Newsletter #25

dicembre 2023

12 articoli
27 min totali
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UniCredit e Fabrick investono nella fintech Banxware

La società tedesca consente a diverse piattaforme di offrire finanziamenti ai propri clienti aziendali in modo facile e veloce.

Ci sono anche Unicredit e Fabrick tra gli investitori del nuovo round da 15 milioni di euro della fintech tedesca Banxware, che consente a diverse piattaforme di offrire finanziamenti ai propri clienti aziendali in modo facile e veloce.

Fondata a metà del 2020 la scaleup durante gli anni ha modificato il suo modello di business arrivando a quello attuale. Il primo partner è stato Lieferando, la più grande piattaforma tedesca di consegna di cibo a domicilio. Ora l’azienda fornisce i propri servizi a piattaforme quali, fra le altre, Payone (Ingenico) e TeleCash di Fiserv, Alphapool, everstox, Papa Oscar Ventures e Forto.

Per quanto riguarda UniCredit l’operazione ha un duplice valore strategico. Da un lato, infatti, rientra fra gli obiettivi del programma UniCredit Unlocked, nell’ambito del quale l’istituto di credito effettua investimenti diretti in aziende che possono accelerarne il percorso di trasformazione, dall’altro evidenzia l’ambizione della banca di collaborare con la fintech in Germania e su altri mercati, per espandere l’offerta di credito ai clienti aziendali esistenti ed attingere a una nuova base di clienti.


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Insurtech, volano le polizze online: ad acquistarle è il 57% degli italiani

La percentuale è aumentata del 10% in un anno. A guidare la carica delle assicurazioni digitali, apprezzate dagli utenti soprattutto per la semplicità di utilizzo, ci sono nell’ordine le auto, la casa, i viaggi e la salute. I dati dello studio di Italian Insurtech Association.

Il numero di consumatori di polizze digitali è aumentato del 10% nel corso del 2023. A dirlo è la seconda edizione della ricerca “Consumatore digitale” realizzata da Italian Insurtech Association con Join Business Management Consulting, dal titolo “Il Consumatore Digitale: Come si evolve la propensione verso l’offerta assicurativa e il punto di vista dei player di mercato”.

La ricerca si basa su un campione di oltre mille consumatori propenso all’utilizzo dei canali digitali e copre il 70% della raccolta premi complessiva del Ramo Danni Italia. In particolare, nell’ultimo anno le persone che hanno acquistato polizze online pesano per il 57% del campione, mentre il dato si attestava al 10% nel 2010.

Secondo l’analisi il mercato assicurativo italiano ha un potenziale di crescita molto elevato: nell’ultimo anno la percentuale di consumatori di polizze assicurative è cresciuta salendo al 74%, contro il 71% dello scorso anno. Questo dato evidenzia quindi come nel nostro paese stia cambiando, seppur lentamente, il mindset dei consumatori le cui preferenze di acquisto rimangono però ancora troppo ancorate al prodotto auto.

Ad oggi, in Italia, si stima che la spesa media annua per una copertura assicurativa sia minore di 1.000 euro per il 70% degli intervistati, con la maggior parte di essi dichiara di assicurare solo la propria vettura 77%. Si denota, infatti, ancora una bassa consapevolezza sui prodotti assicurativi danni non auto (polizze casa, salute, infortuni, viaggi) e relative offerte, dove il 45% degli intervistati che ha acquistato solo polizze auto non saprebbe cos’altro assicurare, mentre il 15% ritiene che sia insensato assicurare altro.

Da questo quadro emerge però un trend positivo sull’aumento dell’acquisto di polizze sui canali digitali, che riguarda come detto il 57% dei consumatori, contro il 47% del 2022, per i quali l’offerta online rappresenta un servizio molto adeguato sia sulle auto (76%) che per altri prodotti come viaggi (59%), casa (56%) e salute (52%).

A rendere più fruibili queste polizze è in primis la semplicità di utilizzo, per il 97% del campione intervistato, e la possibilità di gestione in autonomia (92%), soprattutto dai propri device come lo smartphone, che viene utilizzato con maggiore frequenza anche per gli acquisti assicurativi (25% rispetto al 20% dello scorso anno).

Le previsioni che emergono dalla ricerca sono allettanti, con il 77% dei consumatori che conferma l’alto interesse nell’acquistare in futuro sempre di più polizze digitali. Quello che muove i cittadini verso l’acquisto di polizze digitale è la possibilità di poter usufruire di servizi assicurativi digitali in modo facile e immediato attraverso processi snelli e rapidi abilitanti un utilizzo in modalità self-service, meglio se con supporto di un operatore qualora lo si desideri.

“La digitalizzazione del consumatore assicurativo sta crescendo molto e a un ritmo incalzante: oggi la quota è del 57% ma si stima che salirà all’81% nel 2030 per raggiungere il goal del 100% nel 2040. Tuttavia, per fa sì che questa crescita prosegua è indispensabile adeguare l’offerta alle nuove richieste dei consumatori. Questo vuole dire sviluppare prodotti sempre più su misura che possano essere sottoscritti da mobile, in maniera fruibile e immediata”, afferma Simone Ranucci Brandimarte, Presidente di Italian Insurtech Association. “Oltre a questo è primario che tutta l’industria promuova la conoscenza e l’utilità dei prodotti che presentiamo. Le assicurazioni hanno un ruolo sociale, perché tutelano vite e proprietà dei cittadini ed è importante che la loro conoscenza sia ampliata”.


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WindTre debutta nelle assicurazioni: polizze esclusive per i clienti

La telco sempre più multiservice: collaborazione con Axa e NetInsurance per offrire soluzioni su misura. Wefox partner strategico: negli store operativa la piattaforma tecnologica.

WindTre prosegue nel suo impegno verso la piena identità di multiservice: dopo essere entrata nel mercato dell’energia, l’azienda avvia ora la collaborazione con Axa e NetInsurance per offrire soluzioni assicurative.

Con la nascita di WindTre Assicurazioni, l’azienda entra nel settore come un’agenzia assicurativa e sceglie Wefox come partner strategico per le sue caratteristiche di abilitatore di business e per la sua piattaforma tecnologica innovativa e modulare, tramite la quale è possibile attivare in negozio i prodotti assicurativi in modo facile, veloce e full digital. La partnership consente di selezionare i migliori assicuratori per creare prodotti esclusivi, innovativi e facili per i clienti WindTre.

I 700 WindTre Store offriranno quindi i prodotti assicurativi accanto alle classiche soluzioni per la connessione digitale e ai servizi luce e gas, già disponibili da più di un anno.

Ma come si declina la nuova offerta? WindTre propone tre prodotti con livelli crescenti di garanzie per la protezione della casa e della famiglia e una soluzione per essere vicina ai clienti anche durante i loro viaggi.

In particolare, per la protezione della casa l’offerta prevede tre prodotti con livelli crescenti di garanzie, dalla versione “Start” che comprende la copertura Rc Terzi, l’Assistenza per la casa e la garanzia di Rimborso delle bollette nel caso di perdita di lavoro o di infortunio grave, fino alla versione “Full” che offre in più le coperture per i danni al fabbricato e al contenuto, anche in caso di furto. La polizza “Viaggi e Vacanze” protegge invece tutti i viaggi che i clienti faranno durante l’anno sia in Italia che in Europa, che comprende, tra le altre garanzie, l’annullamento viaggio, le spese mediche e l’assistenza medica h24.


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Insurtech, tra il 2018 e settembre 2023 sono state oltre 700 le operazioni di M&A

I dati emergono dall’ultimo “InsurTech Market Update” di novembre di Houlihan Lokey.

Tra gennaio 2018 e settembre 2023 sono state registrate oltre 700 operazioni di M&A nel settore insurtech, la stragrande maggioranza delle quali ha riguardato software, dati, distribuzione digitale e società di servizi abilitati alla tecnologia, con un’attività minore per i vettori digitali. A rilvelarlo è l’ultimo “InsurTech Market Update” di novembre edito da Houlihan Lokey (si veda qui il report completo ).

Secondo la ricerca, il mercato InsurTech continua a rimanere attivo e aperto alle operazioni di acquisizione nell’attuale contesto, anche se il volume delle operazioni nel 2023 dovrebbe diminuire del 25% rispetto al 2022 e del 19% rispetto alla media degli ultimi cinque anni, in base alla proiezione del tasso di esecuzione annuale. Le acquisizioni strategiche (non PE) hanno rappresentato il 64% del volume totale delle operazioni di controllo dal 2018, mentre le acquisizioni PE e i bolt-on hanno rappresentato il 34%, mentre le De-SPAC hanno rappresentato il 2%.

I multipli di valutazione delle operazioni di fusione e acquisizione hanno registrato un recente picco tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, ma le valutazioni sono diminuite in media a causa dell’aumento della volatilità macroeconomica, delle quotazioni pubbliche di confronto in calo rispetto ai massimi recenti e dei tassi di interesse che hanno attenuato la volontà e la capacità di mantenere i livelli di valutazione precedenti. Secondo gli analisti di Houlihan Lokey l’attività di compravendita di controllo tornerà alla normalità e potenzialmente oltre le medie recenti, man mano che le condizioni di mercato si stabilizzeranno, la domanda degli acquirenti si intensificherà e la disponibilità dei proprietari a impegnarsi si scongelerà.

Tra le operazioni di M&A più rilevanti del periodo, in Italia, ricordiamo ad esempio l’acquisizione dell’insurtech comasca Wide Care Service da parte di Howden Group; l’acquisizione di Axieme da parte di Vitanuova; quella di Allianceinsaybroker da parte di YoloGroup, uno dei principali operatori nel mercato insurtech italiano di servizi assicurativi digitali, quotato sul segmento Euronext Growth Milan di Piazza Affari; quella di First Advisory, da parte di Nextalia sgr, lanciata dall’ex country head italiano di Mediobanca Francesco Canzonieri; quella di  RGI da parte di CVC, tramite il fondo Capital Partners Fund VIII.

Quanto invece alle attività di growth and venture capital delle insurtech, tra gennaio 2018 e settembre 2023 sono state registrate oltre 3.200 transazioni di venture e growth con il volume delle operazioni che nell’anno è tuttavia destinato a diminuire del 28% rispetto al 2022 e del 22% rispetto alla media degli ultimi cinque anni, sulla base della proiezione del tasso di esecuzione YTD. Nonostante il rallentamento del volume delle transazioni, più di 300 società insurtech hanno dichiarato di aver raccolto capitali nel 2023, escluso il sospetto aumento dei round di raccolta fondi non dichiarati e/o dei round interni che includono solo investitori esistenti e che quindi non sono stati annunciati pubblicamente.

Il contributo delle operazioni di capitale di rischio in fase avanzata è inoltre risultato in costante aumento dal 2018, con un aumento di 8 punti percentuali nel 2023, fino a raggiungere il 40%. Il Nord America detiene la parte del leone delle operazioni segnalate nel settore, con il 57% delle transazioni YTD 2023, un salto significativo rispetto al 45% del 2022.


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Banner La fintech Fleap lancia Fleap Holding, la prima struttura di investimento in Europa basata su blockchain
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La fintech Fleap lancia Fleap Holding, la prima struttura di investimento in Europa basata su blockchain

Fleap spa (ex Sanbox srl), startup innovativa incubata presso il Polihub di Milano che supporta e realizza operazioni societarie su blockchain in Europa, partecipata da Banca Valsabbina, ha annunciato ieri la costituzione di Fleap Holding spa, la prima struttura di investimento in Europa basata su blockchain.

Si tratta infatti di una holding di investimento le cui azioni sono gestite tramite blockchain e che ha l’obiettivo di acquisire partecipazioni in aziende target tramite l’emissione di strumenti finanziari partecipativi (SFP) dedicati.

Il progetto di smart holding, che è il primo in Europa che sfrutta questa architettura di gestione, è stato sviluppato da Fleap all’interno della sandbox di Banca d’Italia, il regime regolamentare realizzato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in collaborazione con l’IVASS (l’authority d vigilanza sulle assicurazioni), la Banca d’Italia e la Consob per portare avanti, in ambiente controllato, il test  di prodotti e servizi digitali utili alla crescita e l’innovazione del Paese.

La struttura di investimento Fleap Holding è gestita tramite la piattaforma Fleap Digital Company e si occuperà di individuare società innovative e dall’alto potenziale di crescita, acquisire partecipazioni ed emettere SFP (strumenti finanziari partecipativi) attraverso la digitalizzazione delle relative scritture su blockchain.  La gestione degli strumenti finanziari partecipativi emessi e le azioni stesse della holding sono completamente gestite tramite blockchain senza la presenza di certificati o altri documenti cartacei: questo aspetto, unitamente alla completa digitalizzazione dei processi societari della holding stessa, rende Fleap Holding un modello innovativo all’avanguardia nel settore DLT.


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Banner Digital&Green, l’ascesa del Fintech for good: gli 8 trend del momento
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Digital&Green, l’ascesa del Fintech for good: gli 8 trend del momento

Secondo una ricerca Deloitte cresce il settore che coniuga finanza e tecnologia integrandole con la sostenibilità sociale e ambientale.

Tra i principali segmenti di mercato il banking, i pagamenti e gli investimenti. In testa Usa e Uk, Italia attardata ma con buoni margini di crescita.

Collegare il mondo della finanza a benefici sociali o ambientali. E’ questo l’obiettivo del Fintech for Good, fenomeno in rapida crescita su scala internazionale secondo la fotografia scattata da Deloitte.

“Tra i segmenti di mercato che maggiormente integrano i fattori Esg nella progettazione, sviluppo e implementazione di organizzazioni e servizi Fintech – spiega la società di consulenza – figurano il digital banking, i pagamenti e gli investimenti, rispettivamente con il 24%, il 20% e il 19% del campione. Quanto alla distribuzione geografica, le aziende Fintech for Good sono presenti sia nelle economie emergenti (30%) sia in quelle avanzate (49%). Il primo Paese per numero di Fintech for Good sono gli Stati uniti con il 30% del campione totale, seguiti dal Regno Unito con il 15%, mentre il mercato italiano mostra margini di crescita con una quota del 7%.

“In un mondo in cui 1,7 miliardi di adulti non hanno accesso ai servizi bancari, il Fintech for Good offre opportunità di trasformazione sociale ed economica, rappresentando una forza di cambiamento nel settore finanziario – sottolinea Paolo Gianturco, Fsi Consulting & Fs Tech Leader di Deloitte – Queste aziende non solo forniscono soluzioni finanziarie innovative, ma anche un mezzo per affrontare i problemi sociali e ambientali, creando valore per la società nel suo complesso. Nonostante il rallentamento globale dell’ecosistema Fintech nel 2023, l’importanza di questo settore resta alta, continuando ad attirare investimenti da venture capital e private equity”.

“Sfruttando le soluzioni per dispositivi mobili, le fintech possono offrire accesso a prestiti più economici o a migliori condizioni di risparmio a persone che sono escluse o hanno un accesso limitato a questi servizi per ragioni geografiche, sociali o economiche – aggiunge. Inoltre, il Fintech potrebbe fungere da catalizzatore per il campo emergente della finanza verde, visto che esistono applicazioni emergenti e sempre più pervasive di soluzioni rese possibili dalle tecnologie digitali nel climate finance e nell’impact investing”, aggiunge Marco Mione, Voice of Fintech & Head of Market Bridge 4 Fsi di Deloitte.

Gli 8 segmenti principali del Fintech for Good
Nel report Deloitte individua otto segmenti principali del Fintech for Good.
Si parte dal digital banking, comparto in cui le imprese offrono soluzioni che promuovono l’accesso al credito, l’educazione finanziaria e l’impact banking, contribuendo così a migliorare l’inclusione finanziaria e la sostenibilità economica. Nel settore dei pagamenti, attraverso la disintermediazione e l’uso di tecnologie avanzate, le imprese Fintech for Good riducono i costi di transazione e promuovono la crescita economica nei paesi in via di sviluppo, consentendo inoltre il trasferimento di denaro internazionale a tariffe più convenienti. Quanto agli investimenti, le imprese Fintech for Good sono impegnate a generare ritorni finanziari e sociali, riducendo le barriere all’accesso per gli investitori non professionisti e allocando capitali verso progetti con impatti positivi su scala sociale e ambientale.

Il quarto punto evidenziato da Deloitte sono i prestiti, in cui le imprese del Fintech for Good offrono servizi di microcredito a tariffe inferiori al mercato, promuovendo l’inclusione finanziaria e riducendo le barriere all’accesso al credito. Rispetto al crowdfunding, le piattaforme Fintech for Good favoriscono il trasferimento di fondi a organizzazioni senza scopo di lucro e imprese sociali, contribuendo all’accesso a finanziamenti e investimenti a impatto sociale. Poi l’Insurtech, dove l’obiettivo è migliorare l’accesso ai servizi assicurativi, riducendo i rischi e personalizzando i servizi in base al profilo del cliente. Infine il regtech, dove le aziende si concentrano sulla fornitura di servizi di gestione dell’identità, consentendo l’accesso a servizi finanziari per individui che non hanno documenti d’identità tradizionali, e il techfin, dove dati e intelligenza artificiale vengono utilizzati per migliorare l’allocazione delle risorse, fornendo servizi di monitoraggio delle prestazioni e punteggi basati sui dati per aiutare gli investitori privati e pubblici.

 


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Pagamenti digitali, il pos diventa app: rivoluzione Intesa Sanpaolo-Nexi

Debutta SoftPos, la prima soluzione “no hardware” che consente agli esercenti di accettare transazioni attraverso un’applicazione da scaricare su smartphone e tablet.

Intesa Sanpaolo e Nexi lanciano SoftPos, un’applicazione che consente agli esercenti di utilizzare il proprio smartphone o tablet per accettare i pagamenti effettuati dai clienti con carte contactless attraverso i principali circuiti e tramite digital wallet.

SoftPos, disponibile da oggi in anteprima per i clienti di Intesa Sanpaolo, è una soluzione facilmente associabile al proprio device, che consente anche di emettere e inviare digitalmente al cliente la ricevuta. Oltre al vantaggio della dematerializzazione degli incassi, dunque, abilita l’accettazione pagamenti digitali in sicurezza tramite un dispositivo di uso ormai quotidiano.
“SoftPos potrà essere usato come pos principale oppure aggiuntivo, ideale per gestire momenti di maggiore affluenza in negozio, delivery o dovunque ci sia necessità di accettare pagamenti in mobilità, come per esempio presso fiere ed eventi. Per chi è già cliente Nexi e Intesa Sanpaolo, potrà essere configurato anche come pos di supporto, attivabile in pochi minuti direttamente dal portale Nexi Business”, commentano le due società in nota congiunta.

Il nuovo prodotto risponde pienamente alle specifiche esigenze degli esercenti italiani di avere a disposizione una soluzione semplice e sicura che consenta loro di accettare pagamenti digitali in ogni occasione, tramite uno strumento di utilizzo quotidiano come lo smartphone o il tablet.


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Si può pagare persino con l'unghia: le novità di Mastercard al Salone

Nail Pay, i nuovi terminali POS di Atlante, Garmin Pay, l’app Eni Live, Click to Pay e la piattaforma GeoSpending Insight.

Queste solo alcune delle novità presentate all’interno dell’Area Demo di Mastercard in occasione del Salone dei Pagamenti 2023. Di seguito il dettaglio delle novità presentate da Mastercard.

1. Nail Pay, per un pagamento semplice, veloce e all’avanguardia
Nail Pay è la soluzione che permette di effettuare il pagamento attraverso un solo gesto e in modalità contactless, grazie un chip con RFID installato sull’unghia vera o artificiale.
In questo modo, sarà possibile soddisfare le esigenze dei consumatori abilitando il pagamento senza la necessità di avere con sé alcun dispositivo, il tutto in completa sicurezza.

2. Garmin Pay, per pagare con gli smartwatch
In partnership con Garmin, che ha sviluppato un nuovo design per i suoi smartwatch, arriva Garmin Pay, la funzione che consente di pagare in modo facile e veloce appoggiando semplicemente il proprio smartwatch al POS. Lo strumento è usufruibile con gli orologi della collezione MARQ, e in particolare nell’ultimo modello MARQ Carbon Edition.

3. Click to Pay, per un check-out semplice, veloce e sicuro
Click to Pay è la soluzione che permette di effettuare acquisti online avvalendosi di tecnologie avanzate di pagamento integrato basate sui migliori standard di settore e sugli elevati livelli di sicurezza garantiti da Mastercard. Il tutto, senza più password da dover ricordare o nuovi account da creare.
La soluzione Click to Pay riconosce infatti il consumatore al momento del check-out, grazie ai dati di pagamento memorizzati all’insegna della massima sicurezza e privacy all’interno del proprio profilo. Click to Pay è disponibile in più di 25 Paesi in tutto il mondo, tra cui l’Italia.

4. L’app Enilive a portata di cruscotto
Le auto del futuro saranno sempre più connesse e Mastercard tramite le sue piattaforme di tokenizzazione MDES assicura che ogni veicolo possa diventare uno strumento di pagamento interoperabile con tutti i retailer e, al contempo, sicuro. Grazie all’app Enilive, tramite la quale sono disponibili diversi servizi per le persone in movimento anche attraverso pagamenti automatizzati, il rifornimento del veicolo è possibile in oltre 3.800 Enilive Station abilitate.

5. Mobilità elettrica user-friendly: il POS alle stazioni di ricarica elettrica di Atlante
Ricaricare il proprio veicolo con la carta di pagamento è ora possibile grazie all’integrazione dei nuovi terminali POS presso le stazioni di ricarica Atlante. Grazie all’adesione dell’azienda alla Priceless Planet Coalition, per ogni sessione di ricarica pagata con carte del circuito Mastercard, Atlante pianterà due alberi.

6. GeoSpending Insight, per analisi affidabili e obiettivi targettizzati
La piattaforma di GeoSpending Insight di Mastercard consente agli enti pubblici e privati di accedere a insights strategici legati all’andamento dei consumi nei territori di loro interesse, dando l’opportunità ai decision makers di indirizzare i processi decisionali e di marketing.
In questo modo, le scelte compiute sui territori saranno basate su elementi oggettivi e affidabili, e saranno di fatto più efficaci e in linea con la domanda. GeoSpending Insight di Mastercard è stata sviluppata in partnership con Experience Cloud Consulting, società del gruppo Alkemy, leader nel settore dello sviluppo di soluzioni di analytics e CRM.


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Mastercard e Intesa Sanpaolo lanciano l’anello per pagamenti contactless

Dopo gli smartphone adesso si potrà pagare con gli anelli. Approda infatti in Italia l’anello che consente i pagamenti contactless.

A lanciarlo sono Intesa Sanpaolo e Mastercard, in collaborazione con Tapster, azienda svedese che opera nel settore dei pagamenti contactless. È il primo payment ring in Italia e Intesa Sanpaolo lo renderà disponibile per la propria clientela.

Come funziona
ll nuovo wearable è un vero e proprio anello indossabile al quale si potrà collegare la propria carta Intesa Sanpaolo del circuito Mastercard.
Il payment ring è realizzato in legno e in ceramica e non richiede alcuna ricarica della batteria o connessione internet per entrare in funzione, sfrutta infatti un chip NFC integrato per azioni semplici, come pagare con una carta di credito.
Per pagare i propri acquisti in modalità contactless basterà semplicemente avvicinare l’anello al POS, esattamente come per i pagamenti tramite carte o smartphone.

Sono sicuri?
I pagamenti effettuati con i wearable Intesa Sanpaolo utilizzano la tecnologia di tokenizzazione MDES fornita da Mastercard, che, come sottolinea una nota, garantisce un alto livello di sicurezza.
Quando si inizia la configurazione di un wearable, MDES genera un token digitale, un numero unico diverso dal numero della carta, assegnato a ciascun dispositivo registrato. Ciò significa che non può essere utilizzato per le transazioni attraverso un altro dispositivo.

Dove acquistare il “payment ring”
La registrazione della carta è possibile direttamente in fase di acquisto dell’anello sul sito di Tapster. Chi lo farà riceverà l’anello per posta, in stato non attivo, insieme a un QR code che ne consente l’attivazione solo da parte del titolare della carta, con autenticazione tramite l’app Intesa Sanpaolo Mobile.
In alternativa, ad esempio nel caso si voglia acquistare l’anello come regalo, è possibile effettuare la registrazione in una fase successiva all’acquisto, partendo dall’app Tapster e creando il proprio account.

 


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Mastercard e Qomodo, uniti per offrire servizi di pagamento alle PMI

Mastercard e la fintech italiana Qomodo annunciano una nuova partnership strategica.

Obiettivo della collaborazione è promuovere la digitalizzazione delle PMI attraverso una piattaforma di incasso e monitoraggio delle proprie performance con un’unica dashboard.

Tra le modalità di pagamento tra le quali poter scegliere vi è “Paga con Qomodo”, la formula BNPL per la rateizzazione senza interessi dei pagamenti essenziali.

“Qomodo è un partner di incasso per tutti gli esercenti. Cosa vuol dire partner di incasso? Offriamo una serie di servizi per ottenere gli incassi dalle vendite, ma soprattutto uno: volgarmente si chiama ‘Buy now Pay later’ - compri ora paghi dopo - ma a differenza degli altri che si rivolgono al vasto consumo, il nostro è focalizzato sulle spese di emergenza. Quelle essenziali. Improvvise. E in media molto più alte. Il ticket medio di chi usa il nostro servizio è di 1.000 euro, dieci volte più alto di un normale Buy now Pay later”, ragiona Cocco, co-founder di Qomodo.

Ma chi sono questi esercenti delle spese inattese?  “Carrozzieri, dentisti, gommisti, meccanici, professionisti della cura della persona. Decidiamo noi quali sono le categorie. Li contattiamo e suggeriamo loro la nostra soluzione. Loro possono incassare i soldi, noi ci facciamo carico della rateizzazione. Noi puntiamo soprattutto sul fatto che questi esercenti conoscono di persona il loro cliente. Per questo sarà lui ad offrire Qomodo come soluzione per il pagamento rateizzato senza interessi”, aggiunge.

Nel dettaglio, al momento del check-out l’esercente inoltra la richiesta di pagamento al cliente attraverso un comodo link inviato via e-mail, SMS o WhatsApp, che a sua volta sceglie il piano rateale più in linea con le proprie esigenze e riceve un’approvazione in circa 30 secondi.
Parallelamente Qomodo provvede a saldare l’intero importo all’esercente che potrà poi monitorare tramite un’intuitiva dashboard l’andamento degli incassi, con possibilità di verificarne la tipologia e lo scontrino, e individuare macro-tendenze di acquisto.

Le altre funzionalità
Oltre a “Paga con Qomodo”, la suite di pagamenti include anche “Qomodo POS”, ovvero uno smartPOS Android di ultima generazione, e “Paga al volo”, la modalità “POS Digitale” che permette di incassare pagamenti da remoto effettuati attraverso carte con il sistema pay-by-link oppure con il Tap-to-phone.

 


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Buy Now Pay Later, Scalapay lancia le carte Visa virtuali: come funzionano

Le carte di pagamento virtuali Visa usa e getta consentono di effettuare pagamenti in 3 o 4 rate senza alcun interesse su migliaia di brand aderenti a Scalapay

Arrivano i frutti della recente partnership tra Visa e Scalapay, unicorno italiano del Buy Now, Pay Later (BNPL): i 5 milioni di utenti della piattaforma Scalapay potranno ora generare carte di pagamento virtuali Visa usa e getta che consentono di effettuare pagamenti in 3 o 4 rate senza alcun interesse, ampliando l’esperienza di shopping e fornendo ai consumatori l’opportunità di scegliere tra migliaia di nuovi brand.

Il lancio di questo innovativo prodotto è supportato da un’importante campagna di marketing multicanale, integrandosi con la promozione in atto del concorso a premi di Scalapay “Vinci un sogno da 1.000.000”. Questa sinergia di iniziative promette di catturare l’attenzione del pubblico, offrendo non solo un prodotto all’avanguardia ma anche la possibilità unica in Italia di aggiudicarsi attraverso il concorso Scalapay un premio straordinario di €1.000.000 in voucher per un fortunato vincitore.

Come funzionano le carte Visa virtuali di Scalapay
La funzionalità del prodotto combina le competenze e la capacità di innovazione di entrambe le società, risultando semplice e intuitiva: l’utente accede all’App Scalapay tramite il proprio smartphone, seleziona uno dei brand partner contrassegnati con l’icona rosa con una carta, sceglie il prodotto di suo gradimento e lo aggiunge al carrello. Successivamente, genera la carta virtuale per dilazionare il pagamento del prodotto/servizio che intende acquistare in 3 o 4 rate. Infine, deve semplicemente copiare i dettagli della carta virtuale ed inserirli nella pagina di checkout e confermare l’ordine.

Il nuovo prodotto beneficerà anche di tutta la resilienza e la sicurezza fornite da Visa: la carta virtuale usa e getta Scalapay viene generata al momento dell’acquisto e viene cancellata subito dopo ed è inoltre garantita dagli standard di sicurezza della rete Visa.

Sono numerosi i settori con brand di spicco con cui sarà possibile effettuare acquisti con questa nuova funzionalità tra cui: Zalando Prive, Booking, Foot Locker, North Sails, Lookfantastic.


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FlowPay, nuovi use case di pagamento senza wallet: bulk payments, split payments e payment chains

È stata la prima startup a ottenere da Banca d’Italia le licenze PISP (Payment Initiation Service Provider) e AISP (Account Information Service Provider). La prima a proporre la gestione di bulk payment, split payment e locked payment nell’open banking. La prima TPP (Third Party Provider) a diventare un nodo dell’architettura di pagoPA.

FlowPay rivolge la sua offerta verso le quarte parti, cioè le piattaforme e le corporate che offrono servizi di incasso e pagamento ai propri utenti. Per questo si definisce B2B2X (business to business to X), un “abilitatore” che propone servizi innovativi di pagamenti integrati (embedded payments) e Account Information a chi offre servizi di valore all’utente.
La creatività del team e lo studio della normativa hanno permesso a FlowPay di costruire use case che fino a questo momento non erano contemplati nel mondo open banking, come ad esempio i bulk payments: I pagamenti massivi fino ad ora sono stati appannaggio esclusivo delle banche tradizionali che utilizzano metodi di pagamento standard, ma con FlowPay si possono effettuare attraverso i sistemi open banking e diventano a portata di qualsiasi tipo di impresa.

I vantaggi dei nuovi use case di pagamento senza wallet di FlowPay
Un elemento di grande novità sul panorama dei pagamenti digitali è lo use case delle payment chains, le catene di pagamenti, che permettono di bilanciare entrate e uscite concatenandole tra loro. Impostando delle semplici regole di base, è possibile automatizzare il pagamento dei debiti aziendali, attendendo prima l’incasso di alcuni documenti definiti a monte.

“Senza bisogno di utilizzare wallet dedicati, con FlowPay è possibile riuscire a recepire un ordine complesso di pagamento e di suddividere un incasso tra i diversi beneficiari grazie allo split payment, integrando i servizi comodamente nei sistemi aziendali via API (Application Programming Interfaces) – prosegue Masi -. Il fatto di utilizzare i pagamenti account to account invece dei wallet, amplia le possibilità di applicazione di questa soluzione, ad esempio, direttamente all’interno di marketplace B2B, servizi di embedded insurance o di orchestrazione di pagamenti con carrelli multipli…”.

Un altro esempio di use case innovativo è costituito dal locked payment, la soluzione di pagamento condizionato tra due controparti. In questo caso il sistema di FlowPay agisce, da una parte, come un esecutore di servizio di incasso e, dall’altra, come esecutore di pagamento ma con il vincolo che il servizio di pagamento sia condizionato rispetto a un preciso rapporto contrattuale fra i due soggetti.

Utilizzare le soluzioni di embedded payments targate FlowPay rappresenta un vantaggio significativo per numerose tipologie di imprese, che possono beneficiare di use case che semplificano la vita del reparto amministrativo.

Efficientare i flussi di incasso e di pagamento è l’obiettivo e il beneficio primario: dall’analisi dello specifico caso d’uso è possibile ricavare numerosi spunti e farsi supportare nel processo di cambiamento. Abbracciare un livello adeguato e coerente di automazione è uno dei punti possibili e spesso consigliati, perché è una scelta che permette di dedicarsi interamente al proprio lavoro, lasciando a FlowPay la gestione dei flussi.

Definire regole di ingaggio a monte è un’altra delle fasi da percorrere per prendere in mano la gestione del cashflow, il tutto tarato sulle esigenze specifiche dell’azienda, che può dover gestire una rete di vendita, le aziende che vendono sulla propria piattaforma o, spesso, fare da tramite da diversi soggetti.

Semplificare diventa sinonimo di risparmio di tempo e risorse e inoltre il monitoraggio della situazione finanziaria è sempre possibile in tempo reale, per permettere di prendere decisioni di business oculate.