slancio”.
Altra caratteristica che distingue b-ilty dalle banche tradizionali è l’erogazione di linee di credito in base al settore in cui opera l’azienda e alle sue specificità, tenendo conto delle peculiarità specifiche di ciascuna e del rispettivo segmento di mercato.
Le richieste creditizie, rispetto alle banche tradizionali, verranno elaborate rapidamente, e in caso di diniego saranno spiegati i motivi che lo hanno determinato “in una logica costruttiva”.

Inoltre, la nuova banca consentirà agli utenti di gestire da un’unica piattaforma i dati e operare sui conti aziendali aperti presso altri istituti di credito, seguendo quanto indicato dalla direttiva europea PSD2. In questo modo sarà possibile avere sempre sotto controllo la situazione patrimoniale dell’impresa nel complesso, riducendo e semplificando i processi decisionali.

Pur non avendo sedi fisiche, b-ilty mette a disposizione dei clienti un referente personale unico (Relationship Manager) che ha un quadro completo dell’azienda cliente, contattabile telefonicamente. A questo si affianca un servizio clienti specializzato e sempre attivo, sette giorni su sette e h24.

L’obiettivo è raggiungere 30mila clienti entro il 2025 erogando 3,7 miliardi di euro di crediti, per generare ricavi compresi tra gli 80 e i 90 milioni di euro.

“Illimity si è focalizzata nel credito alle PMI. In tre anni abbiamo creato una banca di nuovo paradigma che chiude il 2021 con quasi 5 miliardi di attivo, 111 milioni di risultato operativo, 10% di Return on equity, con patrimonializzazione e qualità del credito ai vertici del settore”. Anni in cui la banca ha investito sullo sviluppo tecnologico che grazie al lancio di b-ilty ora consentono “di rivolgerci a tutti”, ha concluso Passera.


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Pagamenti digitali “oltreconfine”, alleanza Enel X e PayDo

La soluzione “RicaricaQui” consente di inviare denaro utilizzando soltanto il numero di cellulare del destinatario, anche all’estero. Spinta alle collaborazioni tra istituti di pagamento e aziende innovative

Spinta alla digitalizzazione del settore bancario. E’ l’obiettivo di RicaricaQui, nuovo sistema digitale per l’invio di denaro, lanciato da Enel X e PayDo, startup italiana del fintech, che punta al mercato italiano ed europeo.

La soluzione permette di trasferire fondi in modo facile su qualsiasi conto o carta dotata di Iban utilizzando unicamente il numero di cellulare del destinatario senza dover inserire il suo Iban. Il sistema è nato grazie alla sinergia tra CityPoste Payment, società controllata al 100% da Enel X, e PayDo. La collaborazione ha l’obiettivo di far conoscere le potenzialità dei servizi e dei prodotti finanziari online che consentono una user experience comoda e accessibile a tutti.

Il servizio RicaricaQui, grazie alla piattaforma messa a disposizione da PayDo, permette a chiunque di recarsi presso la rete di punti vendita Enel X Pay presenti sul territorio per effettuare le operazioni di trasferimento di denaro a qualsiasi beneficiario in Italia e in Europa in modo veloce e sicuro senza dover scaricare ulteriori app. Per accettare la RicaricaQui il destinatario dovrà dare l’ok all’sms che riceverà sul proprio smartphone e seguire la breve procedura.
 


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Apple lancia i pagamenti contactless con Tap to Pay su iPhone

Apple ha annunciato l’intenzione di introdurre la funzione per i pagamenti contactless Tap to Pay su iPhone. La nuova funzionalità è per il momento in arrivo solo negli Stati Uniti.

Tap to Pay consentirà ai retailer, sia piccole imprese che della grande distribuzione, di utilizzare iPhone per accettare in modo semplice e sicuro Apple Pay, carte di credito e di debito contactless e altri wallet digitali attraverso un semplice tocco sull’iPhone. La funzionalità non richiede – ha specificato Apple – alcun hardware aggiuntivo né un terminale di pagamento.

Tap to Pay su iPhone sarà disponibile per le piattaforme di pagamento e per gli sviluppatori da integrare nelle loro app iOS e da offrire come opzione di pagamento ai loro clienti aziendali.
Stripe – ha inoltre annunciato Apple – sarà la prima piattaforma di pagamento a offrire Tap to Pay su iPhone ai propri clienti business, tra cui l’app Shopify Point of Sale questa primavera. Altre piattaforme e app di pagamento seguiranno nel corso dell’anno.

Una volta che Tap to Pay su iPhone sarà disponibile, i merchant saranno in grado di abilitare l’accettazione dei pagamenti contactless attraverso un’app iOS di supporto su un dispositivo iPhone XS o successivo.
Al checkout, il merchant chiederà semplicemente al cliente di tenere il suo iPhone o Apple Watch vicino all’iPhone del rivenditore, per pagare con Apple Pay, carta di credito o di debito contactless o altro wallet digitale.
Il pagamento sarà effettuato in modo sicuro utilizzando la tecnologia NFC, per cui nessun hardware aggiuntivo è necessario per accettare i pagamenti contactless attraverso Tap to Pay su iPhone.

In questo modo, le imprese potranno accettare pagamenti da qualsiasi luogo in cui fanno business.
 


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Klarna, in Italia i servizi bonus club e Paga Ora

Klarna introduce in Italia il bonus club e Paga Ora. Gli utenti italiani sono così in grado di gestire tutti i pagamenti, riscuotere le ricompense e accedere a una vasta gamma di servizi e contenuti sulla Klarna App.

Come funziona il bonus club di Klarna
Lanciato a settembre 2020, il bonus club di Klarna ha registrato oltre 4 milioni di membri negli Stati Uniti e in Australia, di cui 1 milione solo nell’ultimo trimestre. Ora, il programma si estende all’Italia e a 8 ulteriori mercati in espansione di Klarna. Come funziona il bonus club di Klarna? I membri del bonus club guadagnano “punti” per ogni pagamento con Klarna effettuato, indipendentemente dal fatto che scelgano di pagare subito o a rate. I punti si riscuotono sulla Klarna App in cambio di ricompense di diversi brand globali.
I membri del club beneficiano inoltre di offerte esclusive e hanno accesso anticipato agli sconti su marchi selezionati.

Arrivano anche le “Mission”
Klarna ha inoltre presentato le “Mission”: piccole sfide che i consumatori possono portare a termine per guadagnare punti, con l’obiettivo di incoraggiare gli utenti a scoprire le diverse funzionalità della Klarna App.
«Solo nel 2021, i membri del nostro bonus club hanno ottenuto oltre 30 milioni di euro di ricompense, senza aver dovuto pagare un solo euro in quote di iscrizione o interessi – aggiunge Francesco Passone, Head of Southern Europe di Klarna. Oltre un milione di consumatori italiani si affida già a Klarna per acquistare e pagare».

Come funziona Paga Ora
Paga Ora di Klarna è un processo di pagamento “in un click” e consente ai consumatori di pagare immediatamente l’intero importo ovunque Klarna sia disponibile. Gli utenti devono semplicemente collegare la carta - prepagata, di credito e di debito - al proprio account e pagare l’intero importo presso qualsiasi partner Klarna. Gli utenti, inoltre, hanno una completa panoramica del loro ordine, del calendario dei pagamenti e della fonte di credito selezionata. I dettagli di fatturazione sono precompilati e l’opzione di pagamento preferita è impostata di default.
«Con l’introduzione di Paga Ora, oltre all’opzione sostenibile e senza interessi Paga in 3 rate, Klarna darà ai consumatori la possibilità di pagare immediatamente l’intero importo – afferma Sebastian Siemiątkowski, CEO e Co-Founder di Klarna –, offrendo agli utenti la massima scelta, controllo e flessibilità per ciascun acquisto, ricompensandoli per ogni pagamento effettuato in tempo».
 


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Klarna rivela la shopping app di ultima generazione in Italia

Klarna, leader globale nei servizi bancari, di pagamento e di shopping, sta per lanciare la sua nuova app all in one per lo shopping, che consente agli utenti di effettuare pagamenti flessibili senza interessi presso tutti i negozi online, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno una partnership con Klarna. Questo è possibile grazie alla Carta usa e getta, utilizzabile in qualsiasi negozio online e gratuita.

Klarna sta lanciando un’app che soddisfa molteplici esigenze, consentendo ai consumatori di acquistare e pagare in 3 rate in qualsiasi negozio online tramite l’app, esplorare offerte esclusive e collezioni personalizzate, salvare articoli e attivare notifiche di diminuzione dei prezzi, visualizzare il monitoraggio della consegna degli articoli, gestire pagamenti e resi e molto altro.

Grazie a Klarna, ora è possibile utilizzare i metodi di pagamento Klarna senza interessi in tutti i negozi online, indipendentemente dal fatto che siano direttamente partner di Klarna o meno. La nuova Klarna app cambierà radicalmente l’esperienza di acquisto end-to-end, ponendo i consumatori in una posizione di controllo grazie a un’app che soddisfi le loro reali esigenze.

Il mobile commerce continua a crescere a un ritmo incredibile. I download di app retail sono aumentati del 36% negli ultimi due anni e gli acquisti in-app del 54%. Sebbene l’ascesa dell’e-commerce abbia reso lo shopping più accessibile che mai, ha anche creato attriti durante il percorso di acquisto. Oggi gli utenti sono alla ricerca di esperienze semplificate e integrate che rispondano alle loro esigenze specifiche e allo stesso tempo vogliono risparmiare tempo e denaro. Un recente sondaggio condotto da Klarna ha rivelato che il 58% dei consumatori italiani fa acquisti tramite smartphone più spesso rispetto a due anni fa, prima della pandemia. Il 61% ha affermato che sceglierebbe un’unica app per lo shopping che consenta loro di eseguire più azioni invece di dover passare da un’app all’altra. Secondo la maggior parte degli intervistati, la semplicità d’uso (74%) e il risparmio di tempo (58%) sono i due vantaggi più significativi. La nuova Klarna app risponde a queste esigenze, offrendo ai consumatori tutto ciò di cui hanno bisogno a portata di mano ed eliminando la necessità di passare da un’app all’altra.

Francesco Passone, Head of Southern Europe di Klarna: “Oggi le persone cercano uno shopping journey semplice, che soddisfi esigenze specifiche e consenta, per esempio, di risolvere la frustrazione di passare da un’app all’altra. Oggi annunciamo una pietra miliare importante nella nostra mission di aiutare le persone a risparmiare tempo e denaro e dare loro un maggiore controllo delle proprie finanze. Con l’introduzione della nuova app, Klarna diventa un servizio di shopping end-to-end che risponde a varie necessità: dall’ispirazione e scoperta di articoli alle esperienze post-acquisto, senza blocchi. Nel frattempo, abbiamo reso possibili pagamenti trasparenti e flessibili ovunque perché riteniamo che nessuno dovrebbe mai dover pagare le commissioni delle carte, siano esse di credito, debito o prepagate, o tassi di interesse elevati. Inoltre, la Klarna app continuerà ad essere un driver di crescita e uno strumento strategico per i nostri brand partner: attualmente, infatti, sono oltre 23 milioni gli utenti a livello globale che ogni mese sfruttano l’app per fare acquisti.”