Newsletter #31

luglio 2025

12 articoli
19 min totali
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Investimento da 1,9 milioni di euro per le soluzioni fintech di Xbooks

Xbooks, azienda specializzata nello sviluppo di soluzioni software per la fiscalità degli investimenti in asset digitali, fa sapere di avere completato l’aumento di capitale pari a 1,9 milioni di euro. L’operazione rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di consolidamento in Italia e apre ufficialmente la strada a una nuova fase di crescita e internazionalizzazione.

L’obiettivo di Xbooks è diventare punto di riferimento per la compliance fiscale degli investimenti a livello europeo, sia nel mercato B2C sia in quello B2B, allargando l’offerta a istituzioni finanziarie e operatori del settore.

Sempre più aziende stanno adottando gli asset digitali come metodo di pagamento per la vendita dei loro beni e servizi, rendendo il problema della loro contabilità sempre più sentito. Inoltre, la nascita degli ETF su Bitcoin ed Ethereum, che offre un modo sicuro e regolamentato per investire in criptovalute, sta rendendo queste ultime accessibili a un pubblico sempre più ampio, inclusi gli investitori istituzionali.

Il mercato europeo rappresenta il 17,6% delle transazioni globali in criptovalute e conta oltre 65 milioni di possessori che detengono valute digitali per un controvalore pari a un triliardo di dollari. La crescente regolamentazione del settore e la più ampia adozione spingono gli investitori a cercare soluzioni affidabili per gestire le proprie attività in modo trasparente e conforme alle normative fiscali.


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Sulla app di Western Union arrivano i conti digitali con IBAN italiano

Non solo money transfer: Western Union permette ora di richiedere un conto digitale con IBAN italiano per gestire quotidianamente le spese locali. Tutto ovviamente tramite la app WU

Con l’apertura del conto digitale Western Union, oltre all’IBAN locale, si possono depositare, conservare e gestire somme in più valute dal conto Premium, oltre a inviare denaro a conti bancari, wallet mobile e carte a livello globale per il ritiro di contanti.

In modo istantaneo si può inoltre trasferire denaro ad altri utenti che hanno attivato il digital banking di WU, a zero commissioni. Collegata al conto c’è anche la carta di debito virtuale gratuita, che può essere caricata su Apple Pay e Google Wallet. E si può richiedere una carta fisica Visa Platinum.

Disponibile su Google Play Store e Apple App Store, l'applicazione di Digital Banking di Western Union in Italia è offerta dalla filiale italiana di Western Union International Bank GmbH, un istituto di credito regolamentato e vigilato dalla Banca d'Italia. I saldi dei clienti sono protetti dal sistema austriaco di garanzia dei depositi (Einlagensicherung), che copre fino a 100mila euro (o l'equivalente in altre valute) per depositante.


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Cofidis semplifica l’accesso al credito con l’integrazione di SPID in PagoDIL

In un mercato BNPL in forte crescita, l’azienda attiva nel digital lending rafforza l’impegno nell’innovazione dei pagamenti digitali, semplificando l’onboarding per PagoDIL eCommerce e migliorando la conversion grazie all’implementazione dell’identità digitale

Grazie all’identità digitale, il riconoscimento dell’utente avviene in modo immediato, senza necessità di caricare documenti o inserire ulteriori dati. Il flusso si alleggerisce sensibilmente: dieci campi in meno da compilare, due schermate in meno da navigare e tempi di completamento ridotti del 50%. Il risultato è un’esperienza più rapida ed efficace, che porta a un incremento del 50% nel tasso di conversion. Un’evoluzione in linea con la mission di Cofidis: rendere l’accesso al credito sempre più semplice, fluido e alla portata di tutti.

Il lancio arriva in un momento di profonda trasformazione nei comportamenti di acquisto. Come ha rilevato l’ultima ricerca dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, nel 2024, per la prima volta in Italia, i pagamenti digitali (43%) hanno superato l’uso del contante (41%) su un totale di 1.105 miliardi di euro di transato. In sostanza il digitale è diventato il metodo di pagamento più utilizzato dai consumatori italiani: un risultato frutto di un percorso di tanti anni, che ha portato a cambiamenti importanti anche nell’approccio dei commercianti e delle organizzazioni.

In questo senso l’Italia si conferma tra i Paesi europei più dinamici, con una crescita annua del +15,6%, contro il +7,4% della media UE. Tra i principali fattori di traino c’è il modello Buy Now, Pay Later
Un modello ormai stabilmente inserito nelle preferenze di consumo degli italiani e di cui Cofidis è stata pioniera in questo ambito con PagoDIL. Nel 2024 il servizio ha generato 754 milioni di euro in transato, di cui 714 milioni nel canale fisico e 40 milioni sull’eCommerce. Dati che confermano la solidità del modello e la crescente importanza della componente online, oggi ulteriormente potenziata grazie all’integrazione con SPID.


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BNP Paribas AM lancia tokenizzazione nativa di azioni di fondi del mercato monetario

Nuova iniziativa di BNP Paribas Asset Management in ambito tokenizzazione. La Banca ha lanciato azioni di fondi Money Market tokenizzate per testare transazioni transfrontaliere basate su DLT.

Il fornitore della tecnologia è Allfunds Blockchain mentre BNP Paribas Securities Services è transfer agent e fornitore di servizi di negoziazione. Obiettivo principale del progetto è utilizzate un sistema basato su blockchain per migliorare l'efficienza operativa e fornire informazioni in tempo reale su sottoscrizioni e rimborsi.

La tokenizzazione nativa permetterà l'esecuzione istantanea on-chain degli ordini sulla base della ricezione del NAV, superando l'odierna lavorazione degli ordini basata su processi batch. E di effettuare regolamenti più rapidi ed efficienti per i clienti, come già ottenuto nell'ambito delle sperimentazioni dell'Eurosistema.

La blockchain potrebbe allargare la distribuzione dei Money Market Fund al di là degli investitori istituzionali, rendendo questi strumenti accessibili a una base di investitori al dettaglio più ampia. Gli MMF offrono un'elevata liquidità e consentono agli investitori di accedere ai propri fondi in base alle loro esigenze finanziarie, mentre la DLT aumenta l'efficienza e la sicurezza.


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Un conto digitale in euro e in oro: arriva Solidus

Riportare l’oro al passato, alla sua funzione di moneta, proiettandolo al contempo nel futuro, cioè consentendo di accumularlo e spenderlo tramite una app. È la mission di Solidus, startup nata nel 2024

La app Solidus consente, in primis, di acquistare e vendere oro: il metallo viene detenuto dal Gruppo Carrara ma può essere ritirato fisicamente dal cliente, su richiesta. La vera novità sta nel fatto che il controvalore in euro del conto oro è sempre disponibile. Ed entrambi i conti possono essere utilizzati per pagare i propri acquisti mediante una carta Mastercard fisica (di colore nero) e diverse carte virtuali, da settembre 2025 integrabili nei principali wallet. Finora, la app è stata scaricata da circa 4mila utenti nel corso del primo mese dal lancio, con circa 650 conti operativi. L’obiettivo è arrivare a 20mila in qualche mese, intercettando il forte interesse del mercato.

L’investimento in oro fisico ha il problema di vincolare la liquidità. Con Solidus, invece, il controvalore dell’oro può essere speso in qualunque momento, in caso di necessità. La vendita del metallo e l’autorizzazione della transazione avviene in tempi rapidissimi, appena 20 millisecondi.

Per ora, il conto Solidus consente esclusivamente di ricevere e inviare bonifici, acquistare oro e utilizzarlo per pagare, in alternativa agli euro. Sono in arrivo, per i prossimi mesi, altri servizi tipici dei conti bancari e l’IBAN italiano (al momento Solidus offre un IBAN francese, grazie al partner Treezor, che si occupa dell’onboarding, delle procedure di identificazione del cliente e di fornire l’infrastruttura tecnologica alla base di Solidus).

Il cuore del progetto, però, è un altro: rilanciare l’oro nel futuro, recuperandone il valore di moneta. «L’oro è visto come un investimento – ha precisato Carrara su questo punto – ma lo abbiamo usato per secoli come moneta. Oggi, Bitcoin si propone come versione digitale dell’oro nella sua doppia funzione di moneta e bene rifugio. Ma, a differenza dell’oro fisico, il suo valore subisce ancora delle oscillazioni troppo forti. Mentre l’oro ha una migliore capacità di mantenere il proprio valore e la capacità di acquisto. Ancora oggi, nel settore dei metalli, una parte delle lavorazioni vengono pagate in oro, tramite i materiali di scarto, le cosiddette “penalità”, che possono essere recuperate come metallo prezioso».

Solidus si basa su una commissione fissa di un euro al grammo sulle transazioni in oro. Funziona come una sorta di spread: se il valore dell’oro è 95 euro al grammo, su Solidus è possibile acquistarlo a 96 e venderlo a 94.


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Arriva l’Agent Pay di Mastercard per il commercio agentico

Anche Mastercard presenta il suo agentic AI per lo shopping.

Dopo l’annuncio a fine aprile di Visa, arriva Mastercard Agent Pay, una soluzione che si integra con l’intelligenza artificiale agentica per esperienze sicure e personalizzate nei pagamenti di consumatori ed esercenti.
Mastercard Agent Pay si basa sull'IA Generativa e integra esperienze di pagamento fluide all’interno delle raccomandazioni e degli insight personalizzati già offerti dalle piattaforme conversazionali.

Ciò significa che, ad esempio, una trentenne che sta pianificando la sua festa di compleanno potrà dialogare con un agente AI che le proporrà in modo proattivo una selezione di abiti e accessori da boutique locali e negozi online, basandosi sul suo stile, sull'atmosfera del locale e sulle previsioni meteo. In base alle sue preferenze e ai suoi feedback, l'agente intelligente potrà effettuare direttamente l'acquisto e suggerire anche il metodo di pagamento più adatto, ad esempio utilizzando Mastercard One Credential.

Una piccola impresa tessile potrà invece utilizzare un agente AI per gestire la fornitura, ottimizzare le condizioni di pagamento e coordinare la logistica con un fornitore internazionale. L’agente AI potrà concludere l’acquisto transfrontaliero usando un token di carta aziendale virtuale Mastercard e organizzare una consegna rapida ed economica.

Grazie alla tecnologia di tokenizzazione per l’identificazione e la validazione del cliente, un retailer sarà inoltre in grado di offrire un'esperienza di acquisto significativa e coerente, arricchita da vantaggi pertinenti e personalizzati, come suggerimenti sui prodotti, consegna gratuita, premi e sconti.

Il programma introduce i Mastercard Agentic Token, ovvero la possibilità di tokenizzare i pagamenti che alimentano una transazione, da quelli contactless da mobile fino all’archiviazione sicura delle carte passando per le Mastercard Payment Passkey, anche per pagamenti programmabili, come spese ricorrenti e abbonamenti.

Prevista la collaborazione con le grandi aziende tecnologiche mondiali.
Con Microsoft, per sviluppare nuovi casi d’uso e ampliare il commercio agentico, coinvolgendo in futuro anche altre piattaforme in ambito AI. E insieme ad abilitatori tecnologici come IBM per accelerare i casi d’uso nel settore B2B. Con Braintree e Checkout.com è al lavoro sulle funzionalità di tokenizzazione per i merchant, mentre per le banche, le credenziali di pagamento tokenizzate saranno integrate nelle piattaforme di commercio agentico.


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eToro lancia la carta di debito con il 4% di rimborso in azioni

Arriva la carta di debito di eToro, che consente agli utenti di ottenere il 4% di rimborso su ogni spesa quotidiana sotto forma di azioni quotate in Europa, da selezionare da un paniere di titoli. La carta di debito Visa di eToro, offerta da eToro Money, può essere utilizzata per pagare instore, anche all’estero, senza commissioni di cambio.

Grazie allo stock-back collegato alla carta eToro, i membri del club europeo possono conservare le azioni ricevute come investimento oppure venderle. L’aggiornamento del portafoglio eToro, con l’aggiunta del premio azionario, verrà confermato ogni mese tramite e-mail, insieme alla possibilità per gli utenti di modificare, eventualmente, il titolo precedentemente scelto come oggetto dell’acquisto.

I titolari della carta di debito, possono inoltre usufruire di esclusivi vantaggi nel settore travel di fascia alta.
Tra questi, l’accesso alla piattaforma Visa Luxury Hotel Collection, che offre benefit come il check-in anticipato e il check-out posticipato. In aggiunta, potranno ottenere fino al 10% di sconto e chilometri gratuiti con il noleggio auto Sixt, e accedere al servizio Visa AirRefund per ricevere compensazioni in caso di ritardi o cancellazioni di voli.


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Crypto-as-a-Service: Kraken crea Embed per portare il trading in banca

Nasce Kraken Embed, la soluzione di Crypto-as-a-Service ideata da Kraken per neobanche, fintech e banche tradizionali che vogliono offrire ai propri clienti servizi di trading in criptovalute, senza interventi tecnici sui sistemi informatici in-house.

La nuova soluzione dell’exchange semplifica i requisiti operativi e infrastrutturali, permettendo agli istituti finanziari di offrire ai propri clienti il trading regolamentato di criptovalute, senza bisogno di competenze interne specifiche, e nel giro di poche settimane.

Embed è già utilizzato dalla banca digitale olandese bunq.


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Alleanza tra Cecabank e Bit2Me per portare i servizi crypto nel banking

Una visione in tempo reale dei dati di mercato delle criptovalute, servizio di custodia dei fondi e una piattaforma di trading con oltre 100 asset digitali. È il nuovo servizio crypto ideato per le banche tradizionali dall’alleanza tra Cecabank e Bit2Me.

Le banche possono così fornire servizi legati alle criptovalute, in linea con il nuovo regolamento europeo MiCA (Markets in Crypto-Assets), inclusi la custodia e il servizio RTO (Ricezione e Trasmissione di Ordini).

Se da un lato, Cecabank apporta al mondo degli asset digitali la sua competenza, conformità normativa, capacità di mitigazione del rischio e infrastruttura tecnica, Bit2Me si occupa delle operazioni di trading, fornendo dati di mercato in tempo reale, custodia dei fondi in cold-wallet ad alta sicurezza e una piattaforma di scambio che supporta acquisto, vendita e conversione di oltre 100 criptovalute.

La piattaforma è completamente integrata e pronta per operare, in attesa dell’autorizzazione regolamentare da parte della CNMV (la Commissione Nazionale del Mercato dei Valori spagnola) per le entità partecipanti al mercato.


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Mastercard accelera sui pagamenti in stablecoin

Grazie a partnership con player come OKX e Nuvei, l’azienda introduce una nuova suite di funzionalità per abilitare pagamenti in stablecoin a livello globale. L’obiettivo: semplificare l’uso di criptovalute stabili per consumatori ed esercenti, integrandole nei circuiti finanziari tradizionali

Mastercard compie un passo decisivo verso l’adozione diffusa delle criptovalute stabili, annunciando l’introduzione di nuove funzionalità globali end-to-end per l’accettazione dei pagamenti in stablecoin. L’iniziativa mira a semplificare e rendere sicuro l’utilizzo di queste valute digitali sia per i consumatori che per gli esercenti, offrendo un ecosistema integrato in cui il denaro digitale diventa accessibile come quello tradizionale.

Il contesto normativo internazionale, sempre più definito, sta favorendo il passaggio delle stablecoin da asset puramente speculativi a veri e propri strumenti per la programmabilità e l’efficienza dei pagamenti digitali. Mastercard punta a sfruttare questo potenziale per “garantire a consumatori e aziende l’invio e la ricezione di pagamenti in stablecoin – ovunque e in qualsiasi momento”.

Mastercard articola il suo intervento su più livelli, per favorire una diffusione capillare delle stablecoin. La strategia include:

  • Wallet, carte e accettazione: tramite accordi con realtà come MetaMask, Kraken, Gemini, Crypto.com e Binance, Mastercard consente l’uso delle stablecoin per premi, spese e trasferimenti tramite carte tradizionali, spendibili in oltre 150 milioni di punti vendita nel mondo. Inoltre, con Mastercard Move, è possibile trasferire stablecoin su conti bancari.
  • Nuove carte e opportunità: la collaborazione con OKX porterà al lancio della OKX Card, che permetterà agli utenti di accedere ai propri fondi crypto con facilità. “Mastercard e OKX stanno inoltre esplorando nuove opportunità per consentire ai consumatori di sfruttare in modo significativo gli asset digitali e a connetterli con le proprie passioni”.
  • Supporto agli esercenti: con Nuvei e Circle, Mastercard consente ai merchant di accettare pagamenti in USDC, indipendentemente dal metodo scelto dal cliente. L’estensione a stablecoin di Paxos è in fase di implementazione.

Uno degli ostacoli alla diffusione delle stablecoin è l’esperienza utente ancora poco trasparente. A questo scopo nasce Mastercard Crypto Credential, che consente agli utenti degli exchange di inviare e ricevere asset digitali usando semplici username. Il servizio è già adottato da piattaforme come Wirex, Bit2Me, Lirium, Notabene, Coins.ph e Mercado Bitcoin.

Un ulteriore tassello è rappresentato dal Multi-Token Network (MTN), la rete che permette regolamenti in tempo reale attraverso token digitali. Il sistema è già integrato da colossi come JPMorgan Chase e Standard Chartered, e consente a player come Ondo Finance di sperimentare con asset tokenizzati e casi d’uso emergenti.


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Chi investe in crypto, vorrebbe farlo con la propria banca

Le banche italiane che offrono ai loro clienti servizi di investimento in cripto asset, Bitcoin in primis, si contano sulle dita di una mano.

Eppure, una recente ricerca commissionata da CheckSig ha confermato che il 24% degli italiani bancarizzati tra i 20 e i 60 anni di età ha già investito in criptovalute. E un altro 29% ha intenzione di farlo nel prossimo futuro. Un risultato che è rafforzato dai dati ufficiali dell’OAM, che contavano a fine 2024 2,2 milioni di italiani censiti presso i fornitori di servizi legati ai cripto asset, di cui 1,6 milioni detentori attivi. Appena un anno prima, a fine 2023, se ne contavano rispettivamente 1,5 milioni e 1,1 milioni. Un trend di crescita decisamente importante.

E non si tratta di ragazzini che mettono qualche decina di euro su Bitcoin, magari utilizzando la app di qualche neobanca. Il 49% del campione ha investito in cripto asset oltre 10mila euro. E l’interesse verso questa nuova asset class è particolarmente forte non solo tra i giovani, ma anche tra i segmenti più abbienti. Probabilmente, interessati a diversificare il loro portafoglio.

Che cosa si vorrebbe in banca
Lo “sdoganamento” dei criptoasset emerge in modo ancora più palese dal fatto che il 68% del campione si aspetta che la propria banca offra uno o più servizi cripto. Al pari, appunto, di altri prodotti e asset class.
E la percentuale sale a oltre l’80% tra giovani e clienti con un elevato patrimonio. I desiderata riguardano soprattutto conti dedicati, compravendita, consulenza qualificata e gestione della fiscalità. Di nuovo, come accade per azioni, ETF e così via.

Pur di potere accedere a servizi cripto erogati da una banca, un intervistato su due si dice disposto ad aprire un conto presso un altro istituto di pagamento. Il che non vuol dire cambiare completamente banca, ma semplicemente rivolgersi altrove per un servizio specifico, un po’ come accade per i conti deposito o le piattaforme di trading più performanti. Starà poi alla seconda realtà finanziaria, nel caso, provare a convincere il cliente della validità della sua offerta, candidandosi al ruolo di banca di riferimento.

Intanto, gli italiani si accontentano delle alternative presenti sul mercato, in grandissima parte rientranti nella categoria del fintech. Gli exchange restano molto popolari con il 44% degli utenti, ma intercettano soprattutto chi ha investito meno di 10mila euro.

I cosiddetti “custodian”, in cui rientra anche CheckSig, sono stati invece scelti dal 22% dei clienti, con una maggiore preferenza tra chi detiene almeno 50mila euro in cripto asset. Un altro 22% si affida invece alla self-custody, una soluzione tipicamente più comune tra chi segue Bitcoin dai primi passi e ha un minimo di competenze tecniche in più.

C’è, infine, un 18% che ha scelto di esporsi ai cripto asset utilizzando ETF/ETN e altri strumenti finanziari. Una scelta verosimilmente tattica, per cercare di ottenere rendimenti senza attivare un vero e proprio servizio cripto.

Ignorare il mercato cripto sarebbe un errore strategico per le banche, che rischiano di perdere l’opportunità di essere punto di riferimento per la loro clientela anche su questa asset class così particolare. Per questo, entro pochi anni, le banche offriranno servizi come compravendita di cripto, conti di custodia, consulenza, gestione di portafogli e finanziamenti garantiti da cripto-attività. Rispetto a qualche anno fa, questo scenario sembra fantascienza. Eppure, il mondo bancario italiano resta fortemente prudente e si sta tenendo lontano dai cripto asset.

Non sono bastati l’inversione di rotta di Larry Fink di BlackRock, oppure l’ordine esecutivo di Trump che ha creato una riserva strategica americana di criptovalute (di fatto, cessando la vendita di quelle sequestrate, a differenza di quanto si continua a fare in Italia) o, ancora, la diffusione degli ETF su questi asset.

Bitcoin resta un potenziale problema reputazionale: il grande tabù è accostare il brand della banca a uno strumento che nasce per sostituire la finanza tradizionale e che viene ancora accostato alla criminalità informatica e al dark web.

Poco importa che, secondo i dati di Chainalysis, meno dello 0,2% delle transazioni in criptovaluta sia legato ad attività criminali. O che, ironicamente, il massimo successo del Bitcoin sia arrivato proprio con la sua istituzionalizzazione. La vecchia narrativa la fa ancora da padrone.

Il vero rischio, in questo disallineamento tra l’offerta delle banche e la richiesta di una parte della clientela, è che quest’ultima cada in qualche tranello. Non è infatti facile, per un risparmiatore medio, orientarsi in un’offerta fintech piena di brand esotici e nuovi, o maneggiare concetti come Proof of Reserves, attestazioni di sicurezza, coperture assicurative.

In quanti conoscono il Registro degli Operatori Valute Virtuali presso l’OAM? E in quanti sanno distinguere tra criptovalute, stablecoin (pardon: EMT e ART), o le ben diverse memecoin, protagoniste della cronaca delle ultime settimane? Con la fine del regime transitorio MiCAR, a giugno 2025, arriveranno regole comuni e standard per tutti gli operatori. Ma resterà comunque il rischio di finire abbindolati da banali truffatori che cavalcano il trend cripto per promettere mirabolanti rendimenti.


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È in arrivo EURAU, la stablecoin in euro targata AllUnity

AllUnity emette la sua prima stablecoin in euro approvata dalla BaFin. La società, nata dalla joint venture tra DWS, Flow Traders e Galaxy, ha infatti ottenuto la licenza come Istituto di Moneta Elettronica (EMI) da parte della BaFin (Autorità Federale di Vigilanza Finanziaria tedesca) e si prepara a lanciare sul mercato EURAU.

Al momento del suo rilascio, la stablecoin sarà interamente collateralizzata e offrirà trasparenza a livello istituzionale, grazie a meccanismi di proof-of-reserves e reporting normativo.
EURAU potrà essere utilizzata per regolamenti istantanei transfrontalieri attivi 24/7 e integrata facilmente nei sistemi di istituzioni finanziarie regolamentate, fintech, tesorerie aziendali (ERP) e grandi imprese in Europa e oltre.

«La licenza EMI non rappresenta solo un passo cruciale per AllUnity, ma segna anche un punto di svolta per l’industria finanziaria europea – ha aggiunto Stefan Hoops, CEO di DWS. Consente infatti l’emissione della prima stablecoin in euro completamente regolamentata da un’autorità tedesca. È il risultato di un’intensa e costruttiva collaborazione, che arriva in un momento decisivo in cui le valute digitali sono sempre più considerate un mezzo per rafforzare l’autonomia finanziaria dell’Unione Europea. Questo non è soltanto un traguardo per AllUnity, DWS e i suoi partner nella joint venture: crediamo fermamente che portare l’euro sulla blockchain rappresenti un tassello fondamentale per il futuro del sistema economico e finanziario europeo, aprendo nuove porte all’efficienza e all’accessibilità del sistema».